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Copertina della rivista

Il palazzo del VEGA

 

Immagine: Titolo VEGA: è qui il futuro di Porto Marghera

Là dove, a partire dal 1920, iniziò lo sviluppo di Porto Marghera, una delle più grandi aree industriali d’Europa, ampliatasi fino a raggiungere oltre 2000 ettari, sorge oggi uno degli esempi più concreti della sua radicale trasformazione: VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia. E’ il Venice waterfront, 35 ettari di sviluppo di VEGA 1, 2, 3 & 4. E’ qui il futuro e il nuovo volto di Porto Marghera. In queste aree, dove fino a dieci anni fa si producevano e stoccavano fertilizzanti chimici, sta crescendo, giorno per giorno, la Città della Conoscenza, Scienza e Tecnologia, che ospiterà, al massimo tra sei-dieci anni, oltre 1000 aziende e 10.000 addetti.





I vecchi stabilimenti della Montecatini hanno lasciato spazio a edifici modernissimi ed ipertecnologici: VEGA è un modello, a livello europeo, di riqualificazione ambientale, riconosciuto dalle certificazioni internazionali per la qualità della gestione rispetto all’ambiente (ISO 14001) e ai servizi (ISO 9001), oltre ad EMAS ed al bilancio sociale; è l’unico fra tutti i parchi europei ad avere tutte queste qualità e certificazioni.

Ricercatore all'interno del VEGADalle vecchie fabbriche di fertilizzanti chimici si è passati, in pochissimi anni, alle produzioni immateriali eco-compatibili offerte dall’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare, nei mercati nuovissimi delle nanotecnologie e biotecnologie, beni culturali, digital-mediale, sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili, della formazione altamente qualificata. Ampi spazi saranno dedicati anche alle più avanzate tecnologie dell’industria cinematografica e musicale, allo svago e alla cultura.

E’ una vera e propria Città nella Città quella che sta nascendo alle porte di Venezia, dotata di ogni confort, con edifici bio ed eco-sostenibili, vivibile anche al di fuori dell’orario di lavoro.

Gli edifici attuali, ma soprattutto le nuove costruzioni, VEGA 2, 3 e 4, adotteranno tutte le tecnologie sostenibili ed eco-compatibili sviluppate oggi ed allo stato dell’arte; parliamo di pannelli fotovoltaici e termici, di tecnologie di climatizzazione a sistema radiante (che utilizzano le masse dell’edificio e la temperatura delle acque di profondità per fare la climatizzazione con notevoli risparmi di gas, elettricità e petrolio); parliamo di sistemi di schermatura delle facciate attive ed interattive; di recupero del calore; di lay- out flessibili e integrati a pavimenti sopraelevati; di diffusori ed amplificatori (a specchio e lamelle) della luce naturale e solare, al fine di elevare il confort abitativo e di lavoro interno. I gradienti di dissimetria climatica, così come della luce e dei rumori, risponderanno a codici e regole molto ferree, innovative e di tutela della sicurezza e confort.

Oltre a tutto quanto sopra, oltre alla adozione di tutte le migliori tecniche di ECO e BIO Architettura, gli spazi ed aree di VEGA 1 attuali, così come le nuove aree VEGA 2, 3 e 4, si doteranno di percorsi ciclopedonali e di superamento delle barriere architettoniche che saranno elevate in quota: a 4,5 mt dal suolo e dalle auto. In parte sono già stati realizzati in VEGA 1, ma non ancora collegati; verrà creata, entro i prossimi anni, una serie di collegamenti aerei (ponti e passerelle) che unirà Vega 1 al Polo universitario e sportivo-culturale di via Torino e Forte Marghera così come verranno uniti, scavalcando le strade (via Pacinotti e via dell’Elettricità) VEGA 2, 3 e 4.

Ingresso e passerella VEGA

Queste aree sopraelevate (estese per circa 5 ettari, 50.000 mq) con terrazzamenti, piazze, giardini, arena, chioschi, con vista su Venezia e sulla laguna, saranno collegate da tutta una serie di percorsi coperti e protetti dalla pioggia e vento, permettendo così una fruizione ciclo pedonale, senza barriere architettoniche, durante tutto il corso dell’anno. La storia però non è dimenticata: i laboratori e le piattaforme tecnologiche d’avanguardia di VEGA si amalgamano perfettamente in un contesto di manufatti ristrutturati, simbolo di archeologia industriale, quali, ad esempio, una splendida torre di raffreddamento dell’acqua, risalente agli anni ’30, ora riconvertita nella sede di Nanofab, uno dei più avanzati laboratori di ricerca applicata sulle nanotecnologie.

E’ un cambiamento notevole innestato all’interno delle profonde trasformazioni economiche, sociali e culturali che Venezia ha subito a partire dalla metà degli anni ’70 e che, nella zona industriale di Porto Marghera, hanno segnato una lenta e inesorabile crisi e la conseguente contrazione occupazionale. Da qui l’origine per lo sviluppo di una nuova economia e di sbocchi professionali per giovani con alto livello di scolarizzazione. E’ il 1993 l’anno di svolta del futuro di quest’area quando nasce, quasi contemporaneamente alla chiusura degli impianti per la produzione di fertilizzanti, VEGA Scarl, la società senza fini di lucro che annovera, tra i soci fondatori, il Comune di Venezia, la Regione del Veneto, tramite Veneto Innovazione, la Provincia di Venezia, le due Università veneziane, Ca’ Foscari e IUAV, la grande industria rappresentata dal Gruppo ENI, Banche e imprese (in totale i soci di VEGA sono 34).

Laboratori VEGA

A dieci anni dall’inizio della sua operatività, che si sono festeggiati il 7 maggio scorso con un evento di grande rilievo, il VEGA Open Day, VEGA è il primo Parco Scientifico d’Italia con 200 aziende e 2000 addetti, ed è riconosciuto come fattore di accrescimento della cultura scientifica e dell’innovazione oltre che dello sviluppo economico del territorio veneziano e soprattutto dell’intero Veneto. Una delle attività di punta del Parco VEGA è la promozione dell’attività di clusterizzazione e di aggregazione: il “fare sistema” tra imprese, tra imprese e Università, tra Parchi scientifici.

E’ stata siglata il 27 aprile scorso un’intesa strategica tra i tre Parchi Scientifici e tecnologici del Veneto: il Galileo di Padova, lo Star di Verona, oltre al VEGA, con la regia di Veneto Innovazione. E’ la nascita del Parco Multipolare Veneto che vede, tra i primi progetti, l’innovativa Piattaforma Digitale Interattiva (PDI) www.reteveneto.net, con la messa in rete, oltre che dei Parchi, anche dei 40 Centri di Ricerca, formazione ed incubazione regionali. L’obiettivo è di coinvolgere, attraverso il sistema associativo, la maggior parte delle 500.000 imprese che operano nella Regione. Questa Piattaforma è uno dei progetti più innovativi del Metadistretto Digital Mediale, il cluster d’avanguardia, nato in un solo mese, il primo esempio di rete di un settore polverizzato e variegato che comprende, tra i vari ambiti, le telecomunicazioni, le produzioni audio-video, la stampa e l’editoria, oltre alla progettazione e realizzazione di software. Ricordiamo che il settore digital-mediale rappresenta la spina dorsale dello sviluppo imprenditoriale, sociale ed economico della Regione Veneto, dove operano ben 42.000 imprese.

Laboratori e macchinari VEGA

L’incidenza sul PIL è del 9%, con una proiezione di sviluppo potenziale, nel 2015, del 13%. A settembre, in concomitanza con la 64a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, VEGA ospiterà una novità assoluta a livello nazionale, il “Digital Expo: la Mostra del Cinema e il VEGA”. Nel corso della manifestazione, verranno presentate al grande pubblico le potenzialità espresse dal digitale e la divulgazione delle opportunità di business legate allo sviluppo di questa tecnologia. Il 3 settembre 2007, in occasione della serata inaugurale del Digital Expo, si svolgerà la seconda edizione del “Veneto First Monday”, l’occasione di incontro fra tutta la comunità ICT-DIGITALMEDIALE e il sistema FINANZIARIO (Venture Capital, Banche), come avviene, ogni primo lunedì del mese, nelle grandi capitali internazionali.

Veduta del VEGA