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Immagine: Titolo L’attività dell’Agenzia Ambientale del Veneto con particolare riferimento all’area di  Porto Marghera

Lefunzioni attribuite all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) dalla Legge Regionale istitutiva (n. 32/1996 e s.m.e i.) sono state successivamente meglio dettagliate nel Regolamento, la cui ultima modifica è stata approvata con DGRV n. 4250/2006, pubblicata sul Bollettino Unico della Regione Veneto (BUR n. 15 del 13/2/2007).






inseriscono all’interno del modello concettuale adottato a livello internazionale per caratterizzare gli aspetti di controllo ambientale, come elementi di un percorso circolare, in grado di individuare azioni da esercitare sui determinanti per migliorare la qualità ambientale: paradigma schematizzato dall’acronimo D-P-S-I-R (Driving forces = Determinanti, Pressures = Fonti di Pressione, Status = Stato dell’ambiente, Impacts = Impatti sull’ambiente e sulla salute umana, Responses = azioni di risposta che migliorano la qualità ambientale andando ad agire sui determinati).

grafica con piante All’interno della cornice sopradelineata, le attività di ARPAV possono essere così schematizzate:
1) controllo sulle fonti di pressione ambientale. In particolare, anche con riferimento ai criteri di controllo integrato per la prevenzione dell’inquinamento (IPPC), controllo “successivo” sulle attività produttive e sui relativi processi:
- per la verifica delle condizioni stabilite, nelle autorizzazioni, dalle competenti amministrazioni (Stato, Regione, Province, Comuni);
- per la misura puntuale delle emissioni nell’atmosfera (camini, emissioni fuggitive, …), nell’acqua (scarichi idrici industriali, impianti di depurazione, …) e nel suolo (rifiuti, discariche, siti inquinati,…);
- per il controllo sui rischi ambientali connessi alle attività produttive e sui Sistemi di Gestione della Sicurezza (Legge ‘Seveso’ e s.m. e i.).

2) monitoraggio dello Stato dell’ambiente ed, in particolare, misura:
- della qualità dell’aria (urbana e industriale);
- della qualità delle acque (superficiali, sotterranee, di transizione, marino-costiere e di balneazione);
- della qualità dei suoli e dei siti inquinati;
- dei parametri meteoclimatici e delle condizioni nivologiche;
- dei parametri quantitativi sui corsi d’acqua in relazione al rischio idraulico.

3) Supporto tecnico alle varie Amministrazioni nelle materie ambientali di rispettiva competenza, anche mediante partecipazione a Gruppi di Lavoro, Conferenze dei Servizi, Commissioni Tecniche Ambientali (Regionali e Provinciali), Commissioni per la Valutazione d’Impatto Ambientale, di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, Comitato Tecnico Regionale per le Industrie a rischio di incidente rilevante, ecc..

4) Attività tecnica e laboratoristica a favore dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL nelle materie di competenza degli stessi quali: sicurezza (verifiche periodiche su alcune tipologie di impianti a pressione, elettrici, di sollevamento e di riscaldamento), controllo degli alimenti e delle acque potabili.

5) Interventi di monitoraggio e di tutela ambientale nel corso di eventi accidentali in emergenza ed in pronta disponibilità.

6) Attività ispettiva in campo ambientale, anche per conto della Magistratura ed a supporto di altri organi di Polizia Giudiziaria.

7) Attività di ricerca scientifica (anche in collaborazione con altri enti o istituti) e di formazione/aggiornamento (Scuola di Alta Specializzazione Ambientale).

8) Attività di informazione e di divulgazione tecnico-scientifica, nonché di promozione dell’educazione ambientale (si vedano, a questo proposito, le molte pubblicazioni ed iniziative promosse e la mole di informazioni, regolarmente aggiornate, disponibili sul sito internet www.arpa.veneto.it).


Questo complesso insieme di attività richiede un approccio multidisciplinare integrato, sempre teso a coniugare l’efficienza operativa, con l’innovazione normativa e metodologica, nel rispetto dei criteri del Sistema Qualità, della sicurezza degli operatori, dei vincoli sul piano economico-finanziario e delle risorse umane. Il Dipartimento Provinciale di Venezia opera in una realtà sicuramente complessa e delicata anche per l’esistenza, nel territorio comunale di Venezia, di uno dei principali siti industriali europei (Porto Marghera) ove, negli ultimi cento anni circa, si sono avvicendati grandi gruppi industriali con produzioni diversificate soprattutto nei settori chimico, energetico e metalmeccanico e dove, conseguentemente, si è determinata un’area fortemente inquinata, inserita nei siti di interesse nazionale da bonificare e soggetta ai vincoli previsti dalle normative europee in materia di sicurezza e protezione civile. Per quanto attiene lo stato della contaminazione ambientale collegabile a Porto Marghera, il Dipartimento è direttamente coinvolto nel monitoraggio della qualità dell’aria, nella caratterizzazione dei suoli e delle acque sotterranee finalizzata alle bonifiche, nel monitoraggio della qualità delle acque lagunari destinate alla molluschicoltura, mentre sono in capo al Magistrato alle Acque di Venezia le funzioni di autorizzazione e controllo sugli scarichi idrici in laguna di Venezia e di monitoraggio sulla qualità delle acque della medesima. ARPAV svolge inoltre un ruolo particolarmente attivo in materia di prevenzione di incidenti rilevanti, in quanto ad essa è stata affidata l’attività di controllo e vigilanza in materia, attraverso l’applicazione dell’art. 75 Legge Regionale n°11 del 2001. Come meglio evidenziato nel seguito, le attività di controllo di ARPAV coinvolgono molteplici aspetti sia impiantistici che gestionali, finalizzati alla tutela della salute dei lavoratori e della popolazione ed alla sicurezza del territorio. Tali attività richiedono un costante impegno ed una elevata qualificazione del personale dell’Agenzia, oltre ad una interazione collaborativa con i tecnici delle ditte verificate, le quali, nella maggior parte dei casi, sono risultate recettive rispetto alle indicazioni e prescrizioni di miglioramento ricevute.

Nell’ottica di acquisire una maggior conoscenza dello stato di sicurezza degli impianti industriali di Porto Marghera, negli ultimi cinque anni sono stati attivati controlli ambientali integrati allo scopo di accertare il mantenimento dei livelli di sicurezza nell’esercizio degli impianti attraverso:

• la verifica dell’efficienza dei sistemi di blocco di sicurezza e di allarme presenti nelle aree critiche degli impianti verificando contestualmente l’esistenza di procedure per la gestione dei transitori. I funzionari dell’ARPAV, dopo aver visionato le specifiche del dispositivo di allarme o blocco di sicurezza da controllare (valori di taratura), verificano la funzionalità del dispositivo stesso. Le prove di verifica dell’efficienza blocchi vengono effettuate collegando in campo un generatore di temperatura, pressione, livello o flusso a seconda del parametro da testare e verificando la soglia di intervento in corrispondenza della quale si verifica la messa in sicurezza dell’impianto attraverso la chiusura/apertura delle valvole e la comparsa della segnalazione di blocco acustico-visivo in sala controllo. Una volta provato in campo il blocco di sicurezza si verifica che nel manuale operativo siano indicati sistematicamente gli interventi atti ad ovviare alle anomalie responsabili dell’attivazione del dispositivo di blocco di sicurezza stesso.

• l’implementazione del numero dei controlli sugli apparecchi a pressione e sui dispositivi di sicurezza (valvole di sicurezza e dischi di rottura). Poiché nell’area del Petrolchimico e della Raffineria sono installate oltre 3000 attrezzature a pressione, fra le attività di controllo in materia di sicurezza degli impianti, occorre menzionare le verifiche di legge da eseguire sugli apparecchi a pressione ai sensi del Decreto 1 dicembre 2004, n. 329.

Questa generica denominazione comprende i seguenti apparecchi:
- i recipienti a gas (serbatoi contenenti gas di processo, reattori, colonne di distillazione, scambiatori di calore, autoclavi, forni di cracking, ecc..)
- i generatori e recipienti di vapore (caldaie, scambiatori di calore, serbatoi raccolta condense, ecc.)


I funzionari dell’ARPAV eseguono, per queste tipologie di apparecchi, due diversi tipi di verifiche:

- prova di funzionamento/esercizio a caldo, che consiste:
1. nel riscontro del rispetto delle condizioni di esercizio dell’apparecchio, in termini di massima pressione e temperatura, riferite ai valori di bollo riportate per ogni apparecchiatura sul libretto matricolare;
2. nella verifica dell’efficienza di manometro, valvola di sicurezza, pressostati, livellostati, indicatori di livello, termostati, ecc... Tale prova viene eseguita con periodicità biennale e la taratura delle valvole di sicurezza viene eseguita dal funzionario ARPAV, sempre con periodicità biennale, al banco presso officine appositamente attrezzate o in opera presso l’impianto;

- verifica di integrità, che consiste nell’esame visivo di tutte le superfici dell’apparecchio, sia interne che esterne (mantello, fondi bombati, piastre tubiere, saldature, ecc.) integrato con audit di controlli non distruttivi (controllo spessimetrico, magnetoscopico, con liquidi penetranti, radiografie). Questa verifica viene svolta con periodicità, che può essere da biennale a decennale, stabilita all’atto della messa in esercizio dell’apparecchio stesso. Qualora l’apparecchiatura non fosse ispezionabile internamente si esegue, in sostituzione dell’esame visivo interno, una prova idraulica o pneumatica che consiste nel sottoporre l’apparecchio a pressatura idraulica, se il fluido è acqua od altro, o pneumatica, se il fluido è gas (aria o gas inerte). La pressione viene mantenuta per tutto il tempo necessario affinché l’apparecchio sia controllato in ogni sua parte ispezionabile, verificando che non vi siano perdite o deformazioni.

- verifica della rispondenza dell’impianto alle planimetrie ed agli schemi funzionali. Vengono verificate le rispondenze degli schemi di impianto (P&ID) rispetto all’effettivo assetto impiantistico, tale controllo è necessario per garantire la correttezza documentale necessaria alla gestione dell’impianto.

grafica lumaca su filo d'erba

ARPAV svolge inoltre:
• l’attività di audit nell’ambito dell’esecuzione dei controlli spessimetrici su linee (tubazioni), per la ricerca dei difetti indotti all’esercizio, quali cricche di fatica, tensiocorrosione, ecc, nelle saldature;

Le linee di trasferimento dei fluidi da una apparecchiatura all’altra pur non essendo soggette, come gli apparecchi a pressione, a verifiche di legge, sono da tenere sotto controllo in quanto una loro rottura o fessurazione può comportare l’emissione in atmosfera di sostanze pericolose dal punto di vista della tossicità e della infiammabilità. Si è provveduto nel corso dei controlli integrati effettuati, ad assistere ad alcuni controlli spessimetrici ad ultrasuoni, effettuati da ispettori abilitati. Il controllo spessimetrico ad ultrasuoni è di fondamentale importanza per la valutazione della stabilità degli apparecchi a pressione e delle linee (tubazioni) di trasferimento dei fluidi liquidi.

• la verifica degli impianti elettrici nelle zone critiche con potenziale atmosfera esplosiva e degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche;

L’attività inerente gli impianti elettrici installati nell’area di Porto Marghera, per la quale i funzionari ARPAV eseguono i controlli secondo la periodicità di legge, si può sostanzialmente suddividere secondo la classificazione seguente:

- dispositivi ed installazioni di protezione contro le scariche atmosferiche. Lo scopo della verifica consiste nell’accertare che l’impianto sia realizzato conformemente alla normativa in modo da ridurre il rischio di infortuni per effetto di scariche atmosferiche. Oltre a controlli documentali, ARPAV esegue un esame a vista dell’impianto (captatori calate e dispersori) e l’esecuzione di prove strumentali (misura della resistenza di terra e delle continuità elettriche).

- impianti elettrici di messa a terra.
Con la verifica dell’impianto di terra si deve valutare il persistere delle condizioni di sicurezza di un impianto elettrico in caso di contatto accidentale. La verifica si effettua mediante un esame documentale dell’impianto elettrico e attraverso prove strumentali (resistenza di terra, resistenza dell’anello di guasto, verifica di continuità elettriche dei collegamenti di terra, verifica del coordinamento tra i dispositivi di protezione ed i calori della resistenza di terra, ecc.)

- impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosione ed incendio. Questa tipologia di impianto risulta installato soprattutto in luoghi quali industrie chimiche e petrolchimiche, raffinerie e depositi di materiali infiammabili ecc..

Poiché sia in funzionamento normale che in caso di guasti, i componenti degli impianti elettrici possono raggiungere temperature o energie sufficienti ad innescare un’esplosione, lo scopo della verifica consiste nel valutare che in ambienti con presenza di sostanze esplosive o con atmosfera esplosiva tale rischio sia contenuto entro i limiti delle vigenti norme. La verifica dei tecnici ARPAV si effettua mediante un esame della documentazione (individuazione del tipo di sostanza pericolosa, classificazione delle aree con esame a vista dei componenti antideflagranti) e l’esecuzione di prove strumentali (continuità elettrica, prove differenziali).

• la verifica della taratura dei sistemi di monitoraggio ambientale per le sostanze pericolose presenti nell’impianto.

Con l’ausilio dei tecnici di stabilimento si provvede ad una verifica funzionale e di taratura dei sistemi di rivelazione delle sostanze pericolose utilizzando miscele di gas campione a concentrazione nota. Contestualmente viene effettuato il controllo funzionale delle azioni previste in automatico a seguito della simulazione d’allarme (azionamento sirene, dispositivi luminosi, confinamento automatizzato aree, azionamento ventilatori e sistemi di abbattimento), e viene effettuata una verifica sulla rispondenza del posizionamento dei sensori, rispetto alle documentazioni planimetriche e alle informazioni fornite ai quadristi, nell’ottica di garantire una immediata e corretta individuazione dell’area coinvolta dall’eventuale rilascio di sostanza pericolosa.
• il controllo delle emissioni in atmosfera e la contestuale verifica dei parametri impiantistici durante le fasi di campionamento.


In generale le attività svolte dal Dipartimento nell’ambito del controllo delle emissioni in atmosfera delle aziende coinsediate all’interno dell’area industriale sono:

- effettuazione di sopralluoghi tecnico- ispettivi presso gli impianti verificando la posizione autorizzativa e l’osservanza delle relative prescrizioni;

- verifica della documentazione tecnica prodotta dalle aziende relativa agli autocontrolli prescritti dall’autorizzazione, quali risultati delle analisi sulle emissioni, le registrazioni sulla frequenza di manutenzione degli impianti di abbattimento, le dichiarazioni riguardanti eventuali disservizi;

- verifica del rispetto dei limiti stabiliti per le emissioni e del funzionamento degli impianti di abbattimento, espletata mediante campionamento a camino ed analisi degli inquinanti convogliati, anche esaminando l’andamento dei tracciati degli analizzatori in continuo e presenziando agli autocontrolli delle emissioni per verificarne la corretta esecuzione;

- verifica dei dati derivanti dal controllo in continuo delle emissioni mediante l’esame dei tracciati di registrazione.

All’interno dei vari programmi annuali di attività del Dipartimento, sono stati privilegiati i controlli documentali ed i campionamenti delle emissioni degli inceneritori e dei termocombustori installati nell’area del Petrolchimico. I funzionari ARPAV del Servizio Rischio Industriale e Bonifiche sono, inoltre, impegnati in attività di auditing sui Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS). Le ditte a rischio d’incidente rilevante devono, ai sensi del D. Lgs. 334/99, implementare un sistema di gestione, ovvero procedure, documentazione e una politica per la gestione dei rischi connessi all’utilizzo e allo stoccaggio di sostanze pericolose. La verifica consiste nell’accertare l’adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti posta in atto dal gestore e dei relativi sistemi di gestione della sicurezza. A conclusione della verifica si prescrivono degli interventi atti a migliorare le procedure gestionali della ditta.

Le verifiche ispettive sono svolte al fine di consentire un esame pianificato e sistematico dei sistemi tecnici, organizzativi e di gestione applicati nello stabilimento, per garantire che il gestore possa comprovare di:
1. aver adottato misure adeguate, tenuto conto delle attività esercitate nello stabilimento, per prevenire qualsiasi incidente rilevante;
2. disporre dei mezzi sufficienti a limitare le conseguenze di incidenti rilevanti all’interno ed all’esterno del sito;
3. non aver modificato la situazione dello stabilimento rispetto ai dati e alle informazioni contenuti nell’ultimo rapporto di sicurezza presentato.

Oltre alle attività sopra riportate, nell’ambito dell’istruttoria dei Rapporti di Sicurezza presentati dai Gestori delle Aziende a Rischio di Incidente Rilevante, si svolgono a Porto Marghera sopralluoghi congiunti con i funzionari del Comando dei Vigili del Fuoco, allo scopo di verificare che i dati e le informazioni contenuti nei Rapporti di Sicurezza descrivano fedelmente la situazione degli stabilimenti, prescrivendo, talvolta, interventi atti al miglioramento impiantistico ai fini della sicurezza. Le varie valutazioni del rischio, condotte utilizzando tecniche d’analisi consolidate, vengono sottoposte ad analisi critica dai funzionari ARPAV e VV.F e quindi discusse presso il Comitato Tecnico Regionale, che può chiedere integrazioni e impartire prescrizioni impiantistiche.

Infine, nell’ottica di disporre di strumenti di intervento più efficaci nella gestione di eventuali incidenti industriali nell’area di Porto Marghera, la Regione Veneto ha affidato ad ARPAV la progettazione, la realizzazione e la gestione corrente di uno specifico Sistema di Monitoraggio Ambientale e di Gestione delle Emergenze a Porto Marghera, denominato “SIMAGE”, a servizio delle istituzioni preposte alle emergenze (Prefettura, Comune, Protezione Civile, Comando VV.F.).

Detto Sistema, ormai quasi in fase di collaudo funzionale e di avvio sperimentale, ha previsto:
• l’acquisizione, installazione ed attivazione di varie attrezzature di monitoraggio, puntuale e lineare, in atmosfera di sostanze caratteristiche delle produzioni di Porto Marghera;
• la realizzazione di una sala operativa SIMAGE, presso il Dipartimento di Venezia, dotata di un sistema informatizzato di gestione degli eventi, di comunicazione con altri soggetti e/o istituzioni, di diffusione delle informazioni alla popolazione;
• la formazione di specifiche competenze professionali e la creazione di un database georeferenziato contenente le principali informazioni sull’area, utilizzabili in caso di eventi incidentali.