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Copertina della rivista

Immagine: Veduta dal mare di Porto Marghera con stabilimenti industriali

 

Immagine: Titolo INDUSTRIA, INNOVAZIONE, AMBIENTE L’EVOLUZIONE DEL POLO CHIMICO DI MARGHERA

UnPaese moderno e fortemente industrializzato trova in Porto Marghera l’esempio dell'evoluzione e dello sviluppo del settore chimico verso scenari globali ed ecosostenibili. La chimica di Marghera rappresenta un punto chiave nel panorama nazionale e costituisce un patrimonio per il tessuto economico-produttivo nazionale ed internazionale. Nel corso degli ultimi anni, il Polo Chimico di Marghera ha dovuto affrontare il problema della riconversione e del rilancio industriale.




Il processo di evoluzione di Porto Marghera ha visto l’ampio coinvolgimento del settore pubblico e di tutte le parti sociali ed è la testimonianza dell’impegno a lavorare in modo organico e sistematico, adottando per tutta l’area gli stessi standard e gli stessi metodi per attuare le opere necessarie al proprio sviluppo. Risale al 21 ottobre 1998 (poi approvato con DPCM il 12 febbraio 1999) l’Accordo di Programma sulla Chimica a Porto Marghera, siglato da Ministeri, Regione, Enti Locali, Organizzazioni Sindacali e dalle più importanti aziende che operano nell’area.

Obiettivo: costituire e mantenere nel tempo le condizioni ottimali di coesistenza tra la tutela dell’ambiente e lo sviluppo produttivo nel settore chimico. Due le principali finalità dell’Accordo per la Chimica: da un lato, risanare e tutelare l’ambiente attraverso azioni di disinquinamento, bonifica, messa in sicurezza dei siti, riduzione delle emissioni in atmosfera e nella laguna veneta e di prevenzione dei rischi di incidente rilevante, dall’altro, indurre investimenti industriali adeguati, con l’obiettivo di dotare gli impianti esistenti delle migliori tecnologie ambientali e renderli concorrenziali sul piano europeo, garantendone l’economicità nel tempo ed assicurando il mantenimento, il rilancio e la riqualificazione dell’occupazione.

veduta di porto marghera - stabilimenti industriali

In tale processo tutte le Istituzioni e le imprese stanno adeguando i loro impianti alle normative CEE ed alle specificazioni che le competenti autorità riterranno di dover dare in considerazione delle particolari caratteristiche ambientali dell'area di Porto Marghera. Quale evoluzione dell’Accordo di Programma del 1998, nel mese di dicembre 2005 è stata sottoscritta tra la Provincia e il Comune di Venezia, l’Unione degli Industriali e le Organizzazioni Sindacali, un’intesa per lo sviluppo di Porto Marghera, denominata “Intesa per Marghera”. L’accordo riconosce l’importanza economica di Porto Marghera per Venezia, per il Veneto e per il Paese ed individua le problematiche inerenti gli aspetti ambientali e di riconversione. Un Gruppo di Lavoro è lo strumento operativo creato ad hoc allo scopo di pervenire alla stesura di un documento programmatico sulla base del quale definire concretamente ed operativamente il futuro di Porto Marghera. Quattro i temi su cui sono incentrate le linee strategiche d’azione: riqualificazione ambientale, settori di sviluppo, produzioni chimiche, ricerca e formazione.

L’evoluzione dello scenario, accelerato dalla chiusura degli impianti della società Dow Chemical nell’agosto 2006, ha comportato la necessità di introdurre nel documento gli elementi di novità apportati con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa su Porto Marghera avvenuta nel dicembre 2006. Tale accordo è stato condiviso e sottoscritto dalle parti sociali, economiche ed istituzionali sugli aspetti riguardanti le produzioni chimiche e dell’energia a Porto Marghera. Con il Protocollo di Intesa del dicembre 2006, si è inteso assicurare la continuità delle attività chimiche, a partire dal ciclo del cloro, soprattutto con riferimento al mantenimento dei livelli occupazionali, nonché per assicurare alle imprese firmatarie la certezza operativa per tutto il periodo di ammortamento economico-industriale degli impianti.

Con ogni probabilità nei prossimi mesi giungeremo ad una conclusione che consentirà di salvaguardare e far evolvere in termini economicamente compatibili il settore chimico e, inoltre, di individuare le modalità ed i settori portavoce dell’evoluzione e della trasformazione dell’area di Porto Marghera. In seguito ad un’opera di ricognizione e monitoraggio delle aziende, Unindustria Venezia ha individuato i settori industriali in cui la dinamica di sviluppo è stata più intensa: alluminio, cantieristica, nautica e diporto, aeronavali, portualità, piattaforma logistica, applicazione dell’idrogeno, energia, distretto della conoscenza, riqualificazione e monitoraggio ambientale.

Le aziende appartenenti a tali settori hanno dimostrato un particolare interesse ad intraprendere azioni di sviluppo che permetteranno di attuare nuove iniziative imprenditoriali e creare nuova occupazione. Per il Polo di Marghera garantiamo una politica di sviluppo sostenibile ed una significativa riduzione dell’impatto ambientale sul territorio la volontà è quella di pervenire ad un uso più efficiente delle fonti energetiche e dell’energia prodotta e di ridurre i costi di approvvigionamento per le aziende coinsediate. Attraverso le azioni di riconversione e riqualificazione del Polo di Marghera andiamo ad offrire concretamente al mercato nazionale ed estero un’area strategica dal punto di vista territoriale e con un approccio di grande flessibilità.


Hydrogen Park e la filiera dell’idrogeno
Nel luglio 2003 Hydrogen Park nasce a Venezia come Consorzio tra alcune importanti società che operano nella filiera dell’idrogeno. Trasformata in Scarl nell’aprile 2005, Hydrogen Park annovera in qualità di soci prestigiose aziende nazionali: Enel (53%), Sapio, Vega, EVC Italia, Unindustria Venezia, Berengo, SAE Impianti, Arkema. Mission di HydrogenPark è la realizzazione a Marghera di attività dimostrative sulle varie possibilità di utilizzo dell’idrogeno, finalizzate ad acquisire tutte le informazioni utili per l’evoluzione delle varie tecnologie disponibili e per la loro applicazione industriale o civile. Il progetto Hydrogen Park si basa su particolari elementi esistenti: la rilevante disponibilità di idrogeno, proveniente dalle unità produttive presenti nel polo petrolchimico di Marghera e la presenza nel polo di strutture industriali che già gestiscono la filiera completa dell’idrogeno e che garantiscono un approfondito know how per la sua applicazione, sia per il settore stazionario che per quello dei trasporti. Le condizioni presenti nel Polo di Marghera consentono di sperimentare tutte le principali tematiche applicative inerenti l’idrogeno: dall’utilizzo per il trasporto, allo stoccaggio, dalla distribuzione, all’utilizzo per applicazioni stazionarie. Nel febbraio 2004, Hydrogen Park stipula un accordo con Syndial e Polimeri per la messa a disposizione di 7.000 tonnellate annue di idrogeno. Nel marzo 2005 viene siglato un Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Veneto, per la realizzazione del Distretto per l’Idrogeno a Marghera, finanziato con 10 milioni di euro. Questo atto prevede lo sviluppo di una serie di azioni di ricerca e sperimentazione sugli utilizzi dell’idrogeno. Tali azioni si inquadrano nelle strategie di sviluppo sostenibile dell’Unione Europea che indicano nell’idrogeno, quale vettore energetico, uno dei temi di sviluppo prioritari nel medio-lungo termine. Del resto, già la legge nazionale di ratifica del Protocollo di Kyoto (legge 120 del 01.06.2002) ha incluso l’accelerazione delle iniziative di ricerca e sperimentazione dell’idrogeno quale combustibile nei sistemi energetici e dei trasporti nazionali tra le misure da adottare per raggiungere gli obiettivi del protocollo. Un’azione regionale in questo campo è inoltre coerente con il dettato costituzionale (art. 117), che assegna alla legislazione concorrente le materie della ricerca e dell’energia. Nel caso delle iniziative che si intendono sviluppare a Marghera, è inoltre non secondario l’aspetto di politica industriale regionale e l’obiettivo di creare le condizioni di sviluppo della filiera ricercaproduzione industriale mirando dunque ad un vero Distretto dell’Idrogeno, comprendente le future connesse attività manifatturiere della componentistica, elettromeccanica, etc. che, a partire dalla piattaforma di ricerca e progettazione di Marghera, potrà realizzarsi basandosi sulle risorse del sistema delle PMI venete.

Gru e conteiner

Nel dicembre 2006 le aziende di Hydrogen Park hanno stipulato delle specifiche Convenzioni con la Regione Veneto, per il finanziamento di otto progetti: • sviluppo di tecnologie innovative di produzione di idrogeno e elettricità da carbone e biomasse (Enel);
• sviluppo di cicli zero emissione a combustione di idrogeno (Enel);
• sistemi innovativi di accumulo dell’idrogeno (Enel);
• attività sperimentali per l’allestimento di un vaporetto ad idrogeno (Venezia Tecnologie);
• produzione di energia elettrica e termica da syngas ottenuto da biomasse e altri residui organici (Sapio);
• sperimentazioni all’interno di stabilimenti produttivi, di tecnologie di microgenerazione di energia elettrica e calore con celle a combustibile e di mini impianti di rifornimento per mezzi alimentati ad idrogeno (Sapio);
• progetto “Positive”: sperimentazione e costruzione di un prototipo innovativo di cella a combustibile di tipo PEM - Proton Exchange Membrane (Sae Impianti);
• Centro per l’Idrogeno (Veneto Innovazione).


Unindustria Venezia per l’innovazione tecnologica delle imprese
Unindustria Venezia lavora da sempre allo sviluppo di servizi eccellenti e tecnologicamente innovativi per le imprese, al fine di aumentare la competitività ed ottenere un valore aggiunto, necessario per competere al meglio sui mercati globalizzati. La nostra attività di ogni giorno è rivolta a sviluppare e fornire alle imprese i migliori servizi per lo sviluppo dell’economia locale. In tutti questi anni, Unindustria si è concentrata molto sul settore delle nuove tecnologie e della ricerca e lo ha fatto, com’è suo costume, in modo efficace e concreto, per sviluppare soluzioni sia in ambito materiale che immateriale, per soddisfare le necessità di ogni azienda. Le imprese veneziane, soprattutto le PMI, hanno chiare esigenze di sviluppo e mai come oggi desiderano cogliere le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico per attuare uno slancio a livello globale; la ricerca tecnologica offre strumenti operativi aggiornati e collaudati, forti dell’esperienza che Unindustria può offrire alle aziende. Considerata l’eccellenza produttiva delle nostre imprese non appare lontana l’opportunità di far nascere da questa città un centro metropolitano d’eccellenza, un palcoscenico internazionale, portavoce in tutto il mondo del nostro modello economico e produttivo. Di seguito un elenco dei principali progetti di Unindustria rivolti all’innovazione tecnologica.

stabilimenti produttivi

1) MaTech Point
MaTech Point è un particolare centro di assistenza alle imprese, rivolto all’innovazione di prodotto, nato da un accordo tra l’Unione degli Industriali della Provincia di Venezia ed il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo di Padova. È il primo centro europeo dedicato alla ricerca e selezione di nuovi materiali ed alla loro applicazione nei prodotti e nei processi. Lo sportello MaTech consente alle imprese di accedere ad una ricchissima banca dati che vanta ben 25.850 materiali tradizionali, 1.200 materiali innovativi e 3.327 riferimenti di aziende.

loghi: Unindustria Venezia, MaTech point e Motor Challenge2) Università e ricerca
Unindustria dà l’opportunità alle proprie associate d’instaurare una stretta collaborazione con università e centri di ricerca. Quattro accordi, fatti con altrettante strutture di ricerca nazionali ed internazionali, l’Università Ca’Foscari di Venezia, l’Università di Padova, la rete dei Fraunhofer Institute e l’Università di San Pietroburgo, sono portavoce della volontà di Unindustria di favorire lo sviluppo di un’efficiente Piattaforma Tecnologica per il territorio.
Intendiamo per “Piattaforma Tecnologica” i raggruppamenti transnazionali di imprese, università e centri di ricerca, interessati a sviluppare progetti comuni, focalizzati sui settori ritenuti strategici per la competitività dell’Unione Europea.

3) Sportello Marchi & Brevetti
Uno dei servizi innovativi più utilizzati dalle imprese è la consulenza gratuita ed individuale offerta dallo Sportello Marchi & Brevetti. Si tratta di un passaggio utilissimo per l’impresa che vuole depositare un marchio, ma non sa come procedere e vuole dei consigli, oppure per chi ha una nuova idea e vuole verificare quanto costa brevettarla, o ancora per l’imprenditore che chiede come comportarsi quando un dipendente utilizza informazioni riservate aziendali per fini personali e così via.

4) Progetto VeniceWing
VeniceWing è un progetto nato in collaborazione tra Unindustria Venezia ed Alenia Aeronavali, che mira a realizzare il quarto polo aeronautico italiano, dopo quelli di Napoli, Varese e Torino. L'obiettivo dei due soggetti promotori è quello di unire le competenze e le capacità di più aziende del territorio veneziano e veneto, per costituire una filiera professionale certificata secondo i canoni del settore aeronautico, che possa efficacemente competere nel mercato internazionale delle conversioni di velivoli commerciali e dell'aggiornamento dei loro sistemi.

5) Progetto MotorChallenge
MotorChallenge è il progetto nato per aiutare le aziende a migliorare l’efficienza energetica nei sistemi motore. I più recenti studi hanno dimostrato che il miglioramento di tali sistemi, che rappresentano mediamente il 74% dei consumi elettrici di un’azienda, permette di ottenere fino al 30% di risparmio di energia elettrica. MotorChallenge rappresenta un concreto vantaggio economico per le imprese, sia in termini di riduzione dei consumi e quindi dei costi dell’energia elettrica, sia dal punto di vista dell’affidabilità e qualità della produzione. Attraverso questo progetto, Unindustria dà l’opportunità alle proprie associate di accedere al mercato dei “certificati bianchi” ed agli incentivi previsti dalla Legge Finanziaria sul tema del risparmio energetico.

porto marghera