"Città che sapranno soddisfare le esigenze più difficili, come quelle
espresse da portatori di bisogni speciali, saranno città più funzionali
e accoglienti per tutti”, questo è lo slogan che riassume la filosofia
del progetto C.A.R.E. (Città Accessibili delle Regioni Europee).
Ilprogetto, approvato a inizio
2004 nell'ambito dell'Iniziativa Comunitaria Interreg
III B, vede l'Assessorato al Turismo della Regione Emilia-Romagna,
impegnato come ente capofila di 15 partners in rappresentanza
di cinque stati europei: Italia, Austria, Germania, Grecia
e Romania.
Il progetto si basa sulla condivisione a livello transnazionale
di strategie di sviluppo delle città, in cui l'accessibilità
per tutti rappresenta una chiave della qualità. Si punta
a dare impulso al passaggio da città come “luogo di residenza”
a città come “Sistemi Ospitali”, in cui a fare la differenza
sono una alta qualità dei servizi per il tempo libero
e per il leasure (teatri, musei, spazi collettivi, ristoranti,
parchi urbani).
In questa accezione l’accessibilità non si risolve solo
nell’abbattimento delle barriere architettoniche ma anche,
e forse soprattutto, nell’abbattimento delle barriere
culturali per rendere le città più accoglienti, più ospitali,
più aperte. Il progetto vuole evidenziare come l'accessibilità
sia una componente primaria nella determinazione degli
elementi complessivi di gradevolezza delle città e nell'innalzamento
della qualità della vita di tutti i residenti, anche quelli
temporanei come i turisti.
E’ stata elaborata un’apposita metodologia “C.A.R.E.”,
condivisa a livello europeo, con la quale 13 partner del
progetto hanno rilevato sul proprio territorio informazioni
necessarie affinchè i visitatori possano valutare se le
strutture di interesse turistico sono in grado di soddisfare
i loro bisogni.
Ci si è posti l’obiettivo concreto di costruire una rete
europea di città che si distinguano per avere almeno un
itinerario con strutture di interesse turistico censite
che garantiscano un’informazione certa, fornendo ai turisti
con bisogni speciali le informazioni essenziali e affidabili
per autovalutare il grado di fruibilità di quei luoghi
o strutture.
Tra i partner maggiormente attivi nella realizzazione
delle azioni figura l’Associazione Si Può, la quale, attraverso
la collaborazione di uno dei suoi soci la SL&A Turismo
e Territorio, ha realizzato nell’ambito del progetto C.A.R.E.
una indagine a livello europeo su un campione di oltre
6.000 persone al fine di cogliere le esigenze dei turisti
e dei residenti, con bisogni speciali e non, nei confronti
di una “città ospitale”. Non vi è nessuna differenza tra
chi ha bisogni speciali e chi non ne ha.
Il principale desiderio espresso dagli intervistati è
quello di trovare una città con persone cordiali e disponibili.
Una città per definirsi “ospitale per tutti” deve in primo
luogo essere pronta culturalmente ad accogliere le persone;
ciò è confermato sia da chi esprime bisogni speciali sia
da chi non ne ha. Tra i primi elementi desiderati figura
l’efficienza/ accessibilità dei trasporti pubblici, sentita
da tutti gli intervistati in ugual misura. Il desiderio
dell’assenza delle barriere architettoniche, sebbene per
poco, è percepito in misura leggermente superiore (al
terzo posto) da chi esprime bisogni speciali.
Si può quindi cogliere quanto le persone considerino un
elemento immateriale, come la cordialità e la disponibilità
delle persone, quale elemento che possa superare quelli
che sono ancora oggi ostacoli materiali. I servizi più
apprezzati nella città ospitale per tutti, sono risultati
in ordine di graduatoria: la gastronomia, le bellezze
artistiche, le bellezze naturali, le opportunità di shopping
e gli eventi culturali. Questa classifica vale per tutte
le tipologie di intervistati, anche se con un diverso
ordine di graduatoria. I giudizi dei turisti sono più
lusinghieri di quelli dei residenti, in particolare i
turisti con bisogni speciali apprezzano maggiormente la
cordialità delle persone, la possibilità di effettuare
escursioni, l’accessibilità dei luoghi ai disabili e dei
trasporti pubblici.
La cordialità delle persone, considerata al primo posto
tra gli elementi più desiderati in una città ospitale,
passa al sesto posto nella graduatoria degli elementi
più apprezzati; gap ancora più consistenti si evidenziano
nel giudicare i trasporti pubblici e l’accessibilità dei
luoghi, posizionati tra gli ultimi posti nella graduatoria
degli elementi più apprezzati. Si denota quindi come l’esperienza
di vacanza mostri una certa inadeguatezza delle città
come sistemi ospitali.
Le attività preferite da chi vive la città
sono in particolar modo legate all’ambito
culturale (musei, teatri, eventi) e al
leasure (shopping, andare per locali);
tra i turisti si evidenzia l’importanza
dell’enogastronomia e della visita ai
luoghi sacri mentre tra i residenti spicca
la pratica delle attività sportive. Il
dato significativo evidenziato dall’indagine
è la percezione da parte di tutti,
anche di coloro che hanno bisogni
speciali, degli stessi desideri nel vivere
la città, con l’unica differenza che i
turisti con bisogni speciali sono più
attratti dagli eventi culturali, ciò a sottolineare
come tra le parole turismo –
disabilità – accessibilità la prima è sempre
e comunque la più importante.
L’indagine ha infine sottolineato quanto
sia importante la correttezza delle
informazioni, sebbene in generale sono
state giudicate attendibili, si registra un
pò di malcontento proprio tra i turisti
con bisogni speciali. Gli strumenti più
utilizzati per conoscere i servizi offerti
dalle città ospitali sono in ordine: i
contatti personali di parenti e amici,
internet, la stampa generica, ecc.. I turisti,
in particolare, si affidano alle guide
della città e quelli con bisogni speciali
mettono al primo posto gli uffici turistici.
L’analisi ha permesso di definire alcuni punti
chiave che identificano la “città ospitale per tutti”,
che indirizzeranno lo sviluppo del progetto:
• puntare sulle persone
• migliorare le informazioni
• continuare nell’abbattimento delle barriere architettoniche
• migliorare i trasporti
• valorizzare la propria identità.
In generale, l’indagine ha evidenziato una discreta consapevolezza
sul tema dell’accessibilità dal punto di vista delle persone.
Gli operatori pubblici e privati sembrano cominciare a
rispondere in maniera sufficientemente adeguata, rendendosi
disponibili a capire i bisogni speciali. L’ospitalità
che oggi contraddistingue le nostre città, per rispondere
a pieno alle aspettative degli ospiti, dovrà comunque
essere migliorata attraverso la diffusione/formazione
di una maggiore consapevolezza del tema.
Tra gli elementi da migliorare vi è la capacità di fornire
delle corrette informazioni, che riescano ad essere recepite
in maniera chiara e inequivocabile da tutti. Acquisire
la capacità di diffondere un’adeguata informazione sull’accessibilità
dei servizi può garantire, da parte di tutti, la soddisfazione
delle proprie aspettative, evitando il rischio di trovarsi
di fronte all’impossibilità di appagare le proprie aspirazioni.
Dal punto di vista infrastrutturale e dei servizi (barriere
architettoniche e trasporti) le nostre città sottolineano
a diversi livelli una inadeguata percettibilità sul tema
dell’accessibilità. Sebbene l’indagine abbia permesso
di confermare come alcune città siano sufficientemente
pronte ad ospitare i portatori di bisogni speciali, è
evidente che bisogna continuare nell’abbattimento delle
barriere architettoniche e nel miglioramento dei servizi.
In generale, si avverte ancora oggi la difficoltà a programmare
interventi di pianificazione infrastrutturale pensati
anche a favore di coloro che possiedono specifici bisogni,
vale a dire attuare quelle politiche di intervento che
trasversalmente permettono di affrontare problematiche
così importanti come quelle sull’accessibilità. Possiamo
infine riassumere quanto emerso dall’indagine con quanto
espresso dagli ospiti delle città: “trovare personale
disponibile e preparato a capire i bisogni speciali”.
Migliorare
il livello culturale sul tema dell’accessibilità, sia
all’interno degli enti pubblici, ad esempio gli uffici
tecnici e di informazione, sia insieme agli imprenditori
e alle loro associazioni, sembra essere una possibile
chiave per fare diventare le nostre città sempre più ospitali
e accoglienti per tutti.
Questo è uno degli obiettivi del progetto C.A.R.E.: infatti,
nel percorso di identificazione della rete dei servizi
delle città ospitali si è sviluppata una importante attività
formativa on line (www.interrg-care.org) che ci si augura
contribuisca ad una maggiore sensibilizzazione e specializzazione
sui temi dell’accessibilità, agendo direttamente sulla
sfera culturale degli operatori pubblici e privati che
a qualsiasi titolo si occupano di turismo e di tempo libero.