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Editoriale


Tecnologie per la disabilità: una società senza esclusi Di Lucio Stanca

Formazione oltre le barriere

Dalla disabilità
alla diversa abilità


Parliamo di...

Premio Sapio per la Ricerca Italiana 2003





 
Obiettivi del progetto
Il progetto WebMeToo intende dare una risposta alla domanda di nuovi percorsi di integrazione per i soggetti affetti da gravi disabilità motorie. Infatti grazie alla sinergia fra la Commissione per le Attività a favore degli Studenti Disabili dell’Università “Federico II” di Napoli ed il Comitato Regionale Campano dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (U.I.L.D.M.) è nato un nuovo modello di integrazione per le persone affette da gravi disabilità motorie, finalizzato alla acquisizione delle competenze professionali per lo sviluppo, creazione, gestione e manutenzione di portali WEB. In questo ambito trovano collocazione e continuità le esperienze sperimentali fatte attraverso l’uso dei sistemi di riconoscimento vocale, che consentono anche a persone prima impossibilitate, di svolgere le attività funzionali alla gestione di un sito web.

Sebbene il progetto sia nella sostanza un “progetto di formazione”, l’obiettivo non è la formazione in sé ma la dimostrazione di un modello di impiego professionale delle persone disabili. I destinatari del progetto, sono 12 persone affette da distrofia muscolare associate alla UILDM alcune delle quali hanno già partecipato ad attività pilota svolte nell’ambito delle iniziative promosse dalla Commissione per le attività a sostegno degli studenti disabili dell’Ateneo “Federico II” di Napoli.


Metodologie di intervento

La metodologia prevede, a valle della predisposizione della infrastruttura tecnica necessaria, lo sviluppo di un progetto formativo ad hoc che tenga conto delle specificità dei destinatari e che sia dimensionato ed erogato in modo da garantire la sua effettiva ricaduta. Questo comporta l’adozione di tecnologie innovative, in grado di garantire per i soggetti un’effettiva fruibilità dei contenuti formativi. Per questo si fa ricorso a tecnologie che permettono una adeguata operatività, indipendentemente dalla compromissione motoria dei destinatari.

Per queste attività ci si avvale delle competenze già maturate presso l’Ateneo “Federico II” nell’ambito delle “Attività a sostegno degli studenti disabili” sia da un punto di vista relazionale e psicologico che tecnico informatico.


Le attività previste dal progetto in sintesi sono:

1. Preventiva illustrazione sintetica degli obiettivi da raggiungere e delle operazioni da compiere.

2. Riallineamento degli utenti, consistente in un richiamo sull’uso del sistema operativo Windows e degli strumenti di office automation.

3. Formazione sull’uso dei sistemi di riconoscimento vocale, per consentire a tutti gli utenti di superare le eventuali limitazioni nell’uso delle tradizionali periferiche di input (mouse e tastiere).

4. Formazione sulla progettazione di siti web, sull’uso degli editor html e sulla gestione di un portale internet.

5. Attività di stage relativa alla messa a punto dei contenuti di portale (monitorata dal personale docente) e sulla attività organizzativa relativa alla redazione e gestione dei contenuti; l’attività si svolgerà in una redazione virtuale per dare modo ad ogni partecipante di ridurre al minimo ed in alcuni casi eliminare le necessità di spostamento.

6. E’ prevista una regolare attività di supporto a partire dalla pubblicazione del portale durante tutta la fase di gestione dello stesso (tutoraggio dei corsisti e manutenzione a distanza delle macchine) da effettuarsi in remoto, attraverso un canale di collegamento telematico.


Gli strumenti che verranno adoperati sono:

Sistema di riconoscimento vocale continuo Dragon Naturally Speaking.
PC client completo di HD estraibile disponibili presso le aule predisposte e presso il domicilio del destinatario.
Sistema di controllo remoto PC Anywhere per svolgere la for mazione/consulenza anche a distanza.
Suite sviluppo Macromedia per la creazione e gestione di portali.
Server WEB per la destinazione e la attivazione dei contenuti di portale.



La collaborazione con il Servizio Accoglienza
In seguito all’attivazione del Progetto WebMeToo e dietro richiesta degli operatori del Punto di Supporto Tecnico e degli Ausili Tecnologici (PSTAT), sono stati attivati, da circa un mese, degli incontri a cadenza quindicinale, con le psicologhe del Servizio Accoglienza per permettere a tutti gli operatori che lavorano con soggetti con disabilità di discutere quelle che possono essere le problematiche relazionali con tali soggetti. Quello che ha caratterizzato l’avvio dei nostri gruppi di discussione è stata la difficoltà ad incontrarci. Solo dopo diversi mesi di preparativi è stato possibile, infatti, decidere una data e cominciare davvero a confrontarci. Sembra, infatti, molto complesso per tutti coloro che entrano in contatto diretto con soggetti affetti da disabilità fermarsi a riflettere su quelle che sono le proprie fantasie ed emozioni, quasi come se, verbalizzandole, si dovesse fare i conti anche con sentimenti negativi, come ad esempio l’impossibilità di “pensare male” o di “non essere gentili” con il soggetto affetto da disabilità. L’impossibilità di esprimere i propri sentimenti può diventare una barriera nel lavoro con tali soggetti, in quanto una continua accondiscendenza non può essere considerata, in nessun caso una buona base per un rapporto interpersonale. Accanto a questo, sembra esserci una sorta di impossibilità a mostrarsi felici in presenza di una persona con gravi disabilità. Questo potrebbe derivare dal presupposto che le persone con disabilità non possono avere delle gratificazioni, proprio in virtù della loro condizione. Quella che, quindi, sembra essere la difficoltà maggiore per gli operatori è la capacità di riuscire a trovare un giusto equilibrio tra lo standardizzare i rapporti che, attraverso una distanza eccessiva non permette di vedere l’altro e un eccessivo coinvolgimento che rischia di alimentare aspettative affettive non appropriate sia nel soggetto che nell’operatore. Il numero limitato di incontri, però, non ci permette di dare conferma a queste ipotesi.


Conclusioni
La disabilità non implica una totale incapacità del soggetto a svolgere ogni attività, pertanto riteniamo possibile dimostrare che la realizzazione e la gestione di un portale WEB fatto “dai” e non “per” le persone disabili possa dimostrare le loro possibili capacità professionali. La sfida consiste, quindi, nel creare le condizioni (formazione, predisposizione delle attrezzature, consulenza tecnica, ecc.) affinché il sito web possa essere creato, gestito e mantenuto, nei documenti e nella progettazione, esclusivamente da persone disabili. Inoltre, il lavoro svolto in collaborazione tra gli operatori del PSTAT e quelli del Servizio Accoglienza può essere uno spunto di riflessione per gli operatori che entrano in contatto con i soggetti con disabilità, per permetterci di entrare in relazione con loro, trovando un linguaggio comune senza quei "pregiudizi" che possono inficiare tutte le relazioni interpersonali.

 
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Il progetto Web Me Too

 
 

di Paolo Valerio
Delegato del Rettore per le Attività a
favore dell’integrazione degli studenti
con disabilità–Università degli Studi
di Napoli “Federico II”
di Alessandro Pepino
Responsabile del Punto di Supporto
Tecnico per gli Ausili Tecnologici-Università degli Studi di Napoli
“Federico II”
di Fiorentino Ferraro
Gennaro Sicignano
Punto di Supporto Tecnico per gli
Ausili Tecnologici-Università degli
Studi di Napoli “Federico II”
di Raffaella Foggia
Tiziana Liccardo
Psicologhe Responsabili del Servizio
Accoglienza per Studenti Universitari
con disabilità-Università degli Studi
di Napoli “Federico II”

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