Le numerose iniziative
dell’elearning stanno sviluppando un nuovo settore produttivo,
l’industria della conoscenza, che è destinata ad avere
un grande impatto a livello mondiale. In questo nuovo
contesto, le università, come l’unico luogo in cui coesistono
i processi di produzione e di trasferimento di saperi,
possono sviluppare un ruolo essenziale e non rinunciabile
alla creazione dei contenuti da inserire nelle reti
di telecomunicazione e dovrebbero diventare le protagoniste
di questo mercato. Ma perché ciò avvenga è necessario
creare nuovi sistemi, nuove politiche pubbliche che
facilitino lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi
per le università a livello locale, nazionale e internazionale
e permettere alle università di creare nuove alleanze
internazionali e nuovi spazi reali e virtuali, per costituire
reti in comune di saperi tra le diverse università del
mondo e sostenere la convergenza delle istituzioni.
Se ciò non si realizza si rischia una progressiva decadenza
delle strutture formative tradizionali. Saremo i testimoni
di un processo incontrollato che porterà verso una società
sempre più descolarizzata. Saranno le agenzie esterne
alle istituzioni formative tradizionali e i produttori
di software che avranno il compito di creare per i cittadini
di domani le nuove competenze che la società esige.
Il problema quindi, non è più se l’educazione riproduce
o no le disuguaglianze sociali, ma il problema oggi,
comune a tutte le università del mondo, è come adattarsi
meglio a questo sistema e come creare, all’interno di
un contesto di un’economia globalizzata, sistemi che
sviluppino processi di insegnamento e apprendimento
integrati, perché utilizzano i diversi linguaggi per
la comunicazione del sapere, e aperti, perché senza
confini e limiti di spazio e di tempo. Sistemi universitari
che riescono a sviluppare uno spazio educativo e formativo
“intra muros” ed “extra muros” in modo da offrire agli
studenti la possibilità di frequentare l’università
faccia a faccia e a distanza. L’università a distanza
nel nuovo contesto, non è un'alternativa all'università
tradizionale, ma è un nuovo modo di far svolgere le
funzioni di insegnamento e ricerca alle università tradizionali,
per consentire che queste riacquistino nuova vitalità
all'interno di una società cognitiva, caratterizzata
dalla specificità delle tecnologie che riguardano soprattutto
l’elaborazione delle conoscenze e la loro comunicazione
al fine di aiutare le università a sviluppare innovazione
di sistema, di processo e di prodotto.
Il Progetto LIVIUS
E’ in questo contesto di profondi mutamenti socio-culturali,
che si colloca il Progetto LIVIUS - Learning in Virtual
Integrated University System. Il Progetto nasce nell’ottica
di fornire adeguate risposte alle necessità individuate
nel piano di e-learning “Definire la formazione di domani”
per lo sviluppo in Europa di reti virtuali di saperi
che utilizzino le nuove tecnologie. Il Progetto LIVIUS
è finanziato dalla Commissione Europea, Direzione Generale
Educazione e Cultura, Multimedia per la Formazione,
l’Educazione e la Cultura. Grazie a LIVIUS si è già
creato un consorzio a cui partecipano alcune tra le
migliori Università tradizionali, università a distanza
e imprese tecnologiche di molti paesi Europei collegati
in un network tecnologico per creare l’Università Virtuale
Europea EVA of U (European Virtual Association of Universities)
tramite televisione digitale e Internet via satellite.
Il progetto LIVIUS può consentire lo sviluppo di modelli
di riferimento facilmente generalizzabili che consentono
di concretizzare le indicazioni del Trattato di Maastricht
che, all’ar t. 126, prevede in modo specifico e formale
azioni per incoraggiare lo sviluppo dell’istruzione
a distanza come strumento per concretizzare la cooperazione
tra stati membri nel settore dell’istruzione e nel rispetto
delle diversità culturali, linguistiche e organizzative
dei singoli paesi. Il modello proposto dal progetto
LIVIUS è basato sull’idea che l’insegnamento a distanza
debba fondarsi sulle funzioni proprie di ciascuna università,
con l’obiettivo di sviluppare un’offerta formativa nel
rispetto delle autonomie accademiche e secondo quanto
proposto delle dichiarazioni congiunte dei Ministri
Europei dell’Istruzione fatte nel Convegno della Sorbona
del 25 maggio 1998 e nel Convegno di Bologna del 19
giugno 1999. Tali dichiarazioni hanno posto l’accento
sul ruolo centrale delle Università per lo sviluppo
della dimensione culturale europea e hanno individuato
nella costruzione di uno spazio europeo dell’istruzione
superiore uno strumento essenziale per favorire la circolazione
dei cittadini, la loro cooperazione e lo sviluppo dell’Europa.
Il Progetto LIVIUS si pone l’obiettivo di:
• creare un nuovo modello organizzativo
e un nuovo modello psicopedagogico e didattico e di
Università Virtuale Europea;
• sviluppare la cooperazione tra i
partner al fine di progettare percorsi didattici e curricula
comuni che consentano il riconoscimento dei titoli a
livello europeo, secondo le dichiarazioni della Sorbona
(23 maggio 1998) e di Bologna (19 giugno 1999);
• comunicare il sapere attraverso le
nuove tecnologie e innovare i metodi di insegnamento
e apprendimento
• rinnovare i ruoli del docente e del
discente.
Il Modello Organizzativo
Il modello organizzativo su cui l’Università a distanza
del progetto LIVIUS si basa è dunque quello di costituire
consorzi tra le università tradizionali di diversi paesi
del mondo e aziende tecnologiche che cooperino insieme
per creare nuovi modelli psico-pedagogici, che consentano
di sviluppare contenuti da inserire nelle reti di telecomunicazione
e per attuare processi di insegnamento-apprendimento
faccia a faccia e a distanza. I Consorzi di università
a livello locale, nazionale e internazionale, permettono
la costruzione di un sistema di insegnamento a distanza
che si appoggia sulle modalità didattiche proprie delle
università tradizionali; consentono di far coincidere
i luoghi dove si elabora il sapere attraverso la ricerca
con quelli nei quali si trasmette attraverso l'insegnamento,
cioè l'università, rispondendo ai bisogni in termini
di formazione di qualità. Infatti, il Consorzio può
permettere, attraverso le singole esperienze delle diverse
università dei vari paesi coinvolti, di attuare una
selezione del corpo insegnante, dei temi e dei contenuti
dei corsi di formazione previsti basandosi su una realtà
più vasta e diversificata rispetto a una singola università
o semplici raggruppamenti locali o regionali. Certamente
ciò consentirà di attuare facilmente scelte di eccellenza.
L’Università a Distanza Europea EVA of U è organizzato
sulla base del modello NETTUNO – Network per l’Università
Ovunque, funzionante in Italia da più di dieci anni
e adattato ad una dimensione internazionale.
Le strutture previste sono:
• Centro Europeo: coordina tutte le
attività didattiche a distanza
• Centri Nazionali: garantiscono il
coordinamento delle attività a livello nazionale e di
raccordo con il Centro Europeo;
• Università erogatrici: gestiscono
le iscrizioni degli studenti e rilasciano i titoli accademici
riconosciuti a livello europeo;
• Centri di Produzione: realizzano
i prodotti didattici multimediali da erogare per televisione
digitale via satellite e Internet via satellite;
• Poli Tecnologici: sono le strutture
didattiche dotate di tutte le nuove tecnologie didattiche,
televisione digitale, collegamenti ad Internet via satellite,
ed erogano agli studenti a distanza i seguenti servizi:
utilizzo di strumenti informatici multimediali, seminari
faccia a faccia e/o in video computer conferenza, esercitazioni
di laboratorio, assistenza di tutor, svolgimento degli
esami, archivio delle videolezioni e dei testi e dei
materiali didattici dei corsi. I Poli Tecnologici possono
essere allestiti presso la sede di ciascun partner,
nelle università tradizionali ma anche in strutture
extra-universitarie o nelle case degli studenti.
Sviluppare curricula comuni
L’organizzazione didattica si attua tramite un Comitato
Didattico Scientifico composto da docenti delle diverse
università europee consorziate, da esperti dei sistemi
di insegnamento a distanza (provenienti anche dalle
università a distanza già esistenti) e da esponenti
del mondo dell’industria. Il Comitato ha il compito
di definire un curriculum comune e i contenuti dei programmi
di studio per formare “l’Ingegnere Europeo”. Il comitato
ha anche il compito di scegliere tra i migliori docenti
delle università tradizionali quelli che dovranno svolgere
le lezioni magistrali per televisione e preparare i
prodotti multimediali da inserire su una piattaforma
didattica su Internet e realizzare tramite il tutoraggio
telematico processi di apprendimento collaborativo.
L’analisi dei curricula delle diverse università coinvolte
nel progetto ha evidenziato le notevoli differenze che
esistono nei diversi corsi di laurea in Ingegneria dell’Informazione
e Ingegneria delle Telecomunicazioni, sia a livello
nazionale che a livello europeo.Anche se è stato molto
difficile rendere comuni i percorsi, attualmente il
progetto LIVIUS ha già creato in via sperimentale un
curriculum comune per l’Ingegneria dell’Informazione
e delle Telecomunicazioni a livello nazionale e a livello
europeo. Sono stati creati percorsi comuni (con la Cambridge
University, l’INSA di Toulouse, l’Universitat de Barcelona,
la National Technical University di Atene, il Politecnico
di Torino e la Facoltà di Ingegneria dell’Università
di Roma “La Sapienza”), un modello organizzativo per
la durata dei corsi di studio comune (3 anni di laurea
+ 2 di specializzazione) e un sistema europeo di trasferimento
dei crediti (ECTS), accettato da tutti i partners.
Il Modello Didattico Psico-pedagogico
Il modello didattico psico-pedagogico previsto nell’Università
Virtuale Europea “EVA of U” del Progetto LIVIUS è un
modello misto che potenzia, con l’utilizzo delle nuove
tecnologie, il sistema di insegnamento delle università
tradizionali. L'insegnamento a distanza incardinato
fra le funzioni istituzionali delle università tradizionali
permette agli studenti a distanza di iscriversi allo
stesso corso, di essere assistiti dagli stessi insegnanti
delle università che erogano i corsi a distanza, di
ottenere lo stesso titolo degli studenti faccia a faccia.
I docenti dovranno dividere il loro tempo tra studenti
interni ed esterni. Il modello psicopedagogico previsto
consente la flessibilità di tutto il processo formativo
ed evita l'isolamento dello studente. E’ un modello
che potenzia il sistema tradizionale utilizzando un
tipo di insegnamento svincolato dai limiti spazio-temporali,
ma che conserva una fase di interazione diretta, che
comprende attività in cui lo studente studia da solo
e utilizza le nuove tecnologie, e attività che lo portano
ad interagire con altre persone, sia faccia a faccia
che a distanza in modo sincronico e diacronico. In questo
contesto si prevede che le aule universitarie non siano
più gli unici luoghi dove si può usufruire dall'insegnamento,
ma chiunque in qualunque posto se ha le attrezzature
tecnologiche e i materiali adeguati può costruirsi uno
spazio per attuare il suo processo di formazione e di
auto-apprendimento. Le modalità di erogazione dei corsi
sono le seguenti:
Modalità a distanza:
• Lezioni magistrali (videolezioni
trasmesse sulle reti televisive digitali RAI NETTUNO
SAT 1 e RAI NETTUNO SAT 2 e da Internet via satellite);
• Esercitazioni pratiche su Internet
via satellite anche tramite laboratori virtuali;
• Tutorato a distanza tramite chat
video e audio, forum e videoconferenze
Modalità tradizionale:
Interazione diretta tra docente/tutor e studenti, attività
seminariali ed esercitazioni di laboratorio presso i
poli tecnologici universitari e svolgimento degli esami
e delle prove di valutazione.
Tecnologie previste dal Progetto
Il progetto LIVIUS prevede la creazione di un vero e
proprio network tra tutte le università e istituzioni
coinvolte supportato da satelliti digitali sia per il
broadcasting televisivo e la TV interattiva sia per
i servizi su Internet. Internet diventa la piattaforma
didattica flessibile che favorisce la libera espressione
di idee, opinioni e informazioni, che valorizza il sostegno
tra i pari, che sollecita la condivisione di esperienze,
sviluppa apprendimenti collaborativi.
La nuova professione del docente e il nuovo
ruolo dello studente
ruolo dello studente Il modello di insegnamento e apprendimento
dell’Università Virtuale Europea ha l’obiettivo di rinnovare
le metodologie didattiche e di creare una nuova figura
di docente universitario. La vecchia figura del docente
universitario, visto come il depositario assoluto del
sapere, unico trasmettitore di conoscenze e solitario
attore del processo educativo dovrebbe modificare alcune
delle sue funzioni. Il docente deve abbandonare il ruolo
di “sage on the stage”, per assumere quello più morbido
ma cruciale di “guida”. Il nuovo ruolo che si viene
a delineare vede dunque un docente-regista che progetta
scenari di apprendimento e coopera con i suoi allievi
per realizzare, insieme, un percorso educativo che sia
rispettoso dei diversi stili di apprendimento. Il nuovo
docente deve sapere utilizzare le nuove tecnologie della
mente per trasmettere conoscenze, ma anche per condividere
e sviluppare nuovi saperi. Il nuovo stile di insegnamento
prevede che “il professore si rimetta il mantello di
Socrate” e si trasformi in una guida per favorire sulla
nuova scena pedagogica il ruolo di un nuovo discente
gestore del proprio processo di apprendimento. Il vecchio
studente, passivo ricettore di conoscenze e isolato
osservatore della prestazione esperta dell’insegnante,
cede il posto, infatti, ad un nuovo studente, attivo
costruttore di conoscenza, autonomo e protagonista dell’applicazione
concreta delle conoscenze acquisite.
Quale filosofia?
Il modello di Università Virtuale Europea, creato nel
Progetto LIVIUS, e basato sulle nuove tecnologie, ma
anche sulla messa in comune di risorse umane e competenze
di alcune delle migliori università europee, può diventare
uno strumento indispensabile per sviluppare un nuovo
mercato dell’e-learning da inserire con successo nei
mercati internazionali e sviluppare una nuova politica
dell’ industria della conoscenza. L’Europa, grazie alle
nuove tecnologie e grazie alle reti di sapere tra le
sue migliori università può valorizzare il suo patrimonio.
I suoi tesori sono immensi: pittura, scultura, letteratura,
musica, storia, Rinascimento, Illuminismo ecc. ma anche
il suo sapere scientifico e tecnologico; le sue riserve
sono inesauribili, testi, immagini, suoni per apprendere,
illustrare, approfondire. Queste ricchezze sono il patrimonio
mondiale dell’Europa. Sono gli strumenti da cui far
nascere la nuova ricchezza. Le reti di sapere tra le
migliori università europee possono offrire a tutti,
in modo aperto e democratico, gli insegnamenti degli
scienziati e dei migliori intellettuali. Con EVA of
U si potrà costruire, in modo virtuale, il modello di
università che ha permesso la nascita della cultura
europea: l'università medievale. Nelle università medievali,
gli ordini degli studi erano comuni, gli studenti non
appartenevano ad una sola università, ma potevano frequentare
i corsi di tutte le università esistenti; per seguire
le lezioni dei migliori professori, si spostavano da
una sede all’altra affrontando dei viaggi estenuanti
a piedi o a cavallo per seguire un corso di diritto
all’Università di Bologna o un corso di teologia all’Università
di Parigi. Anche i maestri viaggiavano da una sede all’altra,
i migliori venivano chiamati presso le università poiché
la loro presenza dava prestigio e potere, ma soprattutto
richiamava masse di studenti e di giovani da tutta Europa.
Le nuove tecnologie permettono la mobilità delle idee
e consentono accanto allo spostamento fisico dei professori
e degli studenti anche quello virtuale. L'università
virtuale che permette l’interazione fra professori e
studenti delle diverse università europee, può realmente
dare, in modo rapido, una risposta adeguata ai bisogni
di internazionalizzazione dei sistemi di formazione
universitaria per preparare le competenze richieste
dai nuovi mercati del lavoro, ma anche i prodotti richiesti
dalla Net Economy. Quando i contenuti dei corsi su Internet
e le modalità di erogazione vengono realizzati da docenti
universitari a livello internazionale, il controllo
della qualità dei contenuti viene realizzato dal mondo
accademico e gli utenti sono garantiti come “consumatori
di formazione” dal momento che i fornitori dei corsi
sono facilmente identificabili. Il marchio di qualità
determinerà la sfida competitiva sui mercati globali
della formazione; una università a distanza basata su
un network delle migliori università tradizionali dei
diversi paesi, avrà più probabilità di vincere la sfida
e di diventare la protagonista assoluta della nuova
frontiera dell’E-Commerce e dei nuovi mercati del sapere.
Oggi, quindi, l’università a distanza, può rispondere
alle esigenze del nuovo mercato del sapere: esporre
il suo marchio di qualità, garantire l’utente, aiutare
a trasformare l’università tradizionale da un sistema
isolato suddiviso in classi e materie di studio e da
un sistema ripetitivo di conoscenze preordinate, in
un sistema aperto, capace di aggiornarsi e di integrare
tutte le conoscenze disponibili in rete e di realizzare
spazi che consentano l’interscambio di saperi. Naturalmente
gli spazi comuni di sapere non devono essere né omogenei
né uniformi, non ci si deve mettere insieme per clonarsi
o peggio per ‘macdonalizzare’ i sistemi di educazione
e di formazione, ma per garantire un nuovo equilibrio
tra unità e diversità: l’unità dei valori e della tradizione
che la memoria ci consegna, la diversità delle culture
e delle lingue. L’università oggi grazie alle nuove
tecnologie può impegnarsi per sviluppare spazi virtuali
di interazione e di cooperazione, conservando gli spazi
fisici di incontro e di comunicazione tra le due generazioni:
quella della gioventù e quella della maturità, devono
muoversi a cieli aperti, senza confini, per creare nuovi
saperi ma anche nuovi valori.
PARTNERS DEL PROGETTO LIVIUS NETTUNO
- Network per l’Università Ovunque
- Italia Cambridge University
- Gran Bretagna CNED Centre National pour l’Enseignement
à Distance
- Francia Université Franco- Italienne
- Francia Institut National des Science Appliquée de
Toulouse - Francia Eutelsat
- Francia Groupe CYBELStrategy and Knowledge Management
- Francia Giunti Ricerca
- Italia Getronics - Italia Universitat Oberta de Catalunya
- Spagna Universitat de Barcelona
- Spagna National Technical University of Athens (NTUA)
- Grecia National Centre for Scientific Research NCSR
“Democritos” - Grecia
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