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Lo sperimentiamo ogni giorno, e in modo particolare quando torniamo a casa con i pacchi della spesa: la maggior parte dei prodotti, soprattutto quelli alimentari e i detergenti per la pulizia della casa sono confezionati in barattoli, contenitori di plastica, vasetti di vetro. Aprirli comporta per la maggior parte delle persone una piccola perdita di tempo, ma per altri, disabili e anziani, può costituire un vero e proprio handicap. Package è un progetto europeo nato per tentare di risolvere le difficoltà che più frequentemente si incontrano nell'acquisto e nell'apertura di confezioni così da ridurre l'handicap che la disabilità comporta. Difficilmente le ditte potranno modificare in proprio gli attuali metodi di confezionamento. Ma è un punto di partenza verso una nuova impostazione culturale.

Anche per la persona "non disabile" andare a fare acquisti in un supermercato può costituire un'esperienza disagevole, laboriosa ed impegnativa per i lunghi tragitti da percorrere, per le scaffalature alte, per la tecnica commerciale di modificare frequentemente la disposizione dei prodotti, al fine di indurre il cliente a “dare un'occhiata” a tutto ciò che è in vendita. Una volta che abbiamo portato a casa ciò che ci serve - e spesso qualcosa di più -, inizia la “battaglia” per liberarci dalle confezioni: contenitori di plastica, vasetti di vetro convenienti, ma non sempre semplici da aprire. Se per i più la spesa comporta una piccola perdita di tempo, per altre persone può costituire un handicap vero e proprio.
Viviamo in una società consumistica nella quale i prodotti, ed in particolare i prodotti alimentari ed i detergenti per la pulizia della casa, sono confezionati in contenitori di plastica ed in barattoli di vetro per la vendita nei supermercati e nei grandi magazzini. Per questi prodotti l’industria del packaging ha fornito vantaggi per le persone normali, poiché queste confezioni sono convenienti, igieniche e sicure. Tuttavia i sistemi usati nei modelli per il confezionamento hanno sfortunatamente messo in svantaggio alcune persone disabili e gli anziani.

Non è difficile trovare esempi che potenzialmente rappresentano serie difficoltà per individui fisicamente “poco-abili”: un tappo rotondo è difficile da stringere se la mano è debole, ed ancora più difficile è ruotarlo per aprirlo. Alcune ditte hanno introdotto variazioni semplici su alcuni prodotti brevettando soluzioni per venire incontro alle esigenze di alcune categorie di persone, ma che sono comunque destinati ad essere utilizzati da tutti.

Il PACKAGE (acronimo per Provision for improved lifestyles via Access to Consumer PacKAGEs, in pratica fornitura di stili di vita migliorati attraverso l’accesso ai contenitori in pacco per i consumatori) [CORDIS IST Projects IST-1999-12223] è un progetto finanziato dalla Comunità Europea della durata di tre anni che riguarda alcuni problemi associati al packaging. Questa proposta è nata per analizzare e tentare di risolvere le difficoltà che più frequentemente si incontrano nell'acquisto e nell'apertura di confezioni di generi alimentari e prodotti per la casa, così da ridurre l'handicap che la disabilità comporta. Lo studio e le elaborazioni di questo progetto si occupano principalmente del miglioramento del modo con cui persone disabili ed anziane possono aprire i pacchi ed avere accesso alle informazioni sulle loro etichette. L’area di applicazione è quindi il packaging per il consumatore, usato solitamente dai supermercati per la vendita di cibo, bevande e detergenti.

I risultati del progetto potranno essere una valida proposta per migliorare lo stile di vita di tre categorie di utenti disabili riducendone l’handicap.

1. Persone con difficoltà all'uso delle mani. Come si anticipava prima, se la presa è debole diviene particolarmente difficile ruotare i tappi delle bottiglie o dei vasetti di vetro sotto vuoto. Le persone con una scarsa funzionalità manuale, o in grado di utilizzare un solo arto (ad es. emiplegici) hanno perciò difficoltà nell’aprire le confezioni. La maggioranza dei vasetti ha coperchi e tappi a vite che vengono aperti con una presa ed un’azione di rotazione, movimenti tra i più complessi per persone con mani indebolite o articolazioni doloranti. Ad esempio, alcune confezioni che sono difficili da aprire sono:
- Bottiglie con bevande gassate
- Barattoli con chiusure a vuoto per preservare la freschezza del cibo
- Contenitori con sostanze potenzialmente pericolose (come medicine o detergenti per la pulizia della casa) che hanno chiusure “a prova di bambino” e che devono essere premute o schiacciate per poter essere aperte.

2.Persone con difficoltà visive. Solitamente le confezioni non hanno etichette Braille, perciò le persone che hanno difficoltà visive hanno difficoltà nel distinguere tra diversi pacchi e confezioni ed una bottiglia di limonata può avere la stessa forma di una bottiglia di detersivo.

3.Persone con particolari necessità dietetiche. Le persone anziane, diabetici e pazienti con allergie possono aver bisogno di controllare la propria dieta, ma possono trovare difficoltà a leggere le etichette, dove pure gli ingredienti sono obbligatoriamente riportati. Sfortunatamente, le persone anziane sono spesso confuse e tendono a dimenticare, così possono accidentalmente consumare cibo inadeguato. Altri che hanno difficoltà visive possono avere difficoltà nel leggere le piccole scritte sull’etichetta.
Prodotti che hanno avuto modifiche nelle confezioni per una più facile apertura
Il progetto PACKAGE è iniziato nel 2000 con il finanziamento della Comunità Europea ed è nato grazie all’iniziativa di un’Università inglese, che ha presentato questo progetto nel V Programma Quadro della UE insieme ad altri sei partners inglesi, tedeschi e svedesi. Poiché questo progetto di ricerca è sorto in Inghilterra, è stato attivato un Forum di un Gruppo di Utenti che include individui con disabilità. In Inghilterra c’è una stretta collaborazione con l’Associazione Nazionale per i ciechi (Royal National Institute for the Blind - R.N.I.B.), con un’associazione che si occupa dei problemi dell’invecchiamento, la società per la sclerosi multipla, quella dell’ictus, per citare solo alcuni esempi.
Questo gruppo di ricerca è fortemente supportato a livello europeo da altri Istituti sottocontraenti (sub-contractors), ad esempio da istituti clinici come il nostro (Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A. a Imola in Italia ed il Centre D’Bouffard Vercelli a Cèrbère in Francia) dove sono stati ricevuti alcuni prototipi per eseguire i tests sui nostri pazienti. A mano a mano che i tests vengono eseguiti, i risultati vengono inviati via posta elettronica.

Uno dei primi scopi del progetto é l’applicazione di principi per un ‘modello universale’ rivolto alle abilità dei consumatori nell’aprire le confezioni e nell’identificare i loro contenuti. Questo principio prevede l’introduzione di cambiamenti, spesso molto piccoli, nei modelli dei prodotti per i consumatori, in modo che un maggior numero di utenti della società li possa usare. Alcuni cambiamenti possono sembrare irrilevanti e poco importanti per le persone normali con tutte le abilità, ma possono avere un grandissimo effetto sugli stili di vita delle persone anziane e disabili. Per esempio gli apparecchi elettrici con larghe impugnature possono essere usati da persone con complicanze neurologiche tipo la malattia di Parkinson.

Quasi tutti i coperchi delle confezioni sono rotondi, cosicché sono difficili da afferrare con la varietà di ausilii per aprire disponibili sul mercato. Alcune confezioni hanno coperchi ‘non-rotondi’ ed alcune ditte hanno messo in commercio tappi esagonali per facilitare la presa.
Un maggior uso di coperchi esagonali sulle bottiglie rappresenterebbe un vantaggio per le persone con una presa debole e si potrebbero anche aprire nuove strade per introdurre ausilii semplici ed a basso costo, che potrebbero funzionare come una chiave inglese.

Un altro esempio è la recente introduzione da parte dell’industria di una nuova tipologia di tappi per bevande usate dai ciclisti e dalle persone che fanno attività sportive. Un atleta può aprire questi tappi tirandoli con i denti, chiudendo poi la bottiglia con una pressione. Serve solo una mano per tenere la bottiglia, l’altra è disponibile per mantenere l’equilibrio e controllare la bicicletta. La domanda di mercato creata dalle persone sportive sull’industria del packaging ha casualmente prodotto un vantaggio a persone con emiplegia come le vittime di incidenti cerebro-vascolari (cfr. ictus).

Il gruppo di partners che collaborano nel progetto ritiene che questi siano solo alcuni esempi sulle opportunità ben più ampie disponibili, disponibilità che può essere raggiunta con cambiamenti minimi nei modelli di produzione.

Il Progetto intende sviluppare tre tipologie di prodotti, a cui è stato dato il nome complessivo di HELPING HAND. Sono stati ideate, e a mano a mano elaborate tre tipologie di nuovi dispositivi, denominati POWER-HAND, MAGIC-HAND e TELE-HAND. Sono chiaramente prototipi che potrebbero essere l’anticipazione di dispositivi da usare successivamente nelle case delle persone disabili.

Power Hand
La parte più semplice del progetto, chiamata POWER-HAND, ha la funzione di facilitare al consumatore l'apertura delle confezioni, in particolare per i tappi da aprire con un movimento rotatorio, quando gli accorgimenti più normali risultano inadeguati.
Il prototipo messo a punto dal progetto e successivamente testato (cfr.foto1) è costituito da un piccolo utensile elettrico in grado di realizzare un certo attrito sui tappi dei contenitori cilindrici e, ruotando, determinarne l'apertura. La confezione da aprire viene posizionata in un apposito contenitore che, mediante un analogo meccanismo di attrito, la tiene ferma mentre il tappo viene fatto ruotare.

Per MAGIC-HAND si intende un dispositivo tecnicamente più sofisticato, che potrà essere usato per aprire tappi a vite. Avrà delle pinze incorporate con sensori e modalità di controllo ‘intelligenti’, cosicché potrà essere usato da persone con complicanze neurologiche (Malattia di Parkinson, paralisi cerebrale, ictus), debolezza muscolare (malattia del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare), dolori articolari e disabilità causate dall’invecchiamento.

Il TELE-HAND, come ulteriore evoluzione, intende sfruttare l’enorme potenzialità dei codici a barre. La tecnologia del codice a barre è ben consolidata e definita, ma al momento viene usata solo dai supermercati e dai rivenditori; il progetto dimostrerà che le persone disabili ed anziane della società possono trarre un beneficio da questa tecnologia. Il TELE-HAND, infatti, nel suo funzionamento metterà in rapporto il codice a barre del prodotto con una banca dati fornita su un server della linea internet. Questo dispositivo oltre ad essere in grado di aprire i tappi a vite, identificherà la confezione ed i suoi ingredienti, fornirà un linguaggio elettronico (in inglese, francese, italiano e svedese) per descrivere il prodotto ad una persona cieca, stamperà etichette e fornirà avvisi per ingredienti non adatti a persone con specifiche esigenze dietetiche.

Nell’elaborazione di questa versione del TELE-HAND si intende collaborare con i supermercati SPAR nei cinque paesi europei partecipanti, uniti al progetto come sub-contraenti e rappresentanti per il proprio paese. La loro partecipazione consisterà nel fornire assistenza e consiglio esperto nello sviluppo di un ‘database’ dei prodotti nei supermercati SPAR, che è stato nominato ED-MaPP (European Database of Manufacturers’ Products and Packaging = Dati di base europei dei prodotti e confezioni di produttori).
Attraverso una connessione via internet con il database l’utente, direttamente dal proprio domicilio, potrà accedere alle informazioni relative ai principali prodotti in commercio. In sintesi il TELE-HAND aprirà le confezioni del supermercato, descriverà il loro contenuto in linguaggio elettronico, stamperà etichette Braille e fornirà avvisi di ingredienti non-idonei per gli utenti in trattamento dietetico. (cfr.foto 2)

Il contributo che l’Istituto di Montecatone sta fornendo al progetto è pressoché limitato, ma contribuisce, insieme all’Istituto di Riabilitazione francese, a fornire una maggiore diffusione del progetto a livello europeo. Come sub-contraente, l’Istituto di Montecatone ha avuto il compito di testare il Power-Hand in pazienti con difficoltà nella presa manuale. Poiché l’ospedale di Montecatone è un centro per gravi neurolesi, la principale difficoltà riscontrata è stata la selezione dei pazienti in grado di svolgere il test. Infatti il paziente tetraplegico non presenta solo una "presa debole", come richiesto dal progetto, ma ha un deficit totale di prensione; il traumatizzato cranico, d'altra parte, oltre alle difficoltà motorie, presenta deficit cognitivi tali da rendere difficoltoso l'utilizzo di un ausilio, per quanto semplice.

I pazienti testati infatti hanno lamentato difficoltà a impugnare e trattenere il Power-Hand e solamente in un numero limitato di casi sono riusciti ad esercitare una forza sufficiente a determinare l'apertura dei contenitori.
Sono inoltre stati testati alcuni semplici strumenti per l'apertura di diversi tipi di contenitori, collocati sulla base di supporto, strumenti per lo più di uso comune a cui erano state apportate alcune modifiche destinate a facilitarne l'impugnatura. Anche in questo caso i risultati ottenuti dalla maggior parte dei pazienti non sono stati particolarmente favorevoli per le troppo importanti difficoltà motorie.
Decisamente interessanti sono invece stati i risultati ottenuti nella gestione delle confezioni modificate. Si trattava in questo caso di testare l'abilità dei pazienti nell'aprire dapprima le confezioni di uso comune, come sono abitualmente reperibili nei supermercati, e successivamente confezioni analoghe a cui erano stati apportati semplici modifiche destinate a facilitarne l'apertura. Effettivamente un tappo quadrato anziché rotondo può facilitare l'utilizzo di semplici leve, ma ancor più un banale anello applicato sulla confezione può offrire vantaggi significativi per il disabile (cfr.foto 3 e 4).

Si può immaginare che i produttori di confezioni sarebbero disponibili a rivedere i loro modelli di confezionamento, al fine di includere un numero maggiore di consumatori. Anche gli ideatori del progetto sono consapevoli che difficilmente le ditte potranno modificare in proprio le confezioni se non nell'ottica di ampliare il mercato fino a comprendere persone disabili ed anziane. Tali difficoltà sono legate agli alti costi, che i nuovi macchinari comporterebbero e che i singoli produttori non sarebbero in grado di assorbire, a meno che non ne derivassero forti vantaggi commerciali. Il progetto potrà però fornire nuovi dati di mercato ed includerà inoltre uno studio delle necessità odierne dei consumatori. Porterà inoltre una descrizione dettagliata dei vantaggi quantificati per l’introduzione di nuovi tipi di coperchi, che potrebbero essere usati per influenzare i metodi manifatturieri.

Tutto ciò non potrà sicuramente avere un effetto immediato, ma rappresenta un importante punto di partenza che potrà avere una futura considerazione nel momento in cui certe scelte dovranno essere affrontate. Basta pensare al destino problematico ma anche ai risultati continui nella lotta contro le barriere architettoniche. Certamente mancano ancora diverse attenzioni per un adeguamento completo della realtà alle necessita delle persone anziane e disabili, tuttavia è importante che tale sensibilità abbia dato vita ad un progetto di ricerca europeo concretizzando la certezza di un giusto percorso per un consumatore ‘universale’.

Il progetto è dettagliatamente descritto nel sito internet della Comunità Europea (http://dbs.cordis.lu/cordiscgi/srchidadb?ACTION=D&SESSION=257392002-7-11&DOC=1&TBL=EN_PROJ&RCN=EP_RCN:57859&CALLER=PROJLINK_EN )
e più in particolare nel sito http://www.geocities.com/package_project/.

 

 
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Il Progetto PACKAGE

 
 

Elisabetta Cardelli
Segreteria Scientifica del Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A., Imola (Bologna)

Lidia Buscaroli
Medico Fisiatra del Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A., Imola (Bologna)
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