Anche per la persona "non
disabile" andare a fare acquisti in un supermercato
può costituire un'esperienza disagevole, laboriosa
ed impegnativa per i lunghi tragitti da percorrere,
per le scaffalature alte, per la tecnica commerciale
di modificare frequentemente la disposizione dei prodotti,
al fine di indurre il cliente a “dare un'occhiata”
a tutto ciò che è in vendita. Una volta
che abbiamo portato a casa ciò che ci serve -
e spesso qualcosa di più -, inizia la “battaglia”
per liberarci dalle confezioni: contenitori di plastica,
vasetti di vetro convenienti, ma non sempre semplici
da aprire. Se per i più la spesa comporta una
piccola perdita di tempo, per altre persone può
costituire un handicap vero e proprio.
Viviamo in una società consumistica nella quale
i prodotti, ed in particolare i prodotti alimentari
ed i detergenti per la pulizia della casa, sono confezionati
in contenitori di plastica ed in barattoli di vetro
per la vendita nei supermercati e nei grandi magazzini.
Per questi prodotti l’industria del packaging
ha fornito vantaggi per le persone normali, poiché
queste confezioni sono convenienti, igieniche e sicure.
Tuttavia i sistemi usati nei modelli per il confezionamento
hanno sfortunatamente messo in svantaggio alcune persone
disabili e gli anziani.
Non è difficile trovare esempi che potenzialmente
rappresentano serie difficoltà per individui
fisicamente “poco-abili”: un tappo rotondo
è difficile da stringere se la mano è
debole, ed ancora più difficile è ruotarlo
per aprirlo. Alcune ditte hanno introdotto variazioni
semplici su alcuni prodotti brevettando soluzioni per
venire incontro alle esigenze di alcune categorie di
persone, ma che sono comunque destinati ad essere utilizzati
da tutti.
Il PACKAGE (acronimo per Provision
for improved lifestyles via Access
to Consumer PacKAGEs,
in pratica fornitura di stili di vita migliorati attraverso
l’accesso ai contenitori in pacco per i consumatori)
[CORDIS IST Projects IST-1999-12223] è un progetto
finanziato dalla Comunità Europea della durata
di tre anni che riguarda alcuni problemi associati al
packaging. Questa proposta è nata per analizzare
e tentare di risolvere le difficoltà che più
frequentemente si incontrano nell'acquisto e nell'apertura
di confezioni di generi alimentari e prodotti per la
casa, così da ridurre l'handicap che la disabilità
comporta. Lo studio e le elaborazioni di questo progetto
si occupano principalmente del miglioramento del modo
con cui persone disabili ed anziane possono aprire i
pacchi ed avere accesso alle informazioni sulle loro
etichette. L’area di applicazione è quindi
il packaging per il consumatore, usato solitamente dai
supermercati per la vendita di cibo, bevande e detergenti.
I risultati del progetto potranno essere una valida
proposta per migliorare lo stile di vita di tre categorie
di utenti disabili riducendone l’handicap.
1. Persone con difficoltà all'uso delle
mani. Come si anticipava prima, se la presa
è debole diviene particolarmente difficile ruotare
i tappi delle bottiglie o dei vasetti di vetro sotto
vuoto. Le persone con una scarsa funzionalità
manuale, o in grado di utilizzare un solo arto (ad es.
emiplegici) hanno perciò difficoltà nell’aprire
le confezioni. La maggioranza dei vasetti ha coperchi
e tappi a vite che vengono aperti con una presa ed un’azione
di rotazione, movimenti tra i più complessi per
persone con mani indebolite o articolazioni doloranti.
Ad esempio, alcune confezioni che sono difficili da
aprire sono:
- Bottiglie con bevande gassate
- Barattoli con chiusure a vuoto per preservare la freschezza
del cibo
- Contenitori con sostanze potenzialmente pericolose
(come medicine o detergenti per la pulizia della casa)
che hanno chiusure “a prova di bambino”
e che devono essere premute o schiacciate per poter
essere aperte.
2.Persone con difficoltà visive.
Solitamente le confezioni non hanno etichette Braille,
perciò le persone che hanno difficoltà
visive hanno difficoltà nel distinguere tra diversi
pacchi e confezioni ed una bottiglia di limonata può
avere la stessa forma di una bottiglia di detersivo.
3.Persone con particolari necessità
dietetiche. Le persone anziane, diabetici e
pazienti con allergie possono aver bisogno di controllare
la propria dieta, ma possono trovare difficoltà
a leggere le etichette, dove pure gli ingredienti sono
obbligatoriamente riportati. Sfortunatamente, le persone
anziane sono spesso confuse e tendono a dimenticare,
così possono accidentalmente consumare cibo inadeguato.
Altri che hanno difficoltà visive possono avere
difficoltà nel leggere le piccole scritte sull’etichetta.
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Prodotti
che hanno avuto modifiche nelle confezioni per
una più facile apertura |
Il progetto PACKAGE è iniziato
nel 2000 con il finanziamento della Comunità
Europea ed è nato grazie all’iniziativa
di un’Università inglese, che ha presentato
questo progetto nel V Programma Quadro della UE
insieme ad altri sei partners inglesi, tedeschi e svedesi.
Poiché questo progetto di ricerca è sorto
in Inghilterra, è stato attivato un Forum di
un Gruppo di Utenti che include individui con disabilità.
In Inghilterra c’è una stretta collaborazione
con l’Associazione Nazionale per i ciechi (Royal
National Institute for the Blind - R.N.I.B.), con un’associazione
che si occupa dei problemi dell’invecchiamento,
la società per la sclerosi multipla, quella dell’ictus,
per citare solo alcuni esempi.
Questo gruppo di ricerca è fortemente supportato
a livello europeo da altri Istituti sottocontraenti
(sub-contractors), ad esempio da istituti clinici come
il nostro (Montecatone Rehabilitation Institute S.p.A.
a Imola in Italia ed il Centre D’Bouffard Vercelli
a Cèrbère in Francia) dove sono stati
ricevuti alcuni prototipi per eseguire i tests sui nostri
pazienti. A mano a mano che i tests vengono eseguiti,
i risultati vengono inviati via posta elettronica.
Uno dei primi scopi del progetto é l’applicazione
di principi per un ‘modello universale’
rivolto alle abilità dei consumatori nell’aprire
le confezioni e nell’identificare i loro contenuti.
Questo principio prevede l’introduzione di cambiamenti,
spesso molto piccoli, nei modelli dei prodotti per i
consumatori, in modo che un maggior numero di utenti
della società li possa usare. Alcuni cambiamenti
possono sembrare irrilevanti e poco importanti per le
persone normali con tutte le abilità, ma possono
avere un grandissimo effetto sugli stili di vita delle
persone anziane e disabili. Per esempio gli apparecchi
elettrici con larghe impugnature possono essere usati
da persone con complicanze neurologiche tipo la malattia
di Parkinson.
Quasi tutti i coperchi delle confezioni sono rotondi,
cosicché sono difficili da afferrare con la varietà
di ausilii per aprire disponibili sul mercato. Alcune
confezioni hanno coperchi ‘non-rotondi’
ed alcune ditte hanno messo in commercio tappi esagonali
per facilitare la presa.
Un maggior uso di coperchi esagonali sulle bottiglie
rappresenterebbe un vantaggio per le persone con una
presa debole e si potrebbero anche aprire nuove strade
per introdurre ausilii semplici ed a basso costo, che
potrebbero funzionare come una chiave inglese.
Un altro esempio è la recente introduzione da
parte dell’industria di una nuova tipologia di
tappi per bevande usate dai ciclisti e dalle persone
che fanno attività sportive. Un atleta può
aprire questi tappi tirandoli con i denti, chiudendo
poi la bottiglia con una pressione. Serve solo una mano
per tenere la bottiglia, l’altra è disponibile
per mantenere l’equilibrio e controllare la bicicletta.
La domanda di mercato creata dalle persone sportive
sull’industria del packaging ha casualmente prodotto
un vantaggio a persone con emiplegia come le vittime
di incidenti cerebro-vascolari (cfr. ictus).
Il gruppo di partners che collaborano nel progetto ritiene
che questi siano solo alcuni esempi sulle opportunità
ben più ampie disponibili, disponibilità
che può essere raggiunta con cambiamenti minimi
nei modelli di produzione.
Il Progetto intende sviluppare tre tipologie di prodotti,
a cui è stato dato il nome complessivo di HELPING
HAND. Sono stati ideate, e a mano a mano elaborate tre
tipologie di nuovi dispositivi, denominati POWER-HAND,
MAGIC-HAND e TELE-HAND. Sono chiaramente prototipi che
potrebbero essere l’anticipazione di dispositivi
da usare successivamente nelle case delle persone disabili.
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Power Hand |
La parte più semplice del progetto, chiamata POWER-HAND,
ha la funzione di facilitare al consumatore l'apertura
delle confezioni, in particolare per i tappi da aprire
con un movimento rotatorio, quando gli accorgimenti più
normali risultano inadeguati.
Il prototipo messo a punto dal progetto e successivamente
testato (cfr.foto1) è costituito da un piccolo
utensile elettrico in grado di realizzare un certo attrito
sui tappi dei contenitori cilindrici e, ruotando, determinarne
l'apertura. La confezione da aprire viene posizionata
in un apposito contenitore che, mediante un analogo
meccanismo di attrito, la tiene ferma mentre il tappo
viene fatto ruotare.
Per MAGIC-HAND si intende un dispositivo
tecnicamente più sofisticato, che potrà
essere usato per aprire tappi a vite. Avrà delle
pinze incorporate con sensori e modalità di controllo
‘intelligenti’, cosicché potrà
essere usato da persone con complicanze neurologiche
(Malattia di Parkinson, paralisi cerebrale, ictus),
debolezza muscolare (malattia del motoneurone, sclerosi
multipla, distrofia muscolare), dolori articolari e
disabilità causate dall’invecchiamento.
Il TELE-HAND, come ulteriore evoluzione,
intende sfruttare l’enorme potenzialità
dei codici a barre. La tecnologia del codice a barre
è ben consolidata e definita, ma al momento viene
usata solo dai supermercati e dai rivenditori; il progetto
dimostrerà che le persone disabili ed anziane
della società possono trarre un beneficio da
questa tecnologia. Il TELE-HAND, infatti,
nel suo funzionamento metterà in rapporto il
codice a barre del prodotto con una banca dati fornita
su un server della linea internet. Questo dispositivo
oltre ad essere in grado di aprire i tappi a vite, identificherà
la confezione ed i suoi ingredienti, fornirà
un linguaggio elettronico (in inglese, francese, italiano
e svedese) per descrivere il prodotto ad una persona
cieca, stamperà etichette e fornirà avvisi
per ingredienti non adatti a persone con specifiche
esigenze dietetiche.
Nell’elaborazione di questa versione del TELE-HAND
si intende collaborare con i supermercati SPAR nei cinque
paesi europei partecipanti, uniti al progetto come sub-contraenti
e rappresentanti per il proprio paese. La loro partecipazione
consisterà nel fornire assistenza e consiglio
esperto nello sviluppo di un ‘database’
dei prodotti nei supermercati SPAR, che è stato
nominato ED-MaPP (European Database of Manufacturers’
Products and Packaging = Dati di base europei
dei prodotti e confezioni di produttori).
Attraverso una connessione via internet con il database
l’utente, direttamente dal proprio domicilio,
potrà accedere alle informazioni relative ai
principali prodotti in commercio. In sintesi il TELE-HAND
aprirà le confezioni del supermercato, descriverà
il loro contenuto in linguaggio elettronico, stamperà
etichette Braille e fornirà avvisi di ingredienti
non-idonei per gli utenti in trattamento dietetico.
(cfr.foto 2)
Il contributo che l’Istituto di Montecatone sta
fornendo al progetto è pressoché limitato,
ma contribuisce, insieme all’Istituto di Riabilitazione
francese, a fornire una maggiore diffusione del progetto
a livello europeo. Come sub-contraente, l’Istituto
di Montecatone ha avuto il compito di testare il Power-Hand
in pazienti con difficoltà nella presa manuale.
Poiché l’ospedale di Montecatone è
un centro per gravi neurolesi, la principale difficoltà
riscontrata è stata la selezione dei pazienti
in grado di svolgere il test. Infatti il paziente tetraplegico
non presenta solo una "presa debole", come
richiesto dal progetto, ma ha un deficit totale di prensione;
il traumatizzato cranico, d'altra parte, oltre alle
difficoltà motorie, presenta deficit cognitivi
tali da rendere difficoltoso l'utilizzo di un ausilio,
per quanto semplice.
I pazienti testati infatti hanno lamentato difficoltà
a impugnare e trattenere il Power-Hand e solamente in
un numero limitato di casi sono riusciti ad esercitare
una forza sufficiente a determinare l'apertura dei contenitori.
Sono inoltre stati testati alcuni semplici strumenti
per l'apertura di diversi tipi di contenitori, collocati
sulla base di supporto, strumenti per lo più
di uso comune a cui erano state apportate alcune modifiche
destinate a facilitarne l'impugnatura. Anche in questo
caso i risultati ottenuti dalla maggior parte dei pazienti
non sono stati particolarmente favorevoli per le troppo
importanti difficoltà motorie.
Decisamente interessanti sono invece stati i risultati
ottenuti nella gestione delle confezioni modificate.
Si trattava in questo caso di testare l'abilità
dei pazienti nell'aprire dapprima le confezioni di uso
comune, come sono abitualmente reperibili nei supermercati,
e successivamente confezioni analoghe a cui erano stati
apportati semplici modifiche destinate a facilitarne
l'apertura. Effettivamente un tappo quadrato anziché
rotondo può facilitare l'utilizzo di semplici
leve, ma ancor più un banale anello applicato
sulla confezione può offrire vantaggi significativi
per il disabile (cfr.foto 3 e 4).
Si può immaginare che i produttori di confezioni
sarebbero disponibili a rivedere i loro modelli di confezionamento,
al fine di includere un numero maggiore di consumatori.
Anche gli ideatori del progetto sono consapevoli che
difficilmente le ditte potranno modificare in proprio
le confezioni se non nell'ottica di ampliare il mercato
fino a comprendere persone disabili ed anziane. Tali
difficoltà sono legate agli alti costi, che i
nuovi macchinari comporterebbero e che i singoli produttori
non sarebbero in grado di assorbire, a meno che non
ne derivassero forti vantaggi commerciali. Il progetto
potrà però fornire nuovi dati di mercato
ed includerà inoltre uno studio delle necessità
odierne dei consumatori. Porterà inoltre una
descrizione dettagliata dei vantaggi quantificati per
l’introduzione di nuovi tipi di coperchi, che
potrebbero essere usati per influenzare i metodi manifatturieri.
Tutto ciò non potrà sicuramente avere un
effetto immediato, ma rappresenta un importante punto
di partenza che potrà avere una futura considerazione
nel momento in cui certe scelte dovranno essere affrontate.
Basta pensare al destino problematico ma anche ai risultati
continui nella lotta contro le barriere architettoniche.
Certamente mancano ancora diverse attenzioni per un adeguamento
completo della realtà alle necessita delle persone
anziane e disabili, tuttavia è importante che tale
sensibilità abbia dato vita ad un progetto di ricerca
europeo concretizzando la certezza di un giusto percorso
per un consumatore ‘universale’. Il
progetto è dettagliatamente descritto nel sito
internet della Comunità Europea (http://dbs.cordis.lu/cordiscgi/srchidadb?ACTION=D&SESSION=257392002-7-11&DOC=1&TBL=EN_PROJ&RCN=EP_RCN:57859&CALLER=PROJLINK_EN
)
e più in particolare nel sito http://www.geocities.com/package_project/.
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