Innovazione e sviluppo economico

Vai direttamente ai contenuti

Copertina della rivista


grafica

L'innovazione chimica: turbo del Made in Italy

La chimica è un’industria che cambia la materia e, prima ancora, è una scienza che studia queste trasformazioni. Il legame così diretto e inscindibile tra la scienza chimica e la sua industria mette in grande evidenza l’importanza fondamentale dell’innovazione.

Il tema dell’innovazione, per tutta l’industria ma per alcuni settori in particolare, è più che mai di attualità. I primi atti concreti della nuova strategia di Europa 2020 si stanno compiendo e si sta realizzando, finalmente, un percorso puntuale in direzione dell’innovazione. Anzitutto, viene riconosciuta la centralità dell’industria in Europa, quale patrimonio da difendere e rilanciare; si torna ad affermare l’importanza del settore manifatturiero e la sua capacità di generare prodotti e processi innovativi ad alto valore aggiunto. Inoltre, mi sembra si stia finalmente scegliendo una strategia diretta a dare nuovo slancio all’azione europea e a favorire un salto culturale e operativo: la costruzione dell’Unione dell’Innovazione. Federchimica e Confindustria condividono pienamente questa impostazione che ribadisce, con forza, l’importanza di una politica economica e industriale basata sulla R&I, in cui sono centrali il ruolo delle imprese e la loro vocazione all’innovazione, motore fondamentale di crescita e sviluppo.

Credo sia una grande opportunità per l’Europa e per l’Italia. La nuova politica chiama gli Stati membri a un cambio di passo, che punti sulla capacità di migliorare il sistema di supporto nazionale alla R&I e aumenti la disponibilità a impegnarsi in una “progettazione congiunta”. L’Italia deve essere protagonista di questo processo; istituzioni e imprese devono cercare di contribuire al meglio a tale obiettivo comune. È necessario cogliere questa occasione, per risolvere i tanti ostacoli che da tempo frenano il nostro sviluppo, e creare, anche in Italia, un contesto che favorisca la crescita economica basata su ricerca e innovazione. Si tratta di condizioni irrinunciabili per l’industria chimica, che occupa una posizione del tutto particolare nei confronti dell’innovazione.

La chimica, infatti, è un’industria che cambia la materia e, prima ancora, è una scienza che studia queste trasformazioni. Il legame così diretto e inscindibile tra la scienza chimica e la sua industria mette in grande evidenza l’importanza fondamentale dell’innovazione. Il nostro è un settore, da sempre, “obbligato” a fare innovazione di prodotto per mettere a punto nuovi materiali o creare le condizioni perché altri possano produrli. Tale principio è valido per tutte le imprese, anche per le PMI, che costituiscono il tessuto industriale italiano, ma anche europeo. Grazie alla ricerca e all’innovazione, la chimica può anticipare le esigenze e può ragionevolmente far fronte alla concorrenza asiatica, non solo con la messa a punto di nuove tecnologie di prodotto, ma anche attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi. In questa logica, l’impresa chimica si adatta bene a un paese come l’Italia, ad alto reddito, e può offrire occasioni di impiego per giovani con elevato livello di istruzione. La Chimica è, inoltre, al centro del trasferimento tecnologico tra i principali settori industriali - in particolare quelli del Made in Italy - contribuendo in modo sostanziale alla loro capacità di accrescere il contenuto innovativo dei propri prodotti, in un’ottica di sviluppo sostenibile. L’impegno del settore a favore della tutela della Salute, della Sicurezza e dell’Ambiente è ormai un asset strategico che ben s’inquadra nella nostra vocazione all’innovazione. Non esiste processo tecnologico all’avanguardia che non tenga conto della sostenibilità: in questo la chimica è pioniera e anche i dati del 16esimo Rapporto Responsible Care, presentati a ottobre scorso, ne hanno dato prova.

Le risorse e gli sforzi profusi dal settore nei confronti dell’innovazione e della sostenibilità dovrebbero essere adeguatamente riconosciuti e sostenuti dalle Istituzioni e dall’opinione pubblica. Le imprese che investono in processi sostenibili sia dal punto di vista sociale, sia ambientale, dovrebbero poter fare ricorso a un’adeguata politica fiscale e finanziaria.

In quest’ottica, una ricerca pubblica più sensibile alle esigenze industriali sarebbe certamente auspicabile. Le imprese di Federchimica continueranno a interpretare il ruolo propulsore per lo sviluppo, ideando processi e prodotti all’avanguardia in una strategia complessiva di responsabilità sociale e di sostenibilità ambientale. È per questo che non smetteranno di chiedere che il loro ruolo sia riconosciuto e sostenuto, per alimentare il processo virtuoso che la chimica porta all’economia e alla vita quotidiana di tutti noi.