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Con il termine “autismo” viene definita una serie di sindromi più correttamente raggruppate sotto la categoria “Disturbi generalizzati dello sviluppo”. Sono sindromi di natura neurobiologica le cui origini non sono ancora del tutto chiarite.
L’autismo consiste nella mancanza da parte del bambino della naturale capacità di comunicare, associata all’incapacità di apprendere e riconoscere le regole dell’interazione sociale e alla presenza di comportamenti e interessi ridotti e stereotipati. Oggi si stima che nella sua forma più marcata l’autismo coinvolga da 1 a 3 persone ogni 1000 nati (Fombonne 2003). Ma com’è la qualità della vita di queste persone? E dei loro familiari? Allo stato attuale delle cose purtroppo la prima cosa che incide negativamente è la carenza di strutture adeguate per una effettiva presa in carico, associata a diagnosi spesso tardive o poco chiare.

In realtà molto si può fare per migliorare la qualità della vita di queste persone e dei loro familiari spesso sottoposti a un livello di stress molto alto.Per far ciò la Fondazione Bambini e Autismo ONLUS di Pordenone propone un modello di presa in carico globale attraverso una rete di servizi che va dalla diagnosi precoce, alla riabilitazione, ai servizi di formazione, all’attività di ricerca. Il personale addetto ai servizi è altamente specializzato e soggetto ad una formazione continua. Una diagnosi precoce e condotta con test adeguati, con un conseguente inizio precoce di un programma educativo efficace, è il primo fattore per una prognosi favorevole. Esistono anche strumenti, come la CHAT -Cecklist for Autism in Toldlers (Baron Cohen, 1992), che in pochi minuti permettono al medico (non necessariamente neuropsichiatria o psichiatra) di accertare un possibile rischio di autismo già a 18 mesi e di inviare così il bambino ad una struttura specializzata. Accanto alla valutazione diagnostica deve essere prevista una valutazione funzionale che permetta di porre le basi per un intervento educativo-riabilitativo che dovrà essere altamente personalizzato, coinvolgere tutti i soggetti presenti nella vita della persona autistica (famiglia, scuola, strutture socio sanitarie, ecc.) ed essere continuamente ridefinito e tarato alla luce dei progressi rilevati e degli obiettivi da raggiungere.

La riabilitazione che si svolge presso la Fondazione Bambini e Autismo non è da intendersi come un insieme di attività separate le une dalle altre (es. sedute di logopedia, di psicomotricità, ecc.) ma come un modello di sedute di due ore ciascuna in cui si alternano, in modo integrato, terapie del linguaggio, terapie volte allo sviluppo cognitivo, attività per la motricità fine e grossa, attività per l’acquisizione di forme comunicative efficaci e comportamenti relazionali adeguati.

Tutte le attività vengono attentamente programmate, si privilegiano le metodologie che siano già state validate scientificamente e sono previste specifiche modalità di verifica degli effetti dell’intervento.

Queste ultime sono state rese più funzionali anche grazie all’implementazione di un Sistema di Qualità ISO 9001:2000 che prevede, tra le altre cose, costanti monitoraggi che riguardano tanto l’andamento dell’attività riabilitativa nel suo complesso e nelle singole sedute, quanto la percezione dell’utenza relativamente al livello di qualità di tutti i servizi offerti. L’attività di verifica del proprio lavoro è un punto fondamentale per capire se si sta andando nella direzione giusta, soprattutto se si tiene conto della grande confusione che ancora c’è quando si parla di riabilitazione per persone con autismo.

Attività come la pet therapy, la musico terapia, o altro, sono senz’altro belle e piacevoli tanto per bambini sani quanto per bambini con autismo, ma non è possibile definirle terapie “riabilitative” senza che vi siano stati studi circa la loro reale efficacia e senza che vi siano basi scientifiche di riferimento. Un altro servizio utile per migliorare la qualità della vita delle persone con autismo e dei loro familiari è il Programma Respiro: a tal fine la Fondazione ha creato “Villa Respiro”, una casa strutturata per ospitare durante i fine settimana piccoli gruppi di persone autistiche che, seguite da personale specializzato, svolgono attività per l’ampliamento dell’autonomia personale, ma anche ludiche e ricreative: imparano a cucinare, a fare la spesa, a curare l’orto, hanno a disposizione un laboratorio di mosaico, un’aula informatica, ecc. Questo permette ai genitori di avere un po’ di “respiro”, ossia un po’ di tempo libero, da dedicare a se stessi o ad eventuali altri figli che talvolta possono risentire dell’attenzione totalizzante che i genitori sono costretti a dare al figlio malato. È in via di attuazione, inoltre, un Centro Diurno Lavorativo per Adulti con Autismo che ha l’obiettivo di offrire a quest’ultimi una possibilità di relativa autonomia soprattutto nel momento in cui potrà venir meno il sostegno della famiglia. Non bisogna dimenticare, infine, che la qualità della vita delle persone con autismo dipende anche molto dalla preparazione di chi sta loro accanto.

È essenziale investire molto in formazione. Una recente indagine condotta dalla Fondazione su un campione di 517 persone ha evidenziato, del resto, come la maggior parte degli operatori socio sanitari interpellati abbia la primaria esigenza, rispetto all’autismo, di avere un’adeguata formazione, la carenza della quale è avvertita come una forte mancanza (Del Duca, Raffin, Copat 2003). Migliorare la qualità della vita delle persone con autismo e di chi sta loro accanto, è quindi possibile, a patto che si agisca attraverso una presa in carico effettivamente globale e sostenendo, informando e formando tutti i soggetti coinvolti.


Per maggiori informazioni:

Fondazione Bambini e Autismo ONLUS.
Tel.:
0434 29187
E-mail:
segreteria@bambinieautismo.org
Sito Internet: www.bambinieautismo.org.

 
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Autismo e qualità della vita: il progetto di presa in carico globale

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Odette Copat
Responsabile Relazioni Esterne Fondazione Bambini e Autismo ONLUS
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