Negli ultimi numeri di
“D.A.” abbiamo approfondito tanti argomenti legati proprio
a progetti innovativi, nei settori della riabilitazione,
dell’assistenza sanitaria, della bioingegneria, della
robotica finalizzata all’autonomia delle persone disabili.
In questo numero presentiamo uno speciale dedicato al
“Premio Sapio per la ricerca italiana”, proprio per
valorizzare un progetto che va nella direzione giusta:
quella di promuovere la ricerca, dare valore al lavoro
di ricercatori e studiosi che dedicano il loro tempo
a sperimentare nuove soluzioni per la nostra salute,
l’ambiente in cui viviamo, la nostra casa, la nostra
autonomia. Il Premio è promosso e sostenuto da tante
e prestigiose Università Italiane, da molti Centri di
Ricerca (CNR, CERM, quello europeo di ISPRA, ecc) e
dal Gruppo Sapio, azienda leader nel settore dei gas
tecnici, puri e purissimi e medicinali, che è il primo
promotore del progetto. Ed è proprio il management di
questa straordinaria azienda che ci racconta come nasce
il Premio Sapio per la Ricerca italiana. Ce ne parlano
l’Amministratore Delegato, dott. Piercarlo Cavenaghi
e il dott. Alberto Dossi, vice presidente del Gruppo
SAPIO e Presidente di Sapio Industrie.
Dott. Cavenaghi, ci parli di questo progetto…
Il
“Premio Sapio per la Ricerca Italiana” è un riconoscimento
di grande valore per ricercatori che sviluppano studi
su applicazioni applicazioni innovative. Uno strumento
per dare impulso alla ricerca offrendo l’opportunità
agli studiosi di avere una vetrina nazionale per far
conoscere il loro lavoro, per promuovere e dare spazio
ai loro contributi in settori che rappresentano il futuro
in termini di tecnologia applicata alle discipline più
direttamente legate alla qualità della vita. Il Premio
vuole dare impulso alla ricerca nel nostro Paese, valorizzando
l’innovazione nell’ambito dare alle generazioni che
verranno un posto sano in cui vivere. Per questo nella
società della conoscenza è prioritario valorizzare le
risorse umane, attraverso le attività educative, l'alta
formazione, l'impiego delle “intelligenze”, l’innovazione
nell'organizzazione e diffusione delle conoscenze, dei
saperi. Senza forti investimenti nella ricerca questo
sarebbe impossibile. Senza la ricerca sarebbe impossibile
immaginare di risolvere quelle situazioni che oggi minacciano
in maniera seria la salute delle nostre città, del nostro
pianeta. Perché occorre individuare tecnologie innovative,
occorre costruire processi produttivi “diversi”, compatibili
con le risorse naturali, occorre creare nuovi metodi,
nuovi modi di vivere, che siano sostenibili dall’ambiente
e dall’uomo.
Dott. Dossi, la collaborazione tra pubblico
e privato può rappresentare una grande risorsa per il
raggiungimento di questi obiettivi…
La cooperazione tra sistema pubblico di ricerca e industria
è uno dei punti strategici per la promozione dell’innovazione
in Europa. E’ necessario contribuire alla progettazione
e realizzazione di strumenti di cooperazione tra sistema
di ricerca pubblico e industria, facilitando la costituzione
di reti e l'instaurazione di collaborazioni sempre più
strette ed efficaci. Oggi l’industria crede poco nella
ricerca, perché i rendimenti sono a lungo termine e
perché mancano i giusti incentivi.
Il Gruppo Sapio tuttavia ci crede, e molto…
Il Gruppo Sapio da sempre si impegna sul fronte della
ricerca finalizzata all’individuazione di nuove tecnologie
per la qualità della vita e proprio nel contesto di
questa filosofia aziendale rientra l’ideazione del Premio,
come qualificata opportunità di sviluppo di studi e
applicazioni innovative in ambito scientifico.A partire
dal 1999, sono stati presentati molti lavori e premiati
studiosi, docenti e ricercatori che hanno elaborato
ricerche fondamentali nell’ambito dell’applicazione
della risonanza magnetica nucleare, nei settori farmacologico,
medico, chimico. Credo che il “Premio Sapio” rappresenti
un piccolo, ma significativo esempio di come si possa
fare ricerca nel nostro Paese, di un certo modo di lavorare,
insieme, perché l’Italia non sia più fanalino di coda
dell’Europa.
Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana 2003
Quella
conclusasi lo scorso 1° luglio è stata la quinta edizione
del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, la seconda
con questo nome, visto che nelle tre edizioni precedenti
si presentò al pubblico come “Premio NMR”. L’ organizzazione
di un evento di questo tipo è la naturale conseguenza
della collaborazione abitualmente in essere tra il Gruppo
Sapio ed alcune fra le più importanti università italiane.
L’idea di istituire un premio ad uno scienziato italiano
i cui studi avessero contribuito in maniera significativa
allo sviluppo della teoria e/o delle applicazioni della
Risonanza Magnetica risale alla fine del 1998, in occasione
del Meeting regionale di Spettroscopia NMR organizzato
dall’università di Torino con la sponsorizzazione del
Gruppo Sapio. In quell’occasione sono state gettate
le basi per un progetto che è andato sviluppandosi fino
a diventare un momento importante di sinergia tra azienda
privata e strutture pubbliche per promuovere la divulgazione
e lo sviluppo di ricerche avanzate applicate all’ambito
delle scienze della vita. Da un anno con l’altro, e
questo è l’aspetto straordinariamente importante, il
Premio ha creduto sempre più nella ricerca come risorsa
da sostenere e promuovere costantemente. In questo senso,
il Premio è la dimostrazione che anche un azienda come
Sapio leader nella produzione di gas tecnici e medicinali
può definirsi e sentirsi “azienda etica”, socialmente
attiva nel contribuire al miglioramento delle qualità
di vita e dell’ambiente in cui viviamo.
Il
Premio in questi 5 anni è cresciuto anche aprendosi
a nuove e diverse aree di studio, guardando alle tematiche
del futuro, aumentando, così, i prestigiosi patrocini
di istituzioni ed enti di ricerca pubblici e privati
ottenuti negli anni. Fin dall’edizione NMR del 1999
il Premio gode del patrocinio di Federchimica che per
la prima volta ha scelto di sostenere un’iniziativa
scientifica voluta e organizzata da un’industria privata
e da una cordata di soggetti pubblici la cui adesione
al progetto ne aumenta lo spessore culturale. Alla Risonanza
Magnetica Nucleare sono andate gradatamente affiancandosi
le sezioni dedicate alle Tecniche Analitiche per la
Ricerca, alla Salute e Sociale, all’Ambiente e Sviluppo
e, nell’epoca dell’Idrogeno come vettore energetico
per il futuro, all’Energia e Trasporti. Partito alla
metà di maggio in contemporanea al Giro d’Italia, classica
del ciclismo, anche il Premio 2003 tappa dopo tappa
ha toccato Firenze, Brindisi, Milano, ancora Firenze,
Bologna, Ispra e Pavia, prima di arrivare a Roma, al
Senato della Repubblica, dove si è svolta la cerimonia
di Premiazione dei vincitori. Lo sforzo che sottende
ad un’iniziativa di questo genere è grande, ma è ripagato
dall’essere fermamente convinti che quella della “ricerca”
sia la strada da percorrere.
E’ in questo modo che si mette in evidenza l’attività
dei giovani che sono una delle ricchezze di ogni paese,
per quanto quello della formazione delle risorse umane
sia un problema spinoso da gestire, non solo per il
tempo che richiede: non c’è formazione senza innovazione,
non c’è innovazione senza ricerca. E allora diventa
importante entrare nei centri di ricerca e nelle università,
conoscerne la realtà e cercarne la collaborazione per
finalizzare il sostegno e il supporto che si può dare
all’attività svolta al loro interno. Diventa importantissimo
coinvolgere quelle istituzioni che per il prestigio
e per il ruolo che rivestono sono fondamentali per raggiungere
l’equilibrio tra chi fa ricerca, chi la promuove e chi
la applica; diventa determinante creare una struttura
multi task per instaurare un sistema “aperto” e flessibile,
in cui tutti gli attori comunichino tra loro in modo
diretto, costante ed efficace. Anche quest’anno il Premio
è stato ospitato in sedi autorevoli e all’avanguardia,
con l’orgoglio di venire accolto nella quotidianità
di chi crede nella ricerca come motivo conduttore del
presente al servizio del futuro, non come semplice invitato,
ma come soggetto attivo e propositivo. Accanto a uomini
di scienza “di spessore” anche nell’affrontare argomenti
e trattare temi di profondo interesse non solo per un
pubblico preparato o di settore, il Premio ha dato spazio
a persone straordinariamente semplici per il loro essere
uomini o donne che credono che la vita sia qualcosa
da vivere sempre e comunque: nella sofferenza, nella
diversità, nella normalità, nella quotidianità. Quando
in Italia si parla di ricerca si dice che è poco finanziata,
che c’è fuga di cervelli all’estero, che manca la sinergia
tra università istituzioni ed industria: promuovere,
patrocinare, supportare il Premio diventa anche impegno
per sfatare dei luoghi comuni che, pur in quanto tali,
nascondono sempre un fondo di vero.
Dott.ssa Francesca Confalonieri
Direzione Marketing e Innovazione Gruppo Sapio
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