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Premio Sapio per la Ricerca Italiana 2003





 
Un progetto esemplare: il Premio Sapio per la Ricerca Italiana
“D.A.” si occupa spesso di progetti di ricerca nel campo della salute, della sperimentazione di nuove tecnologie, non solo a favore delle persone in difficoltà. E’ un tema cruciale perché è da questo che dipende il nostro futuro. Ricerca significa conoscenza, individuazione di soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita, l’ambiente in cui viviamo, le relazioni con gli altri, per superare i limiti che caratterizzano l’essere umano. Fare ricerca significa andare avanti, non fermare la conoscenza, farla procedere verso sempre nuovi traguardi, a vantaggio di noi tutti e delle future generazioni.

Negli ultimi numeri di “D.A.” abbiamo approfondito tanti argomenti legati proprio a progetti innovativi, nei settori della riabilitazione, dell’assistenza sanitaria, della bioingegneria, della robotica finalizzata all’autonomia delle persone disabili. In questo numero presentiamo uno speciale dedicato al “Premio Sapio per la ricerca italiana”, proprio per valorizzare un progetto che va nella direzione giusta: quella di promuovere la ricerca, dare valore al lavoro di ricercatori e studiosi che dedicano il loro tempo a sperimentare nuove soluzioni per la nostra salute, l’ambiente in cui viviamo, la nostra casa, la nostra autonomia. Il Premio è promosso e sostenuto da tante e prestigiose Università Italiane, da molti Centri di Ricerca (CNR, CERM, quello europeo di ISPRA, ecc) e dal Gruppo Sapio, azienda leader nel settore dei gas tecnici, puri e purissimi e medicinali, che è il primo promotore del progetto. Ed è proprio il management di questa straordinaria azienda che ci racconta come nasce il Premio Sapio per la Ricerca italiana. Ce ne parlano l’Amministratore Delegato, dott. Piercarlo Cavenaghi e il dott. Alberto Dossi, vice presidente del Gruppo SAPIO e Presidente di Sapio Industrie.


Dott. Cavenaghi, ci parli di questo progetto…
Il “Premio Sapio per la Ricerca Italiana” è un riconoscimento di grande valore per ricercatori che sviluppano studi su applicazioni applicazioni innovative. Uno strumento per dare impulso alla ricerca offrendo l’opportunità agli studiosi di avere una vetrina nazionale per far conoscere il loro lavoro, per promuovere e dare spazio ai loro contributi in settori che rappresentano il futuro in termini di tecnologia applicata alle discipline più direttamente legate alla qualità della vita. Il Premio vuole dare impulso alla ricerca nel nostro Paese, valorizzando l’innovazione nell’ambito dare alle generazioni che verranno un posto sano in cui vivere. Per questo nella società della conoscenza è prioritario valorizzare le risorse umane, attraverso le attività educative, l'alta formazione, l'impiego delle “intelligenze”, l’innovazione nell'organizzazione e diffusione delle conoscenze, dei saperi. Senza forti investimenti nella ricerca questo sarebbe impossibile. Senza la ricerca sarebbe impossibile immaginare di risolvere quelle situazioni che oggi minacciano in maniera seria la salute delle nostre città, del nostro pianeta. Perché occorre individuare tecnologie innovative, occorre costruire processi produttivi “diversi”, compatibili con le risorse naturali, occorre creare nuovi metodi, nuovi modi di vivere, che siano sostenibili dall’ambiente e dall’uomo.


Dott. Dossi, la collaborazione tra pubblico e privato può rappresentare una grande risorsa per il raggiungimento di questi obiettivi…
La cooperazione tra sistema pubblico di ricerca e industria è uno dei punti strategici per la promozione dell’innovazione in Europa. E’ necessario contribuire alla progettazione e realizzazione di strumenti di cooperazione tra sistema di ricerca pubblico e industria, facilitando la costituzione di reti e l'instaurazione di collaborazioni sempre più strette ed efficaci. Oggi l’industria crede poco nella ricerca, perché i rendimenti sono a lungo termine e perché mancano i giusti incentivi.


Il Gruppo Sapio tuttavia ci crede, e molto…

Il Gruppo Sapio da sempre si impegna sul fronte della ricerca finalizzata all’individuazione di nuove tecnologie per la qualità della vita e proprio nel contesto di questa filosofia aziendale rientra l’ideazione del Premio, come qualificata opportunità di sviluppo di studi e applicazioni innovative in ambito scientifico.A partire dal 1999, sono stati presentati molti lavori e premiati studiosi, docenti e ricercatori che hanno elaborato ricerche fondamentali nell’ambito dell’applicazione della risonanza magnetica nucleare, nei settori farmacologico, medico, chimico. Credo che il “Premio Sapio” rappresenti un piccolo, ma significativo esempio di come si possa fare ricerca nel nostro Paese, di un certo modo di lavorare, insieme, perché l’Italia non sia più fanalino di coda dell’Europa.


Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana 2003

Quella conclusasi lo scorso 1° luglio è stata la quinta edizione del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, la seconda con questo nome, visto che nelle tre edizioni precedenti si presentò al pubblico come “Premio NMR”. L’ organizzazione di un evento di questo tipo è la naturale conseguenza della collaborazione abitualmente in essere tra il Gruppo Sapio ed alcune fra le più importanti università italiane. L’idea di istituire un premio ad uno scienziato italiano i cui studi avessero contribuito in maniera significativa allo sviluppo della teoria e/o delle applicazioni della Risonanza Magnetica risale alla fine del 1998, in occasione del Meeting regionale di Spettroscopia NMR organizzato dall’università di Torino con la sponsorizzazione del Gruppo Sapio. In quell’occasione sono state gettate le basi per un progetto che è andato sviluppandosi fino a diventare un momento importante di sinergia tra azienda privata e strutture pubbliche per promuovere la divulgazione e lo sviluppo di ricerche avanzate applicate all’ambito delle scienze della vita. Da un anno con l’altro, e questo è l’aspetto straordinariamente importante, il Premio ha creduto sempre più nella ricerca come risorsa da sostenere e promuovere costantemente. In questo senso, il Premio è la dimostrazione che anche un azienda come Sapio leader nella produzione di gas tecnici e medicinali può definirsi e sentirsi “azienda etica”, socialmente attiva nel contribuire al miglioramento delle qualità di vita e dell’ambiente in cui viviamo.
Il Premio in questi 5 anni è cresciuto anche aprendosi a nuove e diverse aree di studio, guardando alle tematiche del futuro, aumentando, così, i prestigiosi patrocini di istituzioni ed enti di ricerca pubblici e privati ottenuti negli anni. Fin dall’edizione NMR del 1999 il Premio gode del patrocinio di Federchimica che per la prima volta ha scelto di sostenere un’iniziativa scientifica voluta e organizzata da un’industria privata e da una cordata di soggetti pubblici la cui adesione al progetto ne aumenta lo spessore culturale. Alla Risonanza Magnetica Nucleare sono andate gradatamente affiancandosi le sezioni dedicate alle Tecniche Analitiche per la Ricerca, alla Salute e Sociale, all’Ambiente e Sviluppo e, nell’epoca dell’Idrogeno come vettore energetico per il futuro, all’Energia e Trasporti. Partito alla metà di maggio in contemporanea al Giro d’Italia, classica del ciclismo, anche il Premio 2003 tappa dopo tappa ha toccato Firenze, Brindisi, Milano, ancora Firenze, Bologna, Ispra e Pavia, prima di arrivare a Roma, al Senato della Repubblica, dove si è svolta la cerimonia di Premiazione dei vincitori. Lo sforzo che sottende ad un’iniziativa di questo genere è grande, ma è ripagato dall’essere fermamente convinti che quella della “ricerca” sia la strada da percorrere.

E’ in questo modo che si mette in evidenza l’attività dei giovani che sono una delle ricchezze di ogni paese, per quanto quello della formazione delle risorse umane sia un problema spinoso da gestire, non solo per il tempo che richiede: non c’è formazione senza innovazione, non c’è innovazione senza ricerca. E allora diventa importante entrare nei centri di ricerca e nelle università, conoscerne la realtà e cercarne la collaborazione per finalizzare il sostegno e il supporto che si può dare all’attività svolta al loro interno. Diventa importantissimo coinvolgere quelle istituzioni che per il prestigio e per il ruolo che rivestono sono fondamentali per raggiungere l’equilibrio tra chi fa ricerca, chi la promuove e chi la applica; diventa determinante creare una struttura multi task per instaurare un sistema “aperto” e flessibile, in cui tutti gli attori comunichino tra loro in modo diretto, costante ed efficace. Anche quest’anno il Premio è stato ospitato in sedi autorevoli e all’avanguardia, con l’orgoglio di venire accolto nella quotidianità di chi crede nella ricerca come motivo conduttore del presente al servizio del futuro, non come semplice invitato, ma come soggetto attivo e propositivo. Accanto a uomini di scienza “di spessore” anche nell’affrontare argomenti e trattare temi di profondo interesse non solo per un pubblico preparato o di settore, il Premio ha dato spazio a persone straordinariamente semplici per il loro essere uomini o donne che credono che la vita sia qualcosa da vivere sempre e comunque: nella sofferenza, nella diversità, nella normalità, nella quotidianità. Quando in Italia si parla di ricerca si dice che è poco finanziata, che c’è fuga di cervelli all’estero, che manca la sinergia tra università istituzioni ed industria: promuovere, patrocinare, supportare il Premio diventa anche impegno per sfatare dei luoghi comuni che, pur in quanto tali, nascondono sempre un fondo di vero.

Dott.ssa Francesca Confalonieri
Direzione Marketing e Innovazione Gruppo Sapio

 
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