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2003: Anno europeo dei disabili

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Al centro di ogni progetto riabilitativo ci deve essere la persona, intesa non solo come soggetto biologico ma anche nella sua identità psicologica e sociale. L’obiettivo è l’integrazione tra i molteplici aspetti e le diverse potenzialità e peculiarità di ognuno, una integrazione da ricostruire, da sviluppare o da preservare ad ogni età della vita, anche in presenza delle più gravi disabilità. Apriamo quindi questa sezione con un articolo che fa il punto sulla definizione che oggi l’OMS dà ai termini funzionalità, disabilità e salute. Proponiamo poi due articoli che entrano nel concreto dell’utilizzo delle nuove tecnologie sul fronte della riabilitazione: parliamo quindi di ausili,del complesso percorso che porta il disabile a recuperare la propria autonomia, fisica e psicologica. Un percorso fatto di tante tappe, di attenzione, studio della persona e delle sue caratteristiche, analisi dell’ambiente che la circonda, del contesto familiare e sociale in cui vive. Un insieme di fattori che determinano l’efficacia reale di ogni intervento, anche quello tecnologicamente più avanzato. Che senza la volontà e la partecipazione attiva risulta essere vuoto e inutile.
Il meglio del passato e tutto il futuro della riabilitazione italiana
L’OMS nella nuova Classificazione denominata ICF - International Classification of Functioning, Disability and Health - propone un cambiamento profondo, un orientamento culturale innovativo: prima di tutto si nega in radice la distinzione tra disabile e sano, ma si affronta la problematica della Salute come assieme di funzionamenti - ottimali o meno - della persona, per tutte le persone, intendendole da questo punto di osservazione come sane. La dimensione di riferimento è in modo esplicito e forte la Salute, cioè il benessere soggettivo e contestualizzato raggiungibile con tutte le modalità e strategie rese possibili dalla scienza e dall’innovazione.
Di Alessandro Giustini - Presidente SIMFER - Primario Fisiatra San Raffaele Nomentana - Roma
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Ausili e riabilitazione un sistema complesso
Marco è tetraplegico e Francesca è nata con una paralisi cerebrale. Entrambi, grazie all’utilizzo di appropriate tecnologie, possono svolgere una vita “normale”. Per loro sono stati individuati ausili in grado di modificare l’ambiente in cui vivono, per renderlo più “amico”, adeguato alle loro specifiche esigenze. E’ questa la sfida che oggi ci troviamo ad affrontare: non tanto o non solo scoprire nuovi strumenti, ma adattare i mezzi tecnologici esistenti ad ogni bisogno, personalizzando la risposta alla domanda da parte di ciascun individuo. Perché cercare di migliorare l’ambiente che lo circonda adattandolo alle proprie esigenze, è la missione del genere umano, una missione mai raggiunta pienamente, un obiettivo in continuo superamento.
Di Mauro Zampolini - Responsabile Unità Gravi Cerebrolesioni Acquisite ASL 3, Regione dell'Umbria
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La navigazione di ausili intelligenti per la mobilità
L’uso di ausili intelligenti per la mobilità, capaci cioè di pianificare e risolvere in modo autonomo determinati problemi di navigazione, può rappresentare un passo decisivo nella direzione di favorire l’integrazione di persone con gravi limitazioni funzionali senso-motorie e/o cognitive; questi sistemi potrebbero accrescere infatti il livello di indipendenza funzionale e la libertà di movimento delle persone disabili, spesso invocata come uno dei loro diritti fondamentali.
Di Angelo M. Sabatini - Scuola Superiore Sant'Anna - Pisa
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