Al centro di ogni progetto riabilitativo ci deve essere la persona,
intesa non solo come soggetto biologico ma anche
nella sua identità psicologica e sociale.
L’obiettivo è l’integrazione tra i molteplici aspetti e le
diverse potenzialità e peculiarità di ognuno, una integrazione
da ricostruire, da sviluppare o da preservare ad ogni età
della vita, anche in presenza delle più gravi disabilità.
Apriamo quindi questa sezione con un articolo che fa il
punto sulla definizione che oggi l’OMS dà ai termini funzionalità,
disabilità e salute. Proponiamo poi due articoli che
entrano nel concreto dell’utilizzo delle nuove tecnologie sul
fronte della riabilitazione: parliamo quindi di ausili,del complesso
percorso che porta il disabile a recuperare la propria
autonomia, fisica e psicologica. Un percorso fatto di tante
tappe, di attenzione, studio della persona e delle sue caratteristiche,
analisi dell’ambiente che la circonda, del contesto
familiare e sociale in cui vive. Un insieme di fattori che
determinano l’efficacia reale di ogni intervento, anche quello
tecnologicamente più avanzato. Che senza la volontà e la
partecipazione attiva risulta essere vuoto e inutile.
Il meglio del passato e tutto il futuro della riabilitazione italiana
L’OMS nella nuova
Classificazione denominata
ICF - International
Classification of
Functioning, Disability
and Health - propone
un cambiamento profondo,
un orientamento
culturale innovativo:
prima di tutto si nega in
radice la distinzione tra
disabile e sano, ma si
affronta la problematica
della Salute come
assieme di funzionamenti
- ottimali o meno
- della persona, per tutte
le persone, intendendole
da questo punto di
osservazione come sane.
La dimensione di riferimento
è in modo esplicito
e forte la Salute, cioè
il benessere soggettivo e
contestualizzato raggiungibile
con tutte le
modalità e strategie rese
possibili dalla scienza e
dall’innovazione. Di Alessandro Giustini - Presidente SIMFER - Primario Fisiatra San Raffaele Nomentana - Roma Vai all'articolo >>
Ausili e riabilitazione un sistema complesso Marco
è tetraplegico e
Francesca è nata con una
paralisi cerebrale. Entrambi, grazie
all’utilizzo di appropriate tecnologie,
possono svolgere una vita “normale”. Per
loro sono stati individuati ausili in grado di
modificare l’ambiente in cui vivono, per renderlo
più “amico”, adeguato alle loro specifiche
esigenze. E’ questa la sfida che oggi ci troviamo
ad affrontare: non tanto o non solo scoprire nuovi
strumenti, ma adattare i mezzi tecnologici esistenti
ad ogni bisogno, personalizzando la risposta
alla domanda da parte di ciascun individuo.
Perché cercare di migliorare l’ambiente che
lo circonda adattandolo alle proprie esigenze,
è la missione del genere umano,
una missione mai raggiunta pienamente,
un obiettivo in continuo
superamento. Di Mauro Zampolini - Responsabile Unità Gravi Cerebrolesioni Acquisite ASL 3, Regione dell'Umbria
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La navigazione di ausili intelligenti per la mobilità L’uso di ausili intelligenti per la mobilità, capaci cioè
di pianificare e risolvere in modo autonomo determinati
problemi di navigazione, può rappresentare un passo
decisivo nella direzione di favorire l’integrazione di
persone con gravi limitazioni funzionali senso-motorie
e/o cognitive; questi sistemi potrebbero accrescere
infatti il livello di indipendenza funzionale e la libertà
di movimento delle persone disabili, spesso invocata
come uno dei loro diritti fondamentali. Di Angelo M. Sabatini - Scuola Superiore Sant'Anna - Pisa
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