Verso una nuova energia

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Copertina della rivista

Prato con 2010 sullo sfondo

Prospettive e opportunità per la promozione della ricerca e dello sviluppo tecnologico nel settore dell'energia

La ricerca italiana sulle tecnologie energetiche, dopo un periodo di forte frammentazione, sta evolvendo verso un quadro più coordinato di iniziative, favorite anche dall’avvio dei programmi internazionali di cooperazione. Il sistema della ricerca italiano ha un buon posizionamento internazionale, dimostrando di essere pronto a cogliere tutti gli spunti più innovativi.


Il sistema energetico e le sue criticità
Come noto, a causa del maggior grado di dipendenza dall’estero del nostro approvvigionamento, l’Italia a confronto con i principali partner europei fa registrare prezzi e tariffe dell’energia più cari. In confronto alla media europea la differenza è del 30%, mentre rispetto alla Francia la divergenza arriva al 60%, con conseguenze negative in termini di perdita di competitività. Il Paese ha bisogno di energia a costi competitivi, in quantità adeguate e in condizioni certe. Per uscire da questa situazione di crisi, si deve intervenire lungo varie direttrici: diversificazione, infrastrutture, efficienza negli usi finali e innovazione tecnologica.

La necessità più immediata consiste nel programmare e avviare un processo di diversificazione delle fonti che, soprattutto nel settore elettrico, riesca a riequilibrare l’attuale mix, potenziando in particolare le fonti rinno - vabili, il carbone pulito e riprendendo l’uso delle tecnologie nucleari. Un mix energetico ottimale per la produzione di energia elettrica dovrebbe essere costituito per il 25% dalle fonti rinnovabili, per il 25% da nucleare e per il restante 50% da combustibili fossili utilizzati nelle condizioni di massima sostenibilità ambientale. Occorre inoltre rendere possibile la costruzione e l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche: rigassificatori, sistemi di stoccaggio per il gas naturale, reti di trasporto e interconnessione con altri Paesi.

Occorre, infine, sostenere le iniziative di internazionalizzazione delle nostre imprese energetiche, affinché vengano valorizzate le interdipendenze e gli accordi con i Paesi esportatori di energia. Un’altra priorità assoluta, anche per rispondere agli elevati prezzi dell’energia, è rappresentata dalla promozione dell’efficienza energetica nel consumo di energia, in tutti i settori, dal civile all’industriale, ai trasporti. Una maggiore efficienza energetica riduce la nostra dipendenza nell’approvvigionamento estero e ci consente di affrontare con maggiori probabilità di successo il problema del contenimento delle emissioni di gas con effetto serra. Il Ministero sta predisponendo un Piano di azione straordinario sull’efficienza, così come previsto dalla Legge n. 99/09 sullo sviluppo. In materia di fonti rinnovabili, la priorità riguarda non solo l’aumento dell’uso delle fonti stesse ma la ricerca di una sempre maggiore efficienza economica.

Rilevante per il nostro Paese è anche la necessità di un impiego sostenibile dei combustibili fossili, vista la forte dipendenza dall’estero del nostro sistema energetico e l’impossibilità di ridurne significativamente il contributo per i prossimi anni. La sperimentazione di tecnologie d’avanguardia in materia, quali ad esempio la cattura e il sequestro dell’anidride carbonica, con lo sviluppo di impianti sperimentali per l’analisi delle migliori tecnologie, ai fini della sicurezza e del rispetto dell’ambiente, diventa una esigenza imprescindibile per il nostro sistema.


Pannello fotovoltaicoIl contributo dell’innovazione tecnologica
E’ molto importante quindi il contributo che la ricerca scientifica e tecnologica può dare alla soluzione di questi problemi, con proposte che guardino sia al breve che al lungo termine e con una crescente spinta all’internazionalizzazione delle attività di ricerca e al trasferimento tecnologico nel campo energetico e ambientale. In tema di innovazione, il Ministero ha dato in primo luogo compiuta attuazione al programma “Industria 2015”, in particolare per quanto riguarda i bandi “Efficienza energetica” e “Mobilità sostenibile”.

Il Progetto di innovazione industriale sull’Efficienza energetica ha suscitato molto interesse tra gli operatori, sollecitando le comunità scientifiche e le imprese a sviluppare proposte innovative, in grado di farci recuperare in futuro il terreno perduto, collegandosi eventualmente alle migliori esperienze internazionali, anche tramite accordi specifici di collaborazione.

Il Ministero ha messo a disposizione degli operatori lo scorso anno anche un bando di co-finanziamento a valere sul Fondo per la ricerca di sistema elettrico, che è finanziato direttamente dai consumatori di qualsiasi tipologia, in quanto anche il settore elettrico richiede alcune priorità di intervento in tutti i segmenti della filiera, dalla produzione alla trasmissione, fino all’uso finale.


Il SET Plan europeo sulle tecnologie energetiche
E’ importante assicurare anche uno stretto collegamento delle attività di ricerca nazionali ai contenuti dell’“European Strategic Energy Technology Plan”(SET Plan) proposto recentemente dalla Commissione Europea e che costituisce la risposta strategica alle sfide del clima e dell’ener gia che l’Europa intende affrontare attraverso l’innovazione accelerata delle tecnologie energetiche. Per guidare la transizione verso un futuro ad “emissioni zero” i Paesi dell’Unione dovranno mettere in comune le risorse e condividere i rischi connessi allo sviluppo di nuove tecnologie, trovando il giusto equilibrio fra cooperazione e competizione, con la prospettiva anche di assumere la leadership mondiale delle tecnologie energetiche. L’Italia deve farsi trovare pronta a questa sfida e recitare il ruolo che le compete a livello europeo e mondiale.

Elemento determinante ai fini dell’implementazione del SET Plan è rappresentato dal lancio delle cosiddette European Industrial Initiatives (EII), vere e proprie partnership pubblicoprivate con le imprese di settore per lo sviluppo mirato dei progetti di ricerca. Esse puntano a rafforzare la ricerca e l’innovazione industriali nel settore dell’energia generando la massa critica necessaria in termini di attività e operatori. Un primo gruppo di iniziative prioritarie che verranno lanciate nel corso del 2010 è costituito da: cattura e stoccaggio della CO2, energia solare, eolico off-shore, smart grids, bio - energie e nucleare di IV generazione.


Il posizionamento italiano nello sviluppo delle tecnologie energetiche
Negli ultimi anni si è manifestato un forte indirizzo verso un più esteso ricorso a fonti alternative, anche sulla spinta degli adempimenti in materia ambientale che hanno dato impulso ad una nuova domanda tecnologica. La competenza dell’Italia nel quadro delle tecnologie energetiche deve dunque essere valutata in senso prospettico. I positivi risultati registrati nell’area termo-elettromeccanica non sembrano attualmente in grado di superare i limiti di una specializzazione debole alla quale si vanno contrapponendo comunque punti di forza a livello europeo ben più solidi. Inoltre preoccupa la scarsa presenza nelle tecnologie per l’uso di fonti rinnovabili, ad eccezione di alcuni recenti casi di successo nel solare a concentrazione e nello sviluppo delle smart grids, settore emergente nel quale l’Italia ha recentemente consolidato la sua leadership nell’ambito delle azioni conseguenti il G8 dell’Aquila, coordinando insieme alla Corea un Piano d’Azione internazionale.

La ricerca italiana sulle tecnologie energetiche, dopo un periodo di forte frammentazione, sta evolvendo verso un quadro più coordinato di iniziative, favorite anche dall’avvio dei programmi internazionali di cooperazione. Il sistema della ricerca italiano ha un buon posizionamento internazionale, dimostrando di essere pronto a cogliere tutti gli spunti più innovativi provenienti a livello internazionale.


Il sistema degli incentivi
La frammentazione registratasi negli ultimi anni nel settore della ricerca delle tecnologie energetiche è in parte da imputare anche alla dispersione di risorse e competenze tra i principali Ministeri e le Regioni, in assenza di una cabina di regia unica. Il Ministero dello Sviluppo economico ha attualmente in carico i principali strumenti di incentivazione nazionale, quali il Programma Industria 2015 ed il Fondo per la Ricerca di Sistema elettrico. Quest’ultimo fino ad oggi ha impegnato risorse per complessivi 180 milioni di euro, per l’affidamento di attività di ricerca tramite accordi di programma con ENEA, CNR e ERSE (ex-CESI Ricerca). Un bando di co-finanziamento per gli operatori industriali è stato lanciato nel corso del 2009, con incentivi per oltre 50 milioni di euro. Il Fondo è alimentato dalla componente tariffaria A5, il cui gettito annuo è di circa 70 milioni di euro. Il Programma Industria 2015 ha ammesso ai 200 milioni di incentivi disponibili 30 progetti di ricerca e innovazione nel settore dell’efficienza energetica, che coinvolgeranno 234 imprese, 160 enti di ricerca e attiveranno circa 500 milioni di investimenti.

E’ inoltre in fase di definizione un nuovo strumento di promozione della ricerca energetica in base all’art. 38 della già citata Legge Sviluppo. Determinante sarà in futuro la possibilità di accelerare il processo in atto di razionalizzazione degli obiettivi della ricerca nel settore dell’energia, valorizzando e finalizzando le varie competenze nazionali operanti nel settore. Priorità, indirizzi e valutazioni di competitività nel settore delle tecnologie energetiche dovranno essere periodicamente aggiornati, anche alla luce dei nuovi orientamenti del Governo in materia di politica energetica; questo consentirà al Paese di contribuire efficacemente alle future scelte che verranno assunte nell’ambito del SET Plan europeo, tutelando altresì la competitività industriale e valorizzando la capacità di produrre innovazione. In tale prospettiva si dovrebbe inoltre pervenire per la prima volta in Italia ad un censimento delle competenze nazionali nel settore della ricerca energetica, premessa indi spensabile per una definizione più accurata delle priorità e per una adeguata calibrazione degli incentivi sulle specifiche filiere tecnologiche.

Impianti eolici e fotovoltaici