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Città sempre più verdi,ma l'inquinamento rimane

I dati emersi dal IV Rapporto APAT sulla "Qualità dell’ambiente urbano" – Edizione 2007.



I ltrend è sostanzialmente positivo, ma la situazione ambientale nelle città italiane non si può ancora ritenere davvero soddisfacente. Questo il quadro che emerge dai dati del Rapporto Apat 2007 sulla “Qualità dell’ambiente urbano”, recentemente presentato a Roma, che, in questa edizione si amplia includendo un focus sulla “natura in città”. Ed è proprio il verde urbano pubblico, tema a cui è stato dato ampio risalto, a rappresentare il primo aspetto positivo delineato dal Rapporto. Infatti, in tutte le 24 città analizzate dal Rapporto, ad esclusione di Messina, aumentano gli spazi verdi sia in termini di superficie comunale sia come disponibilità pro capite.

Segnali incoraggianti anche per gli aspetti legati all’acqua: si abbassa, infatti, il consumo per uso domestico, i cui valori passano dai 75,3 m3 del 2000 ai 69,4 m3 del 2006 e anche la situazione del nostro mare si può ritenere generalmente buona. Sempre rispetto al 2000, risultano in calo anche le emissioni in atmosfera: nella maggior parte delle città, infatti, si è registrato un decremento delle emissioni totali di PM10. Principale responsabile dell’inquinamento atmosferico resta il “trasporto su strada” (in 19 delle 24 città considerate), il cui apporto in 11 città supera il 50% del totale.

Quello dei trasporti rimane uno dei problemi principali da risolvere, come dimostra l’analisi della situazione del parco veicolare: il numero dei veicoli nelle città, seppure in modo non omogeneo, continua a crescere e a livello comunale, addirittura, aumentano motocicli e veicoli commerciali leggeri, confermando dunque il trend degli ultimi anni. Roma si conferma la città con più auto ogni mille abitanti, seguita da Modena per il Nord e da Catania per il Sud. In tale quadro, positivo il dato relativo al numero di auto a basse emissioni: le Euro 4, nel 2006, superano il 10% in tutte le città (il valore più alto a Roma, 24,6%).

Nel 2006, la situazione relativa all’inquinamento atmosferico da PM10, NO2 e O3 appare alquanto preoccupante, mentre si mantiene sotto controllo l’inquinamento da benzene ed SO2, con pressoché nessun superamento del valore limite per il biossido di zolfo e un trend decrescente oramai consolidato per il benzene. In 11 delle 13 regioni dove ricadono le 24 città monitorate, inoltre, sono stati predisposti i piani di tutela della qualità dell’aria con gran parte delle misure di risanamento incentrate sui “trasporti”.

In tema di rifiuti, la produzione nelle grandi città è cresciuta, tra il 2002 e il 2006, del 5,1% (la media nazionale è dell’8,9%). I maggiori livelli di raccolta differenziata si rilevano, nell’anno 2006, a Padova (39%) e Torino (36,7%), mentre restano sotto il 10% a Cagliari, Napoli, Catania e Messina. Per quanto concerne i consumi energetici, sono stati registrati aumenti generalizzati per il consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento (nel 2006 in media un aumento 6,7% rispetto al 2000) mentre il consumo pro capite di energia elettrica per uso domestico, rispetto al 2000, è aumentato in 14 città e diminuito nelle rimanenti 10. Infine, nelle aree urbane è importante considerare non solo l’aspetto ambientale, ma anche la salute dei cittadini, condizionati da controlli e regole relative all’installazione di impianti che generano campi elettromagnetici: 12 delle 24 città hanno un regolamento in materia.

Al contrario, risultano ancora insufficienti le regole inerenti l’inquinamento acustico. La classificazione prevista dalla legge finora è stata effettuata solo in 14 città, di cui solo cinque hanno predisposto una relazione biennale sullo stato acustico (Padova, Milano, Bologna, Firenze e Livorno). Appare dunque evidente quanto l’analisi della qualità dell’ambiente urbano sia piuttosto complessa e, soprattutto, come i vari temi ambientali siano fra loro fortemente correlati ed integrati.