Introduzione
Le interazioni energia/economia
hanno iniziato ad essere un tema
di rilievo, non solo in ambito politicoeconomico
ma anche per la riflessione
scientifica, attorno agli anni ’70,
in concomitanza con il prodursi
di una serie di crisi internazionali
che hanno visto come attori principali,
da un lato, i paesi produttori ed
esportatori di risorse energetiche e, dall’altro,
i paesi ad elevato sviluppo industriale
che di queste risorse sono i maggiori
consumatori e importatori.
Contemporaneamente, sono diventate
sempre più forti le preoccupazioni per
le dimensioni assunte dallo sviluppo
del consumo delle risorse energetiche
fossili e per le relative conseguenze
ambientali, sia globali che locali.
E’ tuttavia
singolare come i complessi rapporti
tra energia ed economia possano,
in alcuni casi, essere ridotti a correlazioni
molto semplici tra alcuni indicatori:
ciò si verifica, ad esempio, quando
si analizza l’andamento temporale del
contenuto energetico del prodotto
interno lordo dei vari paesi: il trend
decrescente, comune a tutte le economie
già sviluppate, come a quelle per le
quali lo sviluppo tecnologico è ancora
in atto, costituisce una caratteristica
talmente evidente al punto che si può
parlare di una generale de-energizzazione
delle economie, coerentemente
ad un insieme di comportamenti che
sono comuni alle principali materie
prime (per le quali si parla di una generale
de-materializzazione delle economie).
Analogamente, sono stati individuati
comportamenti omogenei e ben
rappresentabili analiticamente nelle
modalità con cui le tecnologie di più
largo impiego nel settore energetico si
sviluppano nel mercato globale: ad
esempio, i costi di investimento seguono
una generale tendenza alla riduzione
al crescere della loro diffusione. Tale
“fenomeno” è stato definito “technology
learning” e viene analizzato in
dettaglio per trarre previsioni sull’evoluzione
attesa di quelle tecnologie che
sono ancora in fase iniziale di “penetrazione”.
La diffusione stessa delle tecnologie
è stata studiata per evidenziarne
i meccanismi di base.
Tra le metodologie
e gli strumenti che sono stati
prodotti negli ultimi decenni per contribuire ad approfondire la conoscenza
delle interrelazioni tra Economia,
Energia e Ambiente e consentire l’analisi
di scenari di medio e lungo periodo
utili per guidare le scelte politiche a
livello nazionale e internazionale, ve
ne sono due che ritengo particolarmente
rilevanti e meritevoli di attenzione.
Il primo fa riferimento ad un
insieme di studi condotti, a partire
dagli anni ’80, prevalentemente presso
lo IIASA (Institute for Applied System
Analysis)i, ove ha operato una equipe
di ricercatori che hanno analizzato la
competizione tra tecnologie e fonti
energetiche applicando modelli di
sostituzione di tipo logistico.
Il secondo
riguarda invece l’attività svolta in
diversi contesti internazionali, tra i
quali l’IEAii (International Energy
Agency) e il già citato IIASA insieme
all’IPCCiii dove sono state sviluppate e
applicate alcune “filiere” di modelli,
basati su metodologie affini, in grado
di analizzare scenari di lungo termine
di sistemi energetici caratterizzati da
un elevato dettaglio tecnologico. Nei
due paragrafi successivi sono descritti
brevemente le metodologie e gli strumenti
relativi, nonché le principali
applicazioni e i risultati ottenuti.
La competizione tra tecnologie e
fonti energetiche e i modelli di
sostituzione di tipo logistico.
L’idea base del meccanismo della competizione
tra tecnologie e fonti nel settore
energetico, è stata tratta dalla
modellizzazione, in campo ecologico,
della diffusione di una specie nel proprio
habitat (nicchia) e, in forma più
complessa, della competizione tra varie
specie, con la dinamica preda-predatore
come caso particolare.
Nel campo
energetico, e più in generale, in quello
tecnologico, la diffusione di una nuova
tecnologia procederebbe seguendo
l’andamento temporale di una curva
ad S, o logistica, nella quale si individuano
tre stadi: una lenta crescita iniziale,
durante la quale la nuova tecnologia
deve “dimostrare” la propria
superiorità rispetto alle tecnologie con
cui compete per le stesse finalità; un
periodo di rapida crescita, una volta
che tale superiorità sia stata dimostrata;
infine, la crescita rallenta e si raggiunge
un limite superiore determinato da fattori
tecnologici e socio-economici. Le analisi svolte in IIASA hanno evidenziato
che un numero considerevole di
innovazioni tecnologiche si sono diffuse
nel “mercato”(inizialmente nazionale,
ma più recentemente mondiale)
seguendo queste fasi, con assoluta
regolarità.
Tra l’altro, nella maggior
parte dei casi, il “ritardo” tra la dimostrazione
di fattibilità di una innovazione
e il vero avvio della sua “penetrazione”
nel mercato è stato ed è tuttora
compreso in un ristretto intervallo
temporale, tra 10 e 15 anni.
Inoltre,
questi “impulsi” tecnologici si raggruppano
e prendono avvio in particolari
momenti di quelli che sono stati individuati
come veri e propri cicli economici
di espansione e recessione
(Kondratieff) nei quali le innovazioni
giocano un ruolo fondamentale di trascinamento
dello sviluppo economico.
Tra gli esempi più rilevanti di questi
meccanismi assai regolari vi sono le
curve dell’evoluzione dei consumi
mondiali delle varie fonti energetiche
fossili che si sono succedute e confrontate
sull’arco di oltre due secoli (periodo
oltre il quale le informazioni statistiche
non consentono di ricostruire
dati attendibili): legno, carbone, petrolio,
gas naturale, energia nucleare.
In riferimento alla competizione tra
fonti si deve tuttavia rilevare che, a
fronte di comportamenti molto “regolari”
per oltre un centinaio di anni,
negli ultimi due decenni sono rilevabili
alcune irregolarità che richiederebbero
approfondimenti e, molto probabilmente,
l’introduzione di nuovi paramenti
nella modellizzazione analitica.
L’analisi di scenari di lungo termine
con modelli bottom-up.
L’analisi dell’evoluzione temporale dei
sistemi energetici è stata affrontata in
diversi ambiti di ricerca, a partire dagli
anni ’70, applicando le metodologie
della Programmazione Lineare, ritenute
uno degli strumenti più efficaci per
affrontare problemi di allocazione ottimale
di risorse limitate.
Infatti, da un lato, le risorse e le tecnologie
energetiche sono esse stesse limitate
nello spazio e nel tempo; dall’altro,
interessa porre limiti anche alle emissioni
di sostanze inquinanti e ai loro
impatti sulle varie componenti
ambientali; infine, per quanto riguarda
la componente economica del problema, la funzione obiettivo che si vuole
ottimizzare è il costo totale del sistema,
relativamente ai settori di offerta e a
quelli di domanda di servizi energetici.
Per tutti questi motivi, sono state sviluppate
diverse applicazioni che analizzano
le interazioni energia/economia/
ambiente con una modellistica
bottom-up, caratterizzata da un elevato
dettaglio nella descrizione delle
componenti tecnologiche dei sistemi
energetici; per cui i modelli sono, a
volte, definiti “ingegneristici”, per
distinguerli da quelli top-down, prodotti
prevalentemente in ambito economico
nei quali il sistema energetico
è descritto in modo estremamente
semplificato. Questi modelli possono
essere sia di equilibrio economico parziale
(la domanda di servizi energetici
è determinata in modo esogeno), sia
completamente integrati con il sistema
macro-economico (modelli Macro,
che stimano le relazioni tra lo sviluppo
macroeconomico e gli usi energetici).
In base a criteri definiti dall’analista,
vengono presi in considerazione i
diversi processi (tecnologie) e vettori
energetici operanti nel sistema in
esame e ne sono descritte in modo
dettagliato le caratteristiche tecnologiche,
economiche ed ambientali. La
procedura di Programmazione Lineare
consente di analizzare l’evoluzione del
sistema nel medio e lungo periodo in
grado di soddisfare, in condizioni ottimali
(minimo costo, ad esempio) le
domande di servizi energetici, utilizzando
le tecnologie e le risorse disponibili
e/o previste, nel quadro dell’insieme
di vincoli imposti alle risorse
stesse e alle emissioni. Oltre agli studi
su scenari a prevalente carattere
ambientale (ad es. per la realizzazione
degli obiettivi dei vari protocolli internazionali),
vengono analizzati gli
effetti delle varie politiche nazionali (e
la loro applicabilità regionale) in
campo energetico (incentivi, tassazioni,
evoluzione della normativa
ambientale, ..). MESSAGE e MARKALTIMES
sono le due famiglie di modelli
bottom-up più diffusi. MESSAGEiv è
stato prodotto in ambito IIASA ed è
stato adottato da IPCC per gli studi
che hanno condotto allo Special Report
on Emission Scenarios del 2000. Ha
avuto numerose applicazioni a diversa
scala territoriale. MARKALv è stato prodotto
nell’ambito di una collaborazione
tra il Brookhaven National
Laboratory (BNL), negli USA, e il
Centro di Ricerca (JRC) europeo di
Julich in Germania, ed è stato poi sviluppato,
in tutte le sue varianti, all’interno
di un programma dell’Agenzia
Internazionale dell’Energia denominato
ETSAPvi. MARKAL ha avuto numerose
applicazioni a livello sia nazionale,
con oltre 160 gruppi di ricerca in
più di 40 contesti (praticamente in
tutti i paesi OCSE nonché in Cina,
India, Sud Africa, ...), che sovra-nazionale.
IEA lo utilizza per il World
Energy Outlook e in molteplici altri
programmi; il DoE statunitense l’ha
utilizzato per costruire un modello
mondiale a 15 Regioni denominato
SAGE (System for the Analysis of
Global Energy markets). La Comunità
Europea ne ha promosso l’utilizzazione
in uno studio sugli sviluppi della
fusione nucleare (EFDA - European
Fusion Development Agreement) e nel
Programma Integrato NEEDS (New
Energy Externalities for Developments
in Sustainabily), per la costruzione del
modello energetico pan-Europeo (PEM
EU 27+); attualmente vengono implementate
estensioni e applicazioni per
lo studio delle prospettive dei programmi
europei sulle fonti rinnovabili
(RES2020 – Monitoring and
Evaluation of the RES directives implementation
in EU27+ and policy
recommendations for 2020) e per l’analisi
dei corridoi energetici per
l’Europa e della loro sicurezza e affidabilità
(REACCESS - Risk of Energy
Availability: Common Corridors for
Europe Supply Security).
In Italia, esistono
una versione MARKAL-MACRO
nazionale e alcuni modelli TIMES
Regionali (Piemonte, Lombardia) e
locali; recentemente è stata inoltre
condotta una ricerca (MATISSE) sul
sistema elettrico nazionale per la quale
è stato realizzato un modello TIMES
multi-grid, a 20 regioni, con proiezioni
della domanda di servizi elettrici
sino al 2030. Nelle figure seguenti
sono riportati: uno schema (molto
ridotto, in quanto lo schema completo
descrive centinaia di tecnologie) di
un generico sistema energetico di riferimento
e una parte delle matrici utilizzate
in MATISSE per i singoli sistemi
regionali.
Riferimenti bibliografici
MARKAL-TIMES: www.etsap.org
MESSAGE: www.iiasa.ac.at
I Organizzazione multi-nazionale, avente sede a Laxenburg, nei pressi di Vienna, fondata nel 1972 e attualmente
sostenuta economicamente da 18 Paesi (tra cui USA, Russia, Cina, Brasile, Sud Africa e molti paesi europei), che svolge
ricerche multi-disciplinari su aspetti particolari delle tematiche ambientali, economiche, tecnologiche e sociali nel
contesto del cambiamento climatico.
II Energy Technology Systems Analysis Programme: un IEA-Implementing Agreement costituitosi nel 1976. E’un consorzio
di gruppi di ricerca prevalentemente appartenenti a paesi membri IEA-OECD che cooperano per progettare e
sviluppare modelli multi-regionali di natura energetica, economica e ambientale ad elevato dettaglio tecnologico.
III Intergovernamental Panel on Climate Change: una entità scientifica intergovernativa realizzata nel 1988
congiuntamente dalla World Meteorological Organization (WMO) e dal programma ambientale delle Nazioni Unite
(UNEP).
IV Model for Energy Supply Strategy Alternatives and their General Environmental Impact: sviluppato a partire dal 1995 da
IIASA.
V All’origine MARket ALlocation; successivamente TIMES - The Integrated MARKAL EFOM Energy System.
VI Energy Technology Systems Analysis Programme, un Implementi Agreement IEA dedicato allo sviluppo di
MARKAL-TIMES.