L’osteoporosi è una malattia
che colpisce per lo più persone di età avanzata e che
è caratterizzata da un aumento della fragilità dell’osso
(aumento del rischio di fratture) per la progressiva diminuzione
del suo contenuto minerale (sali di calcio).
La diffusione della malattia
::..
L’osteoporosi è una malattia estremamente frequente
nelle società sviluppate, in cui la prospettiva di vita
- soprattutto per le donne - si avvicina ormai agli 80
anni. Nel mondo occidentale, si stima che l’osteoporosi
colpisca circa una donna su tre dopo i 50 anni e un uomo
su otto dopo i 60. Molte persone non sanno di avere l’osteoporosi,
che in genere non dà né dolori né altri sintomi. Spesso
il primo segno è una frattura. Oggi nel mondo si stima
che 200 milioni di persone siano affette da osteoporosi,
e - senza considerare gli aspetti legati alla sofferenza
delle persone e alla perdita di indipendenza e di qualità
di vita - non si può non sottolineare che molte risorse
economiche sono utilizzate solo per affrontare i problemi
sanitari legati alla gestione delle fratture. L’aumento
della durata della vita rende ormai necessario un maggior
impegno nella lotta contro questa malattia, in particolare
al fine di ridurne la diffusione attraverso la prevenzione
e di minimizzare le conseguenze più gravi attraverso la
diagnosi precoce.
Le
forme di osteoporosi ::..
La forma più comune dell’osteoporosi è detta
osteoporosi postmenopausale (parlando di donne) o senile.
L’osteoporosi colpisce soprattutto le donne per diversi
motivi: hanno in partenza un contenuto minerale dell’osso
inferiore a quello degli uomini; vivono, in media, più
a lungo degli uomin; con la menopausa, vanno incontro
a un periodo di perdita accelerata di minerali dall’osso.
Oggi l’osteoporosi colpisce sempre più spesso anche gli
uomini, in genere a un’età più avanzata, data la maggiore
robustezza ossea “di partenza”. Esistono anche altre forme
di osteoporosi, che possono colpire a tutte le età.
Le forme giovanili più comuni sono legate alla presenza
di malattie croniche che richiedono lunghe cure a base
di cortisone (es. malattie autoimmuni, leucemie), a malattie
endocrine (p.es. ipogonadismo, ipertiroidismo), a malattie
genetiche (osteogenesi imperfetta, fibrosi cistica, distrofie
muscolari), a grave insufficienza epatica o renale, a
disturbi dell’assorbimento intestinale (es. morbo di Crohn,
celiachia non curata).
Le malattie o le condizioni che mettono a rischio di osteoporosi
sono oggi ben conosciute ed è possibile in genere prendere
adeguate misure di prevenzione.
Le conseguenze più gravi della osteoporosi:
le fratture ::..
L’osteoporosi è la causa principale di fratture
negli anziani, specialmente fratture di polso, vertebre,
coste, omero, femore anche per traumi di minima entità.
Si calcola che in Italia, ogni anno, circa 110.000 fratture
di polso e 79.000 di femore siano dovute all’osteoporosi.
Queste fratture, particolarmente quelle vertebrali e di
femore, possono avere conseguenze estremamente pesanti
per la persona colpita e la sua famiglia, sia in termini
di perdita di indipendenza e di qualità della vita che
in termini economici (perdita di capacità di lavoro, necessità
di cure e di assistenza). Come si combatte l’osteoporosi?
La prevenzione ::..
La più importante arma contro l’osteoporosi
è la prevenzione. L’osteoporosi è una malattia che si
può e si deve prevenire, almeno in molti casi, e questo
obiettivo si può realizzare essenzialmente con l’informazione.
Bisogna far conoscere a tutti - perché tutti siamo potenzialmente
a rischio - quali sono le regole che, applicate per tempo,
possono in molti casi prevenire la forma più diffusa di
questa malattia, e cioè l’osteoporosi postmenopausale
e senile. Sono semplici regole alimentari (assunzione
della corretta dose quotidiana di calcio tramite l’uso
regolare di cibi ricchi di calcio, come latte, yogurt
e formaggi; uso di supplementi di calcio e vitamina D
in speciali situazioni) o di stile di vita (attività fisica
moderata ma regolare, esposizione alla luce solare per
stimolare la produzione di vitamina D nella pelle, moderazione
nell’uso di alcolici o tabacco).
Queste regole sono importanti a qualunque età, ma se seguite
fin da giovani possono ridurre significativamente il rischio
di arrivare, dopo i 50-60 anni di età, all’osteoporosi.
Infatti, il rischio di osteoporosi nell’età avanzata dipende
in gran parte dal “capitale osseo” accumulato da giovani.
Dalla nascita fino ai 25-30 anni di età, lo scheletro
cresce e si irrobustisce fino a raggiungere il cosiddetto
picco di massa ossea, cioè il livello massimo di contenuto
minerale.
Nell’età adulta il contenuto minerale si mantiene stabile,
ma oltre una certa età (in generale, a partire dalla menopausa
per le donne), inizia una lenta ma inevitabile perdita
di calcio dall’osso. È evidente che più è alto il picco
raggiunto da giovani, minore sarà la probabilità di scendere,
da anziani, fino al livello di impoverimento che mette
l’osso a rischio di fratture. Il valore individuale del
picco di massa ossea dipende in parte da fattori genetici,
ma anche da fattori ambientali e di stile di vita (tra
cui, come abbiamo indicato sopra, sono essenziali l’alimentazione
e l’attività fisica). Si spera che in futuro molti casi
di osteoporosi potranno essere evitati man mano che aumenta
la conoscenza di questa malattia e che quindi più persone
saranno in grado di seguire fin da giovani le misure di
prevenzione.
I
fattori di rischio ::..
La malattia in sé, come abbiamo detto, in genere non dà
né segni né sintomi. È quindi molto importante conoscere
le condizioni (fattori di rischio) che espongono le persone
a un rischio maggiore di sviluppare la malattia. Tra i
fattori di rischio i principali sono: età sopra i 65 anni;
storia familiare di osteoporosi (specie se madre con frattura
di femore); menopausa precoce, cioè prima dei 45 anni;
fratture per traumi modesti dopo i 40 anni; malattie endocrine
(iperparatiroidismo, ipertiroidismo, morbo di Cushing,
ipogonadismo); malassorbimento intestinale (es. celiachia,
morbo di Crohn); anoressia nervosa; insufficienza renale
cronica; artrite reumatoide; terapie sistemiche a base
di cortisone per più di 3 mesi; basso consumo di cibi
ricchi di calcio (latticini); scarsa attività fisica.
La diagnosi di osteoporosi
::..
In presenza di fattori di rischio, può essere
indicata la misurazione della quantità di minerali presenti
nell’osso (maggiore è la quantità più l’osso è
robusto), con un esame semplice e preciso
detto Mineralometria Ossea
Computerizzata (MOC).
La MOC permette di riconoscere precocemente
l’osteoporosi.
Naturalmente, quanto più la diagnosi è
precoce, tanto più il trattamento sarà
tempestivo e efficace nell’arrestare l’evoluzione
della malattia, permettendo
di evitare le conseguenze più gravi.
Le cure dell’osteoporosi
::..
Quando viene diagnosticata l’osteoporosi, è necessario
effettuare una terapia. Alla base della terapia ci sono
ancora le misure generali di prevenzione: assunzione della
corretta dose quotidiana di calcio, moderata ma regolare
attività fisica, correzione di eventuali carenze di vitamina
D. I metaboliti attivi della vitamina D (calcifediolo
e calcitriolo), che aiutano l’assorbimento intestinale
del calcio e i supplementi di calcio, necessari per chi
non riesce ad assumere abbastanza calcio con gli alimenti,
sono coadiuvanti importanti nella terapia. Oggi sono disponibili
numerosi farmaci specifici per l’osteoporosi, che permettono
di evitare ulteriori perdite di minerali dall’osso o anche
di ottenere un certo recupero. I farmaci più usati sono:
i bisfosfonati (es. alendronato, risedronato, clodronato),
utilizzabili da donne e uomini e i SERM (modulatori selettivi
dei recettori degli estrogeni: es. raloxifene), solo per
le donne. Questi due tipi di farmaci sono in grado di
bloccare la distruzione progressiva dell’osso che è accelerata
in corso di osteoporosi. Inoltre, anche gli estrogeni,
prescritti come “terapia ormonale sostitutiva” nella menopausa,
finché sono presi hanno un effetto protettivo sull’osso.
Infine ci sono farmaci che, oltre a ridurre le perdite,
stimolano anche la formazione di osso: il paratormone
(che è da usare nei casi più gravi, con fratture ripetute)
e il ranelato di stronzio.
Parlando di terapia, dobbiamo sottolineare che, come per
tutte le malattie croniche, anche per l’osteoporosi valgono
due regole essenziali:
1. i farmaci devono essere prescritti solo dal medico,
il fai da te può essere pericoloso;
2. la cura dura a lungo: non si ottengono risultati permanenti
se si sospendono le medicine dopo poco tempo.
LA
LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI ::..
La Lega Italiana Osteoporosi per la ricerca, la prevenzione,
la cura delle malattie demineralizzanti delle ossa (LIOS)
è un’associazione senza scopo di lucro fondata nel 1981
per promuovere la conoscenza di queste malattie e della
loro prevenzione e per sostenere la ricerca scientifica
in questo settore della medicina.
In Italia l’interesse e l’attenzione verso l’osteoporosi
sono nettamente aumentati in questi ultimi anni, anche
grazie all’azione della LIOS.
La LIOS da anni fornisce a pazienti e a medici un accesso
diretto alle informazioni più aggiornate; offre borse
di studio per giovani ricercatori nel campo del metabolismo
minerale e osseo; pubblica e distribuisce opuscoli e libri
informativi; organizza incontri e dibattiti con il pubblico;
promuove studi epidemiologici sull’osteoporosi a livello
nazionale.
Tutto questo è possibile grazie alla generosità dei sostenitori
e al lavoro di alcuni volontari, che le dedicano molte
ore del loro tempo libero. Negli anni anche personaggi
famosi hanno aiutato la LIOS: dal 2002 la signora Anna
Molinari, nota stilista, è Prima Ambasciatrice della LIOS.
Ogni anno la LIOS organizza una campagna di informazione
legata alla Giornata Mondiale contro l’Osteoporosi, dal
1996 ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità, che si celebra in tutto il mondo il 20 ottobre
di ogni anno. A livello nazionale la LIOS lavora per stimolare
i politici e i responsabili della sanità per migliorare
l’accesso alla diagnosi e alla terapia dell’osteoporosi.
Dal 2003 rappresentanti della LIOS entrano a far parte
del “Gruppo di Lavoro sull’Osteoporosi” del Ministero
della Salute, per sostenere un accesso alla diagnosi omogeneo
in tutto il paese. La LIOS dal 1988 fa parte del Consiglio
delle Associazioni Nazionali dell’International Osteoporosis
Foundation (IOF): in pratica una rete internazionale di
associazioni di pazienti e società scientifiche di 57
paesi che promuove iniziative comuni nel mondo.
Le pubblicazioni della LIOS
::..
Dal 1999 la LIOS pubblica “Notizie LIOS”, un
bollettino quadrimestrale sulle novità dal mondo della
ricerca sulle malattie metaboliche dell’osso. Dal 2003,
la LIOS realizza ogni anno un’Agenda con ricette ricche
di calcio, esercizi di ginnastica da camera, consigli
pratici e altre informazioni utili su tutto ciò che riguarda
la salute dell’osso. La LIOS pubblica numerosi pieghevoli
e opuscoli che trattano in modo semplice e sintetico i
vari aspetti della salute dell’osso, della prevenzione
e cura dell’osteoporosi. La LIOS ha pubblicato anche 4
libri: 55 RICETTE per un’alimentazione più ricca di calcio;
55 CONSIGLI per la salute dell’osso; 55 ESERCIZI per un
osso più sano; 55 DOMANDE & RISPOSTE sulla salute dell’osso
e l’osteoporosi.
Giornata Mondiale contro
l’Osteoporosi ::..
In occasione della prossima Giornata Mondiale
contro l’Osteoporosi (20 ottobre 2006), la Lega Italiana
Osteoporosi (LIOS, www.lios.it) organizza un concorso
in collaborazione con Federazione Italiana Cuochi - Lady
Chef. Siete invitati a inviare alla LIOS la vostra migliore
ricetta ricca di calcio (quindi, in linea di massima,
contenente latte, yogurt o formaggi o altri cibi ricchi
di calcio).
Sul sito web della LIOS (www.lios.it) è indicato il contenuto
di calcio di molti cibi. Le regole per partecipare al
concorso sono queste:
1) Tutti possono partecipare, esclusi i cuochi professionisti;
2) Ogni persona può inviare una sola ricetta;
3) La ricetta può essere per qualunque piatto (antipasto,
primo, secondo, dessert);
4) La ricetta deve essere inviata alla LIOS per posta
(Lega Italiana Osteoporosi - via Masolino da Panicale
6 - 20155 Milano) o via email (info@lios.it)
e deve pervenirci entro il 1 settembre prossimo.
Le 5 ricette premiate saranno scelte in base alla loro
qualità gastronomica, tenendo conto anche del loro apporto
di calcio e di calorie totali. In linea di massima, saranno
ammesse alla gara ricette con un minimo di 200 mg di calcio
e un massimo di 700 calorie per porzione.
Le 5 migliori ricette ricevute, scelte da una giuria composta
da membri della Federazione Italiana Cuochi, di Lady Chef
e della LIOS, riceveranno un premio simbolico e una targa
ricordo e saranno pubblicate su “Notizie LIOS” e sul sito
www.lios.it. La premiazione
avverrà nel corso di una particolare manifestazione, il
20 ottobre prossimo, a Milano.
Per saperne di più sull’osteoporosi e sulle iniziative
della LIOS contatta la: LEGA ITALIANA OSTEOPOROSI
via Masolino da Panicale 6
20155 Milano
sito internet: www.lios.it
e-mail: info@lios.it
tel 02-39264299
tel/fax 02-39211533
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A
cura di |
Maria Luisa Bianchi
Segretario Generale Lega Italiana Osteoporosi
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