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Nasce il C.T.S., Comitato Tecnico Scientifico che ha l'obiettivo di sostenere e promuovere progetti e attività di ricerca in materia di lesioni al midollo spinale. Istituita dalla FAIP, la struttura è già attiva presso l'Ospedale Niguarda di Milano.
Il Comitato Tecnico Scientifico è l'organo attraverso il quale la F.A.I.P. intende indirizzare, informare, valutare, sostenere tutte le azioni utili alla promozione e realizzazione di progetti e attività di ricerca sul territorio nazionale in materia di lesioni al midollo spinale, coinvolgendo sempre più in questi processi le Unità Spinali Unipolari esistenti.

Il Comitato Tecnico Scientifico si pone l'obiettivo di diventare il punto di riferimento garante della qualità, eticità ed efficacia dei processi di ricerca attraverso i seguenti obiettivi di lavoro:

1.
Promuovere modelli di ricerca traslazionali tali per cui i risultati raggiunti possano essere trasferiti nell'uomo.

2.
Elaborare raccomandazioni ed indirizzi che possano legare con protocolli specifici la ricerca alla clinica.

3.
Identificare ipotesi valutative dei criteri scientifici che codificano il passaggio dalla ricerca di base alla sperimentazione clinica.

4.
Validare metodiche di sperimentazione clinica.

5.
Identificare ipotesi valutative dei criteri scientifici che codificano il passaggio dalla sperimentazione clinica alla pratica clinica.

6.
Organizzare e promuovere momenti informativi ed educazionali rivolti a operatori, utenti e loro famigliari e media.

A tal fine si rende necessario ipotizzare la creazione di un network di ricerca per sperimentazioni cliniche che coinvolga Centri di ricerca qualificati e riconosciuti, l'Università, le Unità Spinali Unipolari italiane e la F.A.I.P. - Federazione delle Associazioni Italiane Para-tetraplegici, le Società Scientifiche e le Organizzazioni Professionali che si occupano di lesione al midollo spinale. Il network deve ottenere il riconoscimento da parte del Ministero della Salute.
La lesione midollare è una patologia "orfana" dal punto di vista terapeutico ed è quindi meritevole di investimenti prioritari per sviluppare ricerche di base traslazionali avanzate.
Gli ambiti della ricerca si devono estendere anche alla definizione dei percorsi assistenziali e riabilitativi, alla ricerca epidemiologica e alla ricerca sui modelli di intervento sociale che creino politiche di mainstreaming che devono caratterizzare la realizzazione delle reti tra U.S.U. e territorio e che devono garantire l'inclusione sociale delle persone con lesione midollare. Aderisce al CTS, tra gli altri, anche il Prof. Angelo Vescovi, Condirettore Istitute for Steam Cell Research - DIBIT, Ospedale San Raffaele, Milano e Direttore Scientifico CONSTEM - Consorzio per la ricerca sulle cellule staminali.

Segreteria Organizzativa
La Segreteria Organizzativa del C.T.S. è collocata presso la sede dell’Asso ciazione Unità Spinale – AUS Niguarda onlus situata in P.zza Ospedale Maggiore, 3 - 20162 Milano.
Il referente della Segreteria Organizzativa è Fulvio Santagostini, Presidente di AUS Niguarda e Con sigliere F.A.I.P.



Programma operativo per il 2005
• Consolidamento dell’organizzazione del Comitato Tecnico Scientifico con la realizzazione di un regolamento interno.
• Organizzazione della Segreteria presso la sede dell’Associazione Unità Spinale – AUS Niguarda.
• Definizione di protocolli organizzativo-funzionali in materia di riabilitazione globale delle persone con lesione al midollo spinale.
• Realizzazione di alcune pagine web che serviranno ad illustrare l’attività del CTS e che verranno inserite nei siti delle Organizzazioni che lo supporteranno.
• Definizione del budget necessario per tradurre in italiano la rivista scientifica internazionale “Spinal Cord”.
• Partecipazione del CTS a convegni/seminari a livello nazionale e territoriale per un confronto sui temi della ricerca in materia di lesione al midollo spinale con operatori, famigliari e persone con lesione midollare.
• Avvio di incontri atti alla definizione e costituzione del Network tra Unità Spinali Unipolari e le realtà dove si sviluppa la ricerca.



Le sinergie possibili tra ricerca clinica e sperimentazione
Il mondo della ricerca e di tutte le sue implicazioni genera un indubbio fascino.
Genera altresì, perplessità, dubbi, paure e speranze nelle persone con lesione midollare e nelle loro famiglie, in una realtà scientifica nazionale ancora molto “povera” su questo versante della ricerca e purtroppo vittima di inusitate speculazioni.
Va rimarcata con forza la necessità di garantire un circuito informativo corretto e non strumentale o utile ad interessi che non siano che quelli della ricerca seria e validata; va inoltre disincentivata la sconveniente fuga in avanti di molti “attori del sistema” dando eccessiva importanza alla ricerca fine a se stessa che non tenga in debita considerazione il miglioramento sostanziale della qualità della vita della persona con lesione al midollo spinale e della condizione delle loro famiglie.
Si tratta di collocare la ricerca con tutti i suoi processi e sviluppi all’interno di protocolli definiti, garantendo i diritti alla salute delle persone che vi si rivolgono.

Tali protocolli di ricerca dovranno essere personalizzati e dovranno tenere conto delle possibilità, delle aspettative e delle potenzialità di recupero della persona con lesione al midollo spinale.
Coorentemente a tutto ciò diviene essenziale il valorizzare tutti i processi riabilitativi che permettono alla persona con lesione al midollo spinale di poter vivere con dignità ed autonomia la propria vita.
• In questo contesto del tutto instabile in Italia, come si può collocare un percorso definito di procedimenti che colleghino la ricerca alla clinica e con quali strumenti lo si può fare; inoltre quali controlli possono essere esercitati e da chi?
• In molte realtà europee si tende a far entrare nei processi di ricerca anche le Associazioni degli utenti; questo ha sollecitato ed indirizzato i progetti di ricerca in direzioni che non erano state prese in considerazione con sufficiente interesse e impegno. Quali suggerimenti possono essere utili ad ottimizzare l’integrazione e facilitarne il percorso?
• Si può pensare a “vittime sacrificali” in materia di sperimentazione della ricerca? Dove inizia il confine del possibile e dove termina il limite del possibile?
• Quale etica viene usata per definire e codificare il valore della ricerca, e quali strumenti morali e sociali vengono utilizzati per elaborare protocolli di ricerca? C’è un limite imposto o lo impostiamo noi?
• Quali legami possono essere definiti per collegare i risultati clinici raggiunti per ogni persona con L.M. e le procedure di ricerca da avviare? Chi li stabilisce?

Questi sono alcuni spunti utili alla di scussione, considerando che il CTS costituito dovrà confrontarsi con queste tematiche e cercare di elaborare norme o raccomandazioni utili per ottimizzare i processi della ricerca; da una parte dovrà cercare di scongiurare fatti di colpevole speculazione denunciandoli sia all’opinione pubblica che agli organi costituzionali, dall’altra dovrà cercare di tutelare le aspettative degli utenti stimolando nel contempo quelle professionali dei ricercatori che dovranno porsi sempre di più obiettivi di serietà, validità scientifica, onestà intellettuale e professionale, rispetto e trasparenza.
Tutto ciò consapevoli dei rischi di possibili fughe in avanti che potrebbero far precipitare l’intero processo, favorendo speculazioni e interessi di parte, dovuti alla impreparazione del mondo scientifico al rispetto di procedure che devono essere validate e sicure, tali da tutelare chi sceglie liberamente di sottoporvisi.
Non serve dunque stabilire chissà quali vincoli di controllo, ma codificare modelli di ricerca seri e validati che diano garanzie e certezze alle parti.
Ognuno di noi ha delle specifiche responsabilità in materia ed ognuno per i ruoli e le competenze che ricopre è chiamato a fare la sua parte con onestà intellettuale, morale ed etica, ancor prima che professionale.










 
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A cura di:

Di Raffaele Goretti

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