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Nell’era della sanità che cambia e nell’era dell’ “Information and Communication Technology”, la domanda del sistema sanitario per un’assistenza accurata, puntuale ed efficiente, che non si limiti alla sola cura degli episodi acuti, ma tratti la salute come un bene da gestire e conservare nel lungo termine, richiede nuovi approcci al problema. In quest’ottica la telematica, convergenza tra tecnologie informatiche e quelle di telecomunicazione, permette l’abbattimento delle barriere geografiche e può diventare uno strumento fondamentale per la gestione della salute del cittadino.
La telemedicina, intesa come l’applicazione della telematica alla sanità, è in grado di soddisfare il bisogno crescente di soluzioni che mettano in contatto pazienti, medici e competenze specialistiche, indipendentemente dal luogo in cui essi fisicamente si trovano. Partendo da un’esigenza basata su evidenze cliniche si possono sviluppare modelli organizzativi ed applicativi efficaci, che provochino risparmi economici ed aumento di funzionalità del sistema sanitario nazionale. In quest’ambito la possibilità di remotizzare il monitoraggio di parametri clinici significativi attraverso l’uso delle tecnologie informatiche, ha reso possibili modelli di cura alternativi rispetto all’ospedalizzazione. Tramite un servizio di assistenza remota, pazienti subacuti o cronici possono essere assistiti direttamente a casa loro, con indubbi vantaggi economici e sensibili miglioramenti della qualità di vita percepita.

Il progetto “Boario Home Care” nasce nel 1998 con la messa in rete di 20 Medici di Medicina Generale residenti in Valle Camonica per l'assistenza domiciliare cardiologica ai loro assistiti e finalizzata all'erogazione di prestazioni diagnostiche e clinico-strumentali in tempo reale. Il progetto è stato realizzato sin dall’inizio dalla collaborazione tra la Fondazione Salvatore Maugeri e la "Health Telematic Network", partner tecnologico dell'iniziativa, una società di servizi nata con l'obiettivo di sviluppare un nuovo modello di "disease management" del territorio. Il progetto di ricerca, nato a livello regionale, si è presto ampliato a livello nazionale ed attualmente coinvolge oltre 1200 medici di medicina generale, con più di 1.200.000 pazienti. Grazie ai continui investimenti dedicati allo sviluppo delle tecnologie di supporto, ad Health Telematic Network ed alla preparazione degli operatori, oggi l'attività di telemedicina della Fondazione può avvalersi di un modernissimo Centro Servizi, attrezzato con una piattaforma tecnologica avanzata, una centrale operativa attiva 24 ore su 24, un team di risorse umane dedicate ed un network di specialisti in grado di intervenire in un numero crescente di aree cliniche.

L’ IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri, forte della sua esperienza in campo riabilitativo comprendente modelli assistenziali a lungo termine già in uso che, sulla base dei risultati raggiunti, rappresentano la migliore strategia gestionale oggi possibile, ha intrapreso studi ed applicazioni di modelli assistenziali centrati su diverse strategie di Teleassistenza cardiologica.

Per fare questo ha costituito CO. ME. TE, un consorzio per la Ricerca, Sviluppo e Sperimentazione di Tecnologie Telematiche, con un Centro Servizi (Health Telematic Network, HTN S.p.A.) che fornisce la struttura di call center e la piattaforma tecnologica.
Dall’unione di queste strutture sono nati diversi modelli applicativi.


Medici di Medicina Generale: servizio di Second Opinion

1200 Medici di Medicina Generale (MMG) sono stati dotati di un elettrocardiografo a 12 derivazioni in grado di registrare un tracciato elettrocardiografico ed inviarlo, attraverso un telefono fisso o cellulare, ad una centrale d’ascolto dove uno specialista cardiologo provvede ad interpretare il tracciato, ad attivare una consulenza interattiva diagnostica e ad orientare i successivi provvedimenti terapeutici.
A tutt’oggi gli MMG hanno chiesto un teleconsulto per 52.834 pazienti; i cardiologi risponditori coinvolti sono 35. L’analisi di un campione di 13.177 pazienti ha evidenziato che i problemi posti dal MMG sono stati risolti attraverso il teleconsulto in 10.606 pazienti (80.4%) mentre nel 5% dei casi il paziente è stato inviato ad una struttura d’emergenza e nel 14.7% dei casi sono stati richiesti ulteriori accertamenti.
L’accuratezza diagnostica del servizio (in termini d’invio al Pronto Soccorso) è stata testata su un campione di 3.456 pazienti ed è risultata essere pari al 94.5%, riconoscendo al servizio un consistente valore diagnostico.
E’ stata altresì valutata la potenziale riduzione dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale attraverso l’utilizzo del servizio di telecardiologia. In un gruppo di 891 pazienti vi è stata una riduzione del 47% degli accessi alle strutture di Pronto Soccorso e del 95% delle consulenze cardiologiche richieste rispetto al normale iter seguito dai MMG.
Gli ottimistici risultati ottenuti, benché preliminari, sono da attribuire all’efficace teleconsulto che, mediato dall’invio di un tracciato elettrocardiografico, si attiva tra due professionisti, lo specialista cardiologo esperto e il MMG che, conoscendo in modo approfondito il proprio paziente, orienta e facilita in modo corretto il decision making del primo.
L’ottimizzazione di questo rapporto professionale consente alla telecardiologia di aspirare ad un’effettiva riduzione degli accessi impropri alle strutture sanitarie, alla razionalizzazione delle richieste di diagnostica strumentale ed alla deospedalizzazione di molte prestazioni terapeutiche.


Pazienti cronici: servizio di Teleassistenza
Le patologie cardiache croniche, quali lo scompenso cardiaco, traggono beneficio da approcci multidisciplinari in grado di ridurre le reospedalizzazioni e migliorare nel contempo la qualità della vita del paziente, riducendo i costi per il Sistema Sanitario Nazionale.
L’ “Home telenursing” è un approccio integrato che deve coinvolgere il paziente, la famiglia, il Medico di Medicina Generale ed i centri cardiologici specializzati. La trasmissione di variabili fisiologiche e segnali biologici fornisce dati oggettivi che possono segnalare il bisogno di un intervento medico od infermieristico; la disponibilità di questi dati oggettivi fisiologici, trasmessi attraverso il telefono in tempo reale, ed associati ai dati soggettivi forniti dal paziente, consentono alla telemedicina di porsi come un nuovo ed unico metodo di approccio al problema.
150 pazienti sono stati forniti di un dispositivo in grado di registrare una monotraccia elettrocardiografica; questa poteva essere trasferita al centro servizi dove personale infermieristico specializzato ed esperto era disponibile sia per una valutazione della traccia che per un teleconsulto interattivo fornendo al paziente informazioni sul suo stato di salute, sui sintomi, peso, diuresi ed ottimizzazione terapeutica. I pazienti potevano in qualunque momento24/24 ore 365 giorni all’anno, in presenza di sintomi, chiamare il centro servizi (teleassistenza) e parlare con il personale infermieristico secondo un calendario di appuntamenti predefiniti (telemonitoraggio). Medico di Medicina Generale e Cardiologo del Centro Ospedaliero Specialistico di riferimento venivano aggiornati dal personale infermieristico sull’andamento del paziente, potendo intervenire in qualsiasi momento per aggiustamenti diagnostico-terapeutici. Questo gruppo di pazienti è stato confrontato con un gruppo di 150 seguito con un normale follow-up. I risultati preliminari del progetto sono caratterizzati da una riduzione delle instabilizzazioni (22.9% nel gruppo seguito con la telemedicina rispetto al 55.4% del gruppo con il normale follow-up) e delle ospedalizzazioni (17.6% vs 36.5%).


Servizio di Telediagnosi
Il cardiopalmo (inteso come palpitazione o sensazione di battito mancato) è un sintomo comune a molti pazienti; la sua presenza può essere difficile da documentare. L’insorgenza di aritmie, a genesi cardiaca e non, rende necessario un approfondimento diagnostico con indagini strumentali non invasive. La telecardiologia permette di registrare e trasmettere in tempo reale una traccia elettrocardiografica del fenomeno clinico avvertito dal paziente. Questo dispositivo viene dato al paziente che lo applica sul torace quando si verifica il sintomo.
Premendo un pulsante si registrano trenta secondi di ritmo cardiaco che viene memorizzato nel dispositivo. Questa registrazione della traccia elettrocardiografica può essere inviata, per via transtelefonica, alla centrale operativa d’ascolto presidiata 24ore/24 da operatori di call center, infermieri professionali e cardiologi risponditori. 200 pazienti con cardiopalmo accessionale sono stati studiati in modo randomizzato o con un event-recorder transtelefonico (affidato loro per sette giorni) o con ECG dinamico sec. Holter. L’event-recorder è risultato essere in grado di rilevare il sintomo cardiopalmo nel 76.4% dei casi rispetto al 38.7% dei casi dell’Holter; il sintomo è stato documentato con una traccia elettrocardiografica in modo preciso evidenziando od escludendo la sottostante aritmia cardiaca.


Strutture Sanitari: Servizi di Call Center

Sono state allestite presso Strutture ospedaliere ed universitarie postazioni di telecardiologia, funzionalmente collegate con il Centro Servizi , specificamente configurate per condividere gli applicativi di centrale mediante licenze di terminal server “on site/on line”.
La realizzazione di dimissioni protette di pazienti cardiopatici (affetti da scompenso cardiaco cronico o da aritmie) da parte delle strutture sanitarie avviene (dopo aver affidato al paziente un device di telecardiologia) attraverso le fasi descritte di seguito:intesi il flusso i

1.
chiamata telefonica, da parte del paziente, al call center (riconoscimento automatico del chiamante, tramite il numero telefonico memorizzato)

2.
instradamento della telefonata al primo operatore tecnico libero ed apertura automatica della cartella clinica del chiamante su personal computer

3.
attivazione della procedura “prima e/o nuova chiamata” che prevede l’immissione di dati specifici relativi alla chiamata (per controllo e/o sintomi)

4.
attivazione della ricezione del tracciato elettrocardiografico

5.
terminata la ricezione, il call center mette automaticamente in comunicazione l’utente con il cardiologo consulente disponibile presso la postazione remota


6.
il cardiologo consulente in tempo reale ed in connessione col database centrale (tramite terminal server), esamina la cartella clinica ed il tracciato inviato (confrontandolo con il basale eventualmente memorizzato)

7.
seguono il teleconsulto, la refertazione, la firma, i comandi per la stampa del tracciato nonché l’invio eventuale dello stesso, tramite fax o e-mail, all’utente

Terminate le procedure, il tracciato (completo di referto e rilievi del cardiologo) viene trasferito su WEB-server che lo rende disponibile in rete (tramite Internet, in modalità criptata ed anonima) a tutti coloro che hanno password d’accesso specifica.

CO.ME.TE. gestisce e coordina il processo sopra descritto fornendo supporto tecnologico ed organizzativo mentre l’attività sanitaria viene gestita direttamente da personale dipendente delle Strutture Cardiologiche periferiche.




 
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Telecardiologia: l'esperienza della Fondazione Maugeri


Simonetta Scalvini
Responsabile del Servizio di Telemedicina della Fondazione Salvatore Maugeri, Pavia
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