Una sezione per dare spazio ad esperienze ed approfondimenti
su temi di carattere medico, per saperne di più,
per essere informati su argomenti di grande interesse e
attualità. In questo numero approfondiamo la conoscenza
di quella che viene definita l’epidemia del terzo millennio,
il diabete, malattia che oggi in Italia colpisce circa 2 milioni di persone e verso la quale è possibile attuare
una efficace prevenzione agendo sul nostro stile di vita;
parliamo inoltre della SIDS, Sindrome della Morte
Improvvisa del Lattante, a tutt’oggi la principale causa di
morte tra il primo mese ed il primo anno di vita.
Fondamentale, anche in questo caso, la prevenzione.
Il diabete mellito, epidemia
del terzo millennio
Oggi in Italia ci sono circa 2 milioni di diabetici, che
diventeranno 5 milioni nel 2025. Ogni anno si registrano
circa 100.000 nuovi casi. Questo dato allarmante non riguarda
esclusivamente il nostro Paese: secondo l’OMS nei prossimi
10 anni si assisterà ad una triplicazione dei casi, a
livello mondiale, rendendo così la malattia diabetica
l’epidemia del terzo millennio. Nel mondo ci sono circa
150 milioni di persone con diabete e, in assenza di interventi,
questo numero raddoppierà nel 2005. Di questi 300 milioni
oltre il 95% sarà costituito da diabetici di tipo 2, il
più diffuso tipo di diabete la cui prevalenza
aumenta con l’età, con la coesistenza
dell’obesità e della sedentarietà.
Alcuni grandi studi clinici hanno
dimostrato che un intervento sullo
stile di vita, la riduzione di almeno il
5% del peso corporeo, la riduzione
del consumo di grassi, l’aumento del
consumo di vegetali, un esercizio fisico
moderato, è in grado di ridurre di
oltre il 50% l’incidenza di nuovi casi
di diabete di tipo 2. Dati sui quale
riflettere. Vai all'articolo
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Prevenire
la SIDS Mettere a dormire il
bambino in posizione
supina, astenersi dal
fumo in gravidanza ed
in presenza del bambino,
evitare di riscaldarlo
in maniera
eccessiva: sono queste
le tre norme che consentono
di ridurre
notevolmente il rischio
di SIDS o Sindrome
della Morte
Improvvisa del
Lattante, a tutt’oggi la
principale causa di
morte tra il primo
mese ed il primo anno
di vita.
Con l’adozione di queste
tre semplici regole,
nei Paesi che hanno
effettuato massicce
campagne informative,
è stato possibile ottenere
un abbattimento
della mortalità specifica
per SIDS fino al
60%. Nel nostro Paese
analoghe iniziative
sono partite solo in
Toscana e Lombardia
per cui è estremamente
urgente che queste
misure di riduzione
del rischio, che consentirebbero
ogni
anno di salvare la vita
a centinaia di bambini
italiani, abbiano la
più ampia divulgazione
su tutto il territorio
nazionale.
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Salute Mentale
e Ritardo Mentale: un approccio multidisciplinare Si è svolto a Roma, nel settembre
scorso, il 4° Congresso della Associazione Europea per
la Salute Mentale nel Ritardo Mentale, in collaborazione
con la Società Italiana per lo Studio del Ritardo Mentale
e la Società Internazionale per l’Intervento Precoce.
Questo evento scientifico ha costituito una occasione
importante di confronto e dialogo, a livello internazionale,
sui temi della salute mentale, il ritardo mentale, l’intervento
precoce e la qualità di vita di persone con disabilità
dello sviluppo: multidisciplinare e longitudinale ne sono
state le parole chiave.
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Anziani meno fragili
Gli studi dimostrano un incremento della disabilità direttamente
proporzionale all’avanzare dell’età. Molti anziani non
sono più capaci di spostarsi da un luogo all’altro, uscire
da casa per passeggiare o fare shopping, andare a teatro
o in banca, frequentare parenti e amici e non sono pochi
quelli che non riescono più a muoversi senza aiuto, a
lavarsi e vestirsi da soli. La inattività fisica determina
delle alterazioni a carico dell’apparato cardiocircolatorio,
respiratorio, muscolare e scheletrico, e la stessa inattività
può essere negli anni responsabile del manifestarsi di
altre patologie; per questo numerosi studi dimostrano
che una buona attività fisica riduce il rischio di disabilità
nell’anziano.
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