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Copertina della rivista

Immagine: Grafica per editoriale

 

Editoriale

Il 5 ottobre del 2006 si è svolta a Roma, nell’ambito del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, una Giornata di studio dedicata alla divulgazione scientifica, nella quale, grazie a approfonditi e qualificati interventi è stato affrontato un tema di grande attualità: il valore della divulgazione scientifica in Italia, il ruolo che oggi la comunicazione può svolgere nel dare nuova linfa alla nostra ricerca, nello stimolare l’interesse dell’opinione pubblica, della politica, del mondo scientifico, industriale, culturale verso temi così determinanti per lo sviluppo di un Paese.



Il successo ottenuto dall’evento ha spinto i promotori a dare continuità a questa positiva esperienza, realizzando uno strumento “concreto”, qualcosa che rimanga, che possa essere fruito da tutti, in particolare da coloro che in modo diretto o indiretto operano nel mondo della ricerca scientifica. Ecco allora che nasce questo nuovo numero di D.A., pensato per dare continuità a quella Giornata di Studio e per fornire, non solo agli addetti ai lavori, un interessante, almeno così ci auguriamo, quadro sul dibattito oggi presente nel mondo scientifico relativamente alla comunicazione della scienza. Nel nostro Paese il numero degli iscritti alle Facoltà scientifiche è in costante diminuzione, a tutto favore delle Facoltà di tipo umanistico: un fenomeno non esente da rischi, dal momento che comporta un impoverimento del tessuto della Ricerca scientifica. E’ necessario quindi un confronto forte tra comunicatori, formatori, scienziati ed economisti sui rischi socio-culturali ed economici legati a questo tipo di evoluzione e sulla funzione che la divulgazione scientifica può giocare nel proporre modelli di comportamento che favoriscano un’inversione di tendenza.

Questo numero si apre quindi con un intervento dell’On. Alfonso Gianni sullo stato della ricerca in Italia: scopriamo così che per quanto riguarda gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, l’Italia mostra un ritardo non solo rispetto al Giappone e agli Stati Uniti, ma anche rispetto ai paesi europei; valori inferiori a quelli italiani si riscontrano solo per Spagna, Portogallo e Grecia. Un quadro dettagliato che ci aiuta a capire meglio quali sono i punti di debolezza del nostro sistema di investimenti e a conoscere gli impegni del Governo a favore della ricerca.

Del rapporto tra divulgazione e formazione, tra giovani e scienza ci parla Vincenzo Terreni, Presidente dell’ANISN, Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali, che sottolinea: “Quello che manca è una conoscenza diffusa, non i grandi specialisti. Ma è proprio la diffusione della conoscenza che trasforma un insieme di individui in una comunità colta e consapevole”. Insomma, i giovani si allontanano dallo studio delle scienze e questo è un dato negativo per un Paese ad economia avanzata come il nostro, che assiste invece alla crisi della ricerca e all’assottigliamento del numero degli addetti nel settore.

Fortunatamente ci sono tanti giovani, come Federica Migliardo, Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Messina che, nonostante le difficoltà, continuano a credere nel loro lavoro, nel quale mettono passione e determinazione. Ma passione e determinazione non bastano, servono investimenti e servono incentivi. Parleremo anche della comunicazione della scienza con Vittorio Sabadin, Caporedattore di Tuttoscienze, supplemento de “La Stampa”, con Marco Ferrazzoli, Capo Ufficio Stampa del CNR, con Amelia Beltramini, Vice Caporedattore di “Focus” e Vittorio Emanuele Orlando, Direttore Responsabile di “Focus Junior”.

La divulgazione matematica è invece l’argomento trattato da Liliana Curcio dell’Università Bocconi di Milano mentre del rapporto tra divulgazione scientifica e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano ci parlerà il suo Direttore, Fiorenzo Galli. Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana riserva ormai da tre anni un premio speciale a giornalisti e divulgatori che si distinguono per il loro rigore e la loro competenza nel comunicare la scienza.

E proprio con la sezione dedicata all’edizione 2007 del Premio, si chiude questo numero della rivista.
Buona lettura.