Lariabilitazione in Sicilia
muove i suoi primi passi negli anni ‘60 grazie all’azione
di tante famiglie spinte dalla necessità di dare aiuto
ed assistenza ai propri cari, nonché, per l’intraprendenza
e lo spirito di carità che ha animato tanti uomini impegnati
nel sociale.
Una lunga storia, questa, costruita passo dopo passo,
con tanti sacrifici, ma puntellata dai tanti traguardi
raggiunti nel corso degli anni, laddove pregiudizi culturali
e una diffusa indifferenza relegavano l’handicap ai margini
della società. L’emanazione di leggi regionali quali la
68/81 e la 16/86, anticipando di oltre un decennio la
legge quadro nazionale sull’handicap n. 104/92, e le battaglie
condotte sul versante del riconoscimento dei diritti dei
disabili, pongono la Sicilia tra le Regioni all’avanguardia
nel campo dell’assistenza e della riabilitazione.
In questo contesto, tante iniziative sono nate su tutto
il territorio regionale e comunque ancora ad oggi sono
insufficienti a poter soddisfare le reali esigenze che
il territorio presenta, soprattutto in termini di servizi
a carattere residenziale. La condizione di disagio che
la inabilità pone, assume con più evidenza i tratti della
drammaticità umana e sociale laddove in mancanza di adeguate
risposte, spesso il disabile viene sradicato dal proprio
contesto familiare e sociale alla ricerca di adeguata
assistenza fuori provincia se non addirittura fuori regione.
Una triste storia che purtroppo ancora oggi segna la vita
di centinaia di famiglie siciliane. E’ in questo drammatico
contesto che nel 2000 nasce a Catania A.R.A Associazione
Riabilitazione Assistenza, ponendo la sua sede operativa
nella Palermo ancora carente di servizi riabilitativi.
Il progetto nasce dalla sinergia di alcune associazioni
e per volontà del suo Presidente Monsignor Calanna che,
sulla base delle esperienze maturate, si pone come obiettivo
la promozione e la realizzazione di servizi di riabilitazione
a carattere residenziale nel territorio. Così, nel gennaio
2003 apre i battenti a Palermo A.R.A Arcobaleno, costola
di un ampio torace di lunga esperienza in quell’ambito.
Le prestazioni erogate domiciliarmente a soggetti affetti
da gravi patologie richiedono, per la loro specificità
e gravità, la presa in carico globale degli stessi.
Il Centro, convenzionato con l’ AUSL 6 di Palermo, eroga
un servizio riabilitativo di 38 prestazioni domiciliari
giornaliere in favore di soggetti d’ambo i sessi, di tutte
le età, sopratutto anziani.
Dedizione, impegno, professionalità, spirito di volontariato,
si sono dimostrate le carte vincenti che pongono oggi
il Centro Arcobaleno tra le strutture più apprezzate nell’ambito
del panorama riabilitativo dell’intera provincia di Palermo.
Il Servizio Civile Nazionale (Legge 64/01) è un eccellente
strumento di crescita e di promozione umana a disposizione
di enti pubblici e privati no profit. A.R.A ha già sperimentato
l'impiego di dieci volontari in Servizio Civile ad integrazione
dell'attività già esistente. Nello specifico, i volontari
nel primo anno di esperienza, sono stati proficuamente
impiegati in attività di accompagnamento e ascolto presso
i domicili dei pazienti riabilitati dal Centro Arcobaleno.
E’ stato da poco avviato
un nuovo progetto che consente al Centro l'impiego di
trenta volontari in attività diversificate quali laboratori
laboratori domiciliari di pittura, scultura, disbrigo
pratiche burocratiche, organizzazione di momenti di svago
e animazione presso i domicili dei diversi pazienti. Sono
in atto la fase sperimentale di Pet Therapy domiciliare
e un progetto di biblioteca itinerante.
Vincenzo La Mantia, coordinatore organizzativo del centro,
ci accompagna insieme a tutti gli operatori del centro,
nell’articolata comprensione di questa affascinante realtà
tutta siciliana: “Fin dall'inizio dell'attività riabilitativa
dell'ARA ho ricevuto da parte di Mons. Calanna e dell'Ing.
Costantino (vice presidente) la fiducia operativa che
mi ha consentito di lavorare serenamente nel corso di
questi anni.
Orgogliosa degli obiettivi raggiunti e motivata da una
fortissima volontà sociale, l’équipe (coordinata da medici
neurologi) dei professionisti della riabilitazione (Fisiochinesiterapisti,
Psicologi, Assistenti Sociali) continua ad operare a volte
anche in condizione di disagio all’insegna del rispetto
della dignità umana. “E’ nostra ferma intenzione applicare
altre metodologie di intervento nei confronti dei nostri
pazienti attraverso il ricorso a tecniche innovative già
largamente diffuse in altri contesti nazionali e internazionali”.
Roberto Averna, Terapista della Riabilitazione, ci informa
sulle modalità e problematiche in termini di rapporti
e aspettative di un paziente: “Il nostro assistito viene
informato della natura delle nostre prestazioni e sa di
poter contare su un servizio che gli mette a disposizione
un supporto di professionalità rappresentato non solo
dalla mia figura ma anche da quella dei medici, degli
psicologi, dell’Assistente Sociale, degli Amministrativi
e del Servizio Civile che completano un équipe che lavora
per soddisfare i bisogni del paziente. Vorrei spezzare
una lancia in favore del servizio domiciliare - continua
il terapista - in quanto essenziale come primo contatto
rivolto a un paziente allettato in fase acuta, semplicemente
perché prima si interviene, migliore è il recupero e minore
è il costo sociale.
Attualmente solo in minima parte questa tipologia di pazienti
usufruisce del servizio; infatti, sono in maggioranza
i pazienti cronici. Con questo voglio dire che il nostro
è un servizio, giovane per la sua modalità di erogare
prestazioni sanitarie, che ha grossissime potenzialità
non ancora sfruttate al meglio”.
Il Dottor Bruno, specialista
in ambito di malattie neurodegenerative e riabilitazione
neuromotoria, opera in èquipe multidisciplinare, coadiuvato
da fisioterapisti, psicologi ed assistenti sociali, per
una presa in carico globale dei bisogni del paziente e
dei suoi familiari. “Il mio ruolo all’A.R.A - ci spiega
- è quello di effettuare delle periodiche visite neurologiche,
per verificare i progressi compiuti dai pazienti trattati
con chinesiterapia.
I pazienti che si rivolgono al centro necessitano di questa
tecnica riabilitativa effettuata in regime domiciliare,
in quanto incapaci di deambulare autonomamente. Sono affetti
da varie patologie di pertinenza neurologica: postumi
di ictus cerebrali, sclerosi multipla, malattia di Parkinson,
malattia dei motoneuroni (patologia ancora considerata
rara, ma purtroppo di sempre più frequente riscontro)
ecc…”.
Agata Di Noto è l’assistente sociale e si occupa dell’organizzazione
interna, dei rapporti diretti con l’AUSL6 e del rapporto
con i pazienti e le loro famiglie. Il rapporto con il
paziente è fondamentale per stabilire un corretto piano
di intervento. Per ogni utente-paziente, si prepara ad
hoc la documentazione per l’inserimento al SAD servizio
di assistenza domiciliare. Ogni intervento da eseguire
viene discusso e vagliato dall’intera equipe. “Il mio
rapporto con il paziente e i suoi familiari generalmente
è sempre sereno, riesco a fare accettare me e il mio ruolo,
cosa non sempre facile considerando i pregiudizi culturali
presenti all’interno di ogni nucleo familiare.
Quando un anziano riesce a riacquistare il sorriso, ciò
rappresenta per me una gratificazione enorme e quando
riusciamo a creare sempre più coscienza nei nostri giovani
ciò significa che la cultura del sociale aldilà di ogni
barriera cresce laddove c’era solo pregiudizio e indifferenza”.
La Dott.sa Monte, Direttore sanitario del centro, si occupa
di fare una valutazione di tipo clinico e di impostare
insieme ai terapisti un piano di riabilitazione neuromotoria.
La sig.ra Liliana, 70 anni, bella, impavida e orgogliosa
dei suoi grandi occhi azzurri, si illumina ogni qualvolta
le si fa un complimento.
Ammicca e sorride quasi imbarazzata quando si parla del
giovane neurologo che periodicamente la visita: “qua mi
prendono tutte in giro, sono l’unica lucida – racconta
ridendo - siamo tutte donne…e lui è giovane…” E’ perfettamente
consapevole del suo colpo alla testa (ictus 3 anni orsono)
ma non si abbatte. “Quando sono in crisi mi viene voglia
di spendere e di vestirmi come dico io!!! domani mi portano
fuori,vado al bancomat e prendo un po’ di soldi….!! E
quando starò in piedi sola, vedrò il letto e la poltrona
con il cannocchiale!!! Certo non potrò più ballare ma
continuerò a giocare a poker e bridge con le mie amiche
e fare tante passeggiate…” Silenzio tutti seri è arrivato
il terapista, Liliana si stende sul suo letto e con un
sorriso si lascia manipolare: “Mi inquietano tutti e io
devo sempre sopportare!”
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A cura di:
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Katia Manenti
Ufficio stampa per ARA Arcobaleno
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