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Premio Sapio 2005



 
Unico al mondo per le sue caratteristiche, il ginocchio elettronico
C-LEG® è attualmente la soluzione più avanzata per gli amputati agli
arti inferiori.

Negli ultimi cinque anni, in Italia, il numero delle amputazioni totali dell’arto inferiore si è stabilizzato intorno a circa 11.000 casi per anno (dati Istituto Superiore della Sanità). Nello specifico le amputazioni che interessano il femore si aggirano intorno a 4.000 per anno.


Le cause delle amputazioni transfemorali ::..

- 80% malattie vascolari, tumori, malattie infiammatorie.

- 19% eventi traumatici (incidenti stradali, sul lavoro, domestici, per cause belliche, per colpi di arma da fuoco,…).

- 1% correzioni di malformazioni congenite.

L’applicazione della protesi ad un paziente amputato d’arto inferiore è un processo molto delicato a partire dalla scelta della protesi stessa, la quale viene individuata tenendo in considerazione: il livello di amputazione, l’età, il peso e la corporatura, l’eventuale bilateralità delle amputazioni, le condizioni generali del paziente e le sue esigenze personali.
“Al paziente - spiega il dottor Marco Traballesi, Direttore Unità Operativa D – Sezione amputati della Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma – viene applicata la tipologia di protesi che più gli consentirà di recuperare una vita normale, di solito si tendono ad applicare protesi moderne, le cosiddette protesi modulari”.

“Questo tipo di protesi - continua Traballesi – è composta da un “endoscheletro”, cioè un'ossatura metallica a cui vengono poi applicati: l’invasatura, il ginocchio e il piede protesico. Le protesi modulari – conclude Traballesi – sono costruite con materiali leggeri (titanio e alluminio) oltre che modificabili ed “allungabili” nell’arco della crescita del paziente, proprio perché costituite da “moduli”.


Le caratteristiche e il funzionamento del ginocchio elettronico ::..

Unico al mondo per le sue caratteristiche, il ginocchio elettronico C-LEG® è attualmente la soluzione più avanzata per gli amputati agli arti inferiori. “Con il ginocchio elettronico – spiega Alessandro Coppi, Amministratore Delegato di Otto Bock Italia – migliaia di persone hanno potuto recuperare una piena autonomia, tornando a una vita normale, superando anche gli enormi disagi psicologici e sociali che accompagnano questi traumi. “Fino ad oggi – continua Coppi – sono stati applicati oltre 5.500 C-Leg®: di questi, 3.500 negli Stati Uniti e circa 2.000 nel resto del mondo, la metà dei quali in Germania e Austria. In Italia – conclude Coppi – ne sono stati applicati circa 350”. Il “ginocchio elettronico”, figlio del ginocchio polifunzionale a controllo meccanico, è un ginocchio idraulico che viene comandato tramite un microprocessore. Il microprocessore elabora una serie di informazioni - circa 60 al secondo - che vengono fornite da alcuni sensori che si trovano all’interno del tubo che collega il ginocchio con il piede. Il ginocchio elettronico è costituito da due parti: un vero e proprio ginocchio il cui telaio è realizzato in fibre di carbonio e il tubo di collegamento al piede, all’interno del quale sono presenti dei sensori collegati al ginocchio, che attraverso il tubo trasferiscono le informazioni del suolo al microprocessore posizionato all’interno del ginocchio. “Il sistema idraulico, comandato dal microprocessore - spiega Corrado Polzoni, direttore marketing e vendite divisione ortopedia di Otto Bock Italia – è il cuore meccanico del ginocchio. E’ il dispositivo – continua Polzoni - che consente il movimento di flessione ed estensione fornendo una risposta funzionale immediata, in relazione alle informazioni raccolte dai sensori”. “Il software permette di adattare in tempo reale – conclude Polzoni - l’andatura del paziente a seconda del terreno e della velocità del passo, permettendogli di passare dalla camminata lenta a quella veloce senza dover “pensare” di farlo”. Se il terreno è sconnesso, il microprocessore riceve il segnale e il ginocchio si comporterà di conseguenza, nella massima sicurezza per il paziente. Lo stesso vale nella discesa delle scale: il ginocchio risponde a “quella precisa situazione”, quindi in modo diverso rispetto a come si comporterebbe in una discesa normale o in piano.


La differenza rispetto alle altre protesi ::..


Rispetto alle altre protesi, anche a quelle che hanno un buon livello funzionale, il ginocchio elettronico è l’unico che offre la possibilità di camminare in qualsiasi condizione, su qualsiasi terreno in completa sicurezza, di cambiare in tempo reale velocità del passo, permettendo al paziente di sentirsi autonomo.


La riabilitazione ::..

Per un utilizzo ottimale del ginocchio elettronico è necessario un corretto percorso riabilitativo, definito insieme al paziente a seconda delle abitudini e del tipo di vita che conduce.

Dopo l’applicazione di questo tipo di protesi, il paziente viene seguito per tre settimane da un team (ortopedico, fisiatra, tecnico ortopedico, fisioterapista, psicologo), che lo accompagna in un programma che prevede due fasi.

In una prima fase il paziente si osserva e viene osservato sul piano frontale e sul piano sagittale, per verificare i difetti della deambulazione e della postura; poi si prosegue con esercizi correttivi e propriocettivi, cioè esercizi di ripostura del proprio corpo.

In questa seconda fase il paziente si allena al cambio di velocità e di frequenza del passo, impara a “fidarsi” del ginocchio elettronico, provandolo nelle più svariate situazioni di utilizzo, nonché affrontando serenamente il superamento delle barriere architettoniche.


I benefici psicofisici ::..

L’obiettivo più importante nella realizzazione di una protesi d’arto inferiore è di ottenere per il paziente sicurezza in posizione statica e una deambulazione naturale. Con il ginocchio elettronico il rischio di caduta si riduce notevolmente: se l’amputato, infatti, inciampa, l’elettronica del ginocchio impedisce che la protesi si pieghi sotto di lui. Angela ha 33 anni e dal 1999 porta il ginocchio elettronico. E’ molto soddisfatta di questa protesi: “Rispetto alle protesi che ho utilizzato prima – racconta Angela – con il ginocchio elettronico mi sento molto più sicura, sono molto più veloce negli spostamenti, riesco a scendere e a salire le scale cosa che prima non riuscivo a fare e a camminare alla stessa velocità delle altre persone”. “Inoltre – continua Angela – posso utilizzare tranquillamente autobus e metropolitana e svolgo con il minimo sforzo tutte le azioni della vita quotidiana”. Il ginocchio elettronico permette, inoltre, di andare in palestra, sollevare i pesi e fare step, camminare speditamente, sciare, pattinare, andare in bicicletta e ballare. L’amputato può, quindi, grazie a questa protesi, muoversi serenamente nella vita di tutti i giorni. Il ginocchio elettronico avvicina più di ogni altra protesi il passo dell’amputato a quello naturale. La deambulazione, infatti, si modifica in virtù del fatto che il ginocchio elettronico consente variazioni di ritmo e velocità e si adatta ai diversi tipi di terreno. Con una buona riabilitazione il passo dell’amputato può quindi diventare così armonioso e naturale da nascondere la presenza della protesi con conseguenze anche psicologiche molto importanti per un migliore inserimento della persona nelle attività familiari e lavorative di tutti i giorni. Paola ha avuto un incidente all’età di 16 anni, 4 anni fa le è stato applicato il ginocchio elettronico. Paola adesso si sente più sicura, si sposta spesso in macchina ed è particolarmente orgogliosa del fatto che difficilmente le persone notano di avere di fronte una persona amputata.



I benefici sociali ::..


Il ginocchio elettronico permette all’amputato di svolgere una vita quasi del tutto normale e affrontare attivamente l’impegno professionale e il tempo libero. Grazie al software che si trova all’interno di questa protesi, l’amputato è in grado di muoversi naturalmente senza doversi concentrare su ogni passo potendo così rivolgere la propria attenzione agli altri aspetti della sua vita. “In novembre mi è stato applicato il ginocchio elettronico – racconta Paola - il mese successivo con una coppia di amici sono stata per 4 giorni a Parigi”. “Ho potuto così verificare - continua Paola – l'efficacia e la validità del ginocchio elettronico in quanto senza affaticarmi eccessivamente ho potuto girare la città, in metro e in bus e visitare diverse mostre, mantenendo il ritmo dei miei compagni." Il ginocchio elettronico permette di rimanere in piedi per diverse ore. Vi è quindi la possibilità per i portatori di questa protesi di svolgere ogni tipo di attività professionale anche quelle che richiedono lo stare in piedi per molto tempo. Inoltre uno studio scientifico* sul ginocchio elettronico ha dimostrato che l’amputato durante il cammino impiega molto meno energia rispetto a chi è dotato di protesi tradizionali. Il risparmio di energia consente, quindi, di percorrere distanze maggiori e di condurre una vita più attiva e senza limitazioni.
(* studio condotto nel marzo 2000 dalla Otto Bock Healthcare GmbH, autori: L. Kocher e S. Blumentritt).


La rimborsabilità ::..


In Italia, sono stati applicati fino adesso circa 350 C-leg®, pochi in contrapposizione ai circa 1000 applicati in Austria e Germania e i 3.500 applicati solo negli Stati Uniti. Questo è dovuto anche al fatto che nonostante i vantaggi del ginocchio elettronico, in Italia, l’applicazione di questa protesi non è contemplata dal Servizio Sanitario Nazionale. Nel nostro Paese, a differenza di Austria e Germania, dove il paziente riceve un rimborso totale, questa protesi è in gran parte a carico dell’assistito. Il costo che il paziente deve sostenere è di circa 15.000 Euro. Sia il Servizio Sanitario Nazionale austriaco che quello tedesco prevedono, invece, un rimborso per la fornitura del ginocchio elettronico. In Austria il contributo è di circa 20.000 Euro e la possibilità di ricevere questo tipo di protesi dipende da un test (analisi del passo e verifica dell’effettivo e corretto utilizzo della protesi) che viene effettuato da due diverse Università. Se il test risulta positivo e ci sono tutti i requisiti necessari, il paziente ha la possibilità di ricevere la protesi. In Germania, invece, la rimborsabilità del ginocchio elettronico è stata recentemente confermata da una sentenza del Tribunale Federale di Kassel. Esiste, inoltre, un manuale, redatto da una commissione di tecnici ortopedici, medici ed esperti del Ministero della Salute tedesco, nel quale sono forniti alcuni criteri di prescrivibilità del ginocchio elettronico. Nel momento in cui il paziente rientra all’interno di questi criteri, il ginocchio può essere fornito attraverso il servizio sanitario nazionale. Anche negli Stati Uniti d’America il ginocchio elettronico è stato riconosciuto dalla FDA (Food and Drug Admistration) tra i prodotti medicali inclusi nel nomenclatore tariffario.

Cos’è il C-LEG®?


C-LEG®, Computerized Leg, è la protesi d’arto inferiore sviluppata da Otto Bock, che si caratterizza per la gestione dell’idraulica e dei servomotori che regolano la fase statica e la fase dinamica del passo attraverso un microprocessore ed un software appositamente sviluppato.


Struttura

E’ un ginocchio monoassiale composto da:

- un telaio in carbonio (1) che funge da struttura portante ed alloggiamento per l’idraulica (2)

- un microprocessore (3)

- un morsetto distale di fissaggio (4)

- una parte superiore dell’articolazione con un nucleo di registrazione per l’attacco all’invasatura (5)

- un tubo modulare con sensori di misurazione della forza integrati (6).


Funzionamento


Il computer presente nel C-LEG® “comanda” i movimenti a seconda di come “legge” il terreno ed interpreta l’andatura del paziente. Durante il passo (circa 1,2 secondi), attraverso dei sensori elettronici, il C-LEG® effettua circa 60 misurazioni dei vari parametri. I dati così ottenuti vengono letti da un microprocessore il quale, tramite un complesso software, li elabora, riconosce in quale fase del ciclo del passo la persona si trova e fornisce le necessarie informazioni ai servomotori che comandano l’unità idraulica. Quando il tallone viene a contatto con il suolo, il ginocchio si stende. Quando il piede si solleva, la protesi si flette naturalmente grazie al sistema idraulico. In questo modo il C-LEG® si adatta in tempo reale alle diverse velocità di deambulazione e al terreno: grazie a questo sofisticato sistema di controllo l’amputato è in grado di scendere le scale alternando passo destro e sinistro, di camminare su rampe scoscese e terreni irregolari e di variare facilmente, secondo necessità, la propria andatura.


Alimentazione

IL C-LEG® è alimentato da una batteria al litio ricaricabile a corrente con una capacità di 25-30 ore. Un segnalatore a vibrazioni fornisce indicazioni sullo stato di carica dell’accumulatore. Vibrazioni ed un segnale acustico si attivano invece contemporaneamente per segnalare un problema grave nel CLEG ®. Nel caso, ad esempio, di un malfunzionamento dell’elettronica, nell’unità idraulica si attiverà immediatamente il modo emergenza: il C-LEG® si disattiverà, ma i due segnali continueranno a dare l’allarme per alcuni minuti. Sia in caso di batteria quasi scarica che di malfunzionamento il C-LEG® si commuta automaticamente in modalità di sicurezza, permettendo all’amputato di continuare a camminare con il ginocchio rigido.


Per chi è indicato

I livelli di amputazione utili per l’applicazione del C-LEG® sono la disarticolazione d’anca, l’amputazione transfemorale e la disarticolazione del ginocchio. In base alla classificazione OTTO BOCK, il ginocchio C-LEG® è indicato per tutti i pazienti con un grado di attività medio-alto e con un peso corporeo massimo di 125 Kg. Grazie al software “Sliders” il C-LEG® viene regolato dal tecnico ortopedico in modo esatto sulla base del profilo individuale del paziente, delle sue esigenze e potenzialità.


Il Gruppo Otto Bock, con sede a Düderstadt in Germania, opera a livello mondiale nei settori Healthcare, materie plastiche e Information Technology.

L’azienda tedesca è leader nell’area della tecnica ortopedica e della riabilitazione con la produzione di protesi d’arto inferiore e superiore, ortesi, carrozzine, sistemi di postura, bendaggi e supporti per la prevenzione/ riabilitazione, calzature ortopediche, plantari e ausili per l’home-care. Otto Bock ha inoltre una competenza specifica nella progettazione ed allestimento di officine ortopediche.

La filosofia Otto Bock si caratterizza, in particolare, per la scelta, lo sviluppo e l’applicazione di tecnologie avanzate alle protesi d’arto, per fornire al disabile naturalezza e sicurezza nei movimenti. Il “ginocchio intelligente”, C-LEG® (Computerized Leg) e la “mano mioelettrica” sono infatti conquiste Otto Bock: soluzioni sofisticate da un punto di vista tecnico ma estremamente semplici nella loro funzione meccanica. Grazie ad un software appositamente sviluppato, il ginocchio intelligente, è in grado di “leggere il terreno” e decodificare diverse andature, regolando automaticamente la frequenza del passo.
La mano mioelettrica è invece comandata da sensori provvisti di amplificatori, che, interfacciati ad un servomeccanismo, permettono di afferrare oggetti, anche piccoli e fragili, senza alcun problema.

Da sempre il Gruppo Otto Bock offre soluzioni innovative che favoriscono la vita sociale e professionale del paziente, permettendogli di affrontare serenamente le normali attività quotidiane. Fornire al disabile gli strumenti per vivere in sicurezza, prodotti che rispondono agli standard della più avanzata ricerca tecnologica: questa è la mission dell’azienda.

Le prestazioni dei prodotti Otto Bock vengono continuamente migliorate grazie ad una stretta collaborazione tra medici e tecnici ortopedici. E’ proprio per questo motivo che presso la Clinica Universitaria di Göttingen è stato istituito un Centro di Ricerca Otto Bock. Analisi del passo e studi sul movimento sono il punto di partenza per la ricerca e lo sviluppo svolti presso la filiale di Vienna, dove vengono progettate le protesi del futuro e vengono concepiti i cosiddetti “componenti intelligenti”. Otto Bock inoltre ha fondato un’azienda specializzata nel settore dei materiali plastici ed espansi, la Otto Bock Kunststoff KG, con lo scopo di sviluppare nuovi materiali da utilizzare nell’industria ortopedica, i quali hanno poi trovato applicazione anche in ambiti molto diversi come il settore automotive.

Otto Bock è attiva anche sul fronte sportivo. L’azienda sponsorizza le Paraolimpiadi e i campionati mondiali di atletica leggera, offrendo assistenza a tutti gli atleti disabili. Inoltre dal 1993 ogni due anni Otto Bock organizza a Duderstadt, sede della casa madre, il “Paralympics Revival”, evento sportivo che riunisce più di cento atleti provenienti da oltre trenta paesi. La presenza sul campo e il contatto con gli sportivi permette ai tecnici Otto Bock di testare le protesi in condizioni estreme di utilizzo.

L’azienda, fondata nel 1918, è oggi presente in 40 paesi nel mondo con un organico di oltre 3700 persone. Dopo tre generazioni, alla guida del Gruppo rimane sempre la famiglia, rappresentata da Hans Georg Näder, nipote di Otto Bock, fondatore dell’azienda. Otto Bock è presente sul mercato italiano con una propria filiale con sede a Budrio (Bologna), che conta più di 70 dipendenti. Accanto allo stabilimento di produzione/distribuzione sorge il Competence Centre: un’area di oltre 1000 mq, fortemente voluta dall’azienda, destinata alla prova pratica degli ausili ed all’approfondimento delle caratteristiche tecniche dei prodotti da parte dei pazienti, nonché a corsi di formazione e seminari di aggiornamento rivolti a fisiatri, tecnici ortopedici e fisioterapisti.







 
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