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Spazio riabilitazione

Premio Sapio per la Ricerca Italiana Edizione 2005



    
Un grande ente sanitario che si occupa prevalentemente di riabilitazione, caratterizzato dall’alta qualificazione del personale, da tecnologie d’avanguardia e dalla spinta continua al miglioramento.
L’Istituto S. Stefano è un grande ente sanitario che si occupa prevalentemente di riabilitazione dopo essere stato dal primo dopoguerra agli anni ’70, in particolare nella sede storica e tutt’ora principale di Porto Potenza Picena, prima un ospedale con reparti di Medicina e di Chirurgia, poi un grande centro per la cura medica e chirurgica della tubercolosi ossea e più in generale extrapolmonare, ed infine, prima dell’ultimo, decisivo passaggio, una istituzione per l’accoglienza, l’istruzione e l’avviamento professionale delle persone disabili. Su questa esperienza di reinserimento sociale e lavorativo è stata fondata l’ulteriore evoluzione con l’avvio delle attività di riabilitazione funzionale post acuzie, attuate subito dopo la dimissione dall’ospedale a favore di persone divenute disabili a seguito di malattie del sistema nervoso, dell’apparato osteo-articolare, del sistema cardiocircolatorio o respiratorio. Sono stati per questo creati nuovi reparti di degenza che negli anni si sono progressivamente specializzati fino all’attuale configurazione; parallelamente è nata e cresciuta la rete dei Centri Ambulatoriali di Riabilitazione che, grazie alla capillare distribuzione sul territorio della regione Marche, assicura la continuità delle cure e porta la riabilitazione fino dentro le case delle persone assistite, permettendo di adeguare progressivamente i protocolli assistenziali in modo da garantire dimissioni precoci e protette dai reparti di riabilitazione.

Oggi il S.Stefano è una realtà complessa che ha moltiplicato le proprie sedi sul territorio estendendo la gamma dei servizi erogati a coprire tutti i bisogni assistenziali, da quelli delle persone dimesse dai reparti di terapia intensiva a quelli degli anziani, delle persone con disabilità permanenti o evolutive, dai servizi ambulatoriali per i bambini disabili alla degenza per le persone in stato vegetativo permanente. Tutto questo in sei sedi di ricovero e 12 centri ambulatoriali dove operano equipes multiprofessionali i cui componenti (medici, psicologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali, infermieri, educatori professionali, operatori specializzati nell’assistenza, assistenti sociali) hanno l’opportunità di mantenere le proprie conoscenze ed abilità in linea con gli standard di riferimento grazie all’impegno che l’Istituto dedica alla formazione, impegno di cui è espressione la nuova struttura del Centro di Formazione Permanente.

Complessivamente lavorano per l’Istituto S. Stefano circa 1200 persone, di cui 1000 in qualità di dipendenti e 200 in qualità di consulenti.

Sede di Porto Potenza Picena (MC)
Tra le strutture gestite dal S.Stefano la più vecchia e la più grande è quella di Porto Potenza Picena, la Casa Madre dell’Istituto, come viene chiamato familiarmente dalla gente delle città e dei paesi della zona. Casa Madre perché sede della Direzione Aziendale, perché da Porto Potenza è partita l’avventura che ha fatto del S.Stefano la realtà attuale e perché da sempre Porto Potenza Picena è il laboratorio in cui si sviluppano le innovazioni, in cui più evidente è lo sforzo di rimanere al passo con l’evoluzione delle conoscenze mediche, qualche volta con tale rapidità da cogliere con anticipo le linee di sviluppo della medicina riabilitativa. Grazie a questa tradizionale propensione al cambiamento a Porto Potenza oggi opera un complesso sistema di servizi che riassume l’intero percorso assistenziale che una persona con disabilità può avere bisogno di percorrere, dalla riabilitazione intensiva post acuzie alla riabilitazione estensiva, all’assistenza residenziale.

Nel corso degli anni l’enorme numero di posti letto di cui l’Istituto era capace è stato progressivamente ridotto, fino agli attuali 450, per adeguare i reparti ai nuovi standard strutturali ed insieme per favorire la moltiplicazione di unità di degenza specializzate nell’assistenza di particolari categorie di persone con disabilità, come i gravi cerebrolesi e traumatizzati cranici, le persone con lesione del midollo spinale, quelle colpite da ictus e quelle con menomazioni di natura ortopedica. Accanto a questa evoluzione delle unità di riabilitazione intensiva post acuzie, è stato profondamente rinnovato e riorganizzato anche l’intero settore occupato dalle persone con disabilità croniche, stabilizzate o evolutive, laddove a moduli assistenziali sostanzialmente identici nei diversi reparti si sono sostituite unità che si differenziano per intensità assistenziale, peculiarità organizzative e specificità degli obiettivi assistenziali, spaziando dalla riabilitazione intensiva extraospedaliera, alla riabilitazione per le persone con grave insufficienza respiratoria, all’unità speciale per persone in stato vegetativo permanente, prima unità del genere accreditata dal Sistema Sanitario Nazionale nel 1998.

Fiore all’occhiello dell’intera struttura è, dal 1992, l’Unità per Gravi Cerebrolesi (UGC), unità di alta specializzazione riabilitativa dedicata all’assistenza delle persone che dopo una grave lesione cerebrale, soprattutto di natura traumatica, vengono dimesse dalle unità di terapia intensiva o da quelle di neurochirurgia, in più di un terzo dei casi provenendo da altre regioni d’Italia. Nel reparto trovano accoglienza persone che spesso versano in una condizione di totale incoscienza per cui il primo compito dell’équipe di assistenza è proprio quello di favorire il recupero del contatto tra la persona ricoverata e la realtà, fino alla piena consapevolezza di sé e della realtà circostante. Personale specializzato assiste i ricoverati e le famiglie nel difficile percorso, potendo contare sull’apporto di moderni servizi diagnostici che vanno dalla Risonanza Magnetica Nucleare alla TAC, dalla Neurofisiologia al laboratorio di chimica clinica e microbiologia, dall’urodinamica alla cardiologia. Se la cura delle persone con grave lesione cerebrale è la specializzazione riabilitativa di alto livello più recentemente acquisita, il S.Stefano da molti anni ha sviluppato quella dell’assistenza alle persone con lesione del midollo spinale: si può dire che proprio sull’esperienza maturata nella cura dei mielolesi è stato più agevole innestare le competenze necessarie per i gravi cerebrolesi.

I giovani con lesione midollare trovano medici, infermieri e fisioterapisti addestrati per garantire loro il benessere su cui costruire una nuova, piena autonomia, spesso sulla sedia a rotelle, che richiede una lunga preparazione psicologica e fisica di cui il paziente è protagonista con l’aiuto e la guida dell’équipe riabilitativa della quale entra a pieno titolo a far parte. La cultura e l’esperienza del personale lo aiutano a ritrovare un nuovo equilibrio personale e familiare, consigliandolo nella scelta degli ausili più adatti alla realizzazione delle proprie aspirazioni, ricorrendo, tra le altre, alle attività sportive in carrozzina, preziose anche per il pieno recupero di un’idea competitiva e vincente di sé stessi. La carta vincente è sempre la personalizzazione delle cure, basata su un attento bilancio dei bisogni assistenziali, frutto dell’integrazione in équipe di professionisti della salute continuamente aggiornati e formati per offrire alle singole persone disabili ciò che serve a raggiungere gli obiettivi di autonomia possibili e concordati con il paziente stesso. Ma ci sono disabili che non possono ritornare a casa, per la loro gravità, per l’impossibilità della famiglia di fare fronte alle loro necessità, per l’assenza di una famiglia che possa accoglierli. Anche per essi il S.Stefano provvede con un’assistenza differenziata in relazione allo stato di salute, accogliendoli in reparti specificamente organizzati per persone che portano bisogni omogenei tra loro e diversi tra un’unità di degenza e l’altra. Per essi le cure riabilitative comprendono attività di socializzazione e creative che mirano ad evitare l’isolamento delle singole persone tra loro e della struttura dal resto del mondo e della società, a mantenere per ciascuno di essi il livello più alto di autonomia nelle attività della vita quotidiana, a rafforzare in ogni persona la fiducia in sé e la consapevolezza di un ruolo costruttivo nel contesto della comunità di residenza e più in generale nella società.

Sede di Ancona, “Villa Adria”
La prima struttura di degenza fuori dalla sede storica di Porto Potenza Picena è stata quella di Ancona, nata, si può ben dire, dalle ceneri di una Casa di cura privata polispecialistica in grave crisi gestionale.

Al cambio di proprietà e di attività sanitaria (a Villa Adria si svolgono solo attività di riabilitazione e quelle diagnostiche strettamente correlate) è infatti corrisposta una radicale ristrutturazione dell’immobile con l’ammodernamento di tutti gli impianti e la redistribuzione degli spazi in modo da renderli funzionali all’accoglimento delle persone che necessitano di cure riabilitative.

Il Centro è dotato di 80 posti letto e di équipes multiprofessionali che realizzano progetti di riabilitazione intensiva personalizzati per persone in fase di immediata post acuzie, sia dopo patologie neurologiche che ortopediche.

Come a Porto Potenza all’interno della struttura sono stati organizzati dei nuclei, di letti e di operatori, con particolari specializzazioni; in particolare da alcuni anni opera un equipe specializzata nella presa in carico riabilitativa di persone affette da sclerosi multipla e più recentemente è stato costituito un nucleo per la degenza di persone in insufficienza respiratoria cronica. A sostegno delle attività cliniche di riabilitazione funzionano ambulatori specialistici di diagnostica cardiocircolatoria, di neurologia e neurofisiologia, di urologia e urodinamica, di ematologia oltre ad un laboratorio analisi e ad un gabinetto radiologico.

Sede di Macerata Feltria (PU)
Con l’apertura del centro di ricovero di Macerata Feltria il S.Stefano da un lato ha iniziato ad essere presente nella parte settentrionale della Regione Marche, dall’altro ha contribuito al processo, tuttora in corso, di riqualificazione della rete ospedaliera pubblica marchigiana. In questo caso si è trattato della partecipazione della conversione dell’ospedale del piccolo centro del Montefeltro in una struttura multifunzionale che comprende un poliambulatorio e una RSA a gestione pubblica oltre alla Unità di Riabilitazione intensiva gestita dal S.Stefano. L’integrazione pubblico-privato in questa esperienza, per ora unica nel panorama sanitario della regione, è molto ampia e va oltre la semplice compresenza di servizi a diversa gestione nella stessa sede, in quanto il S.Stefano fornisce i fisioterapisti per le cure riabilitative prestate nella RSA e acquista servizi diagnostici dal poliambulatorio, mentre per altre consulenze specialistiche e prestazioni sanitarie diagnostico terapeutiche fa riferimento agli ospedali della zona, in particolare a quello di Sassocorvaro. Il S.Stefano di Macerata Feltria è la principale possibilità di degenza per riabilitazione intensiva della provincia di Pesaro Urbino, di fatto il riferimento per tutta la parte settentrionale di quel territorio e la sua utenza è costituita in stragrande maggioranza da persone con esiti disabilitanti di patologie cerebrovascolari e di interventi chirurgici di sostituzione protesica di anca e ginocchio. Nell’ambito di questa ormai consolidata attività, anche a Macerata Feltria sono stati individuati due nuclei specializzati, uno per la degenza di persone in stato vegetativo permanente ed uno per persone con grave insu f ficienza respiratoria. La bontà del lavoro svolto negli oltre dieci anni trascorsi dall’apertura, la particolare collocazione geografica e la possibilità di assistere le persone di sabili anche in regime ambulatoriale o domiciliare, rendono il centro S.Stefano di Macerata Feltria una realtà perfettamente inserita nella rete di assistenza sanitaria e sociale di quell’area territoriale.

Sede di Roma (Casa di Cura S.Giuseppe)
Chiusa la lunga esperienza della gestione di circa trenta Centri Ambulatoriali di Riabilitazione in Abruzzo e in Molise, con la cessione di questi centri ad altro operatore della sanità privata alla fine degli anni ’90 le attività del S.Stefano rimanevano confinate alla Regione Marche.

Nel 2000 il grande salto verso il Lazio e Roma in particolare, grazie all’opportunità creatasi con la collaborazione con il Gruppo Cofisan già attivo nel Lazio con la gestione di tre diverse case di cura polispecialistiche.

In una di queste, la San Giuseppe, è stato aperto un reparto per il ricovero di persone in stato di incoscienza nell’immediata fase di post acuzie, provenienti dalle Unità di Terapia Intensiva degli ospedali della Capitale. Si tratta di uno dei centri di questo tipo esistenti a Roma e nel Lazio, definiti unità di Riabilitazione in Assistenza Intensiva, di fatto una replica in scala minore dell’Unità di risveglio e della riabilitazione intensiva per craniolesi attive da più di dieci anni a Porto Potenza Picena. In questo caso il primo sostegno specialistico proviene dai reparti e dai servizi della stessa Casa di cura San Giuseppe che offre un’ampia gamma di servizi dalle consulenze chirurgiche al laboratorio analisi alla radiologia a quello di neurofisiologia, mentre il supporto neuroradiologico è fornito da un’altra struttura del Gruppo, Villa Flaminia.

Sedi di Loreto (AN) e Civitanova Marche (MC)
Ma è nelle Marche che il S.Stefano continua ad ampliare e diversificare la propria presenza. Dal 2001 gestisce, in società con la COOSMarche di Ancona, solida cooperativa che eroga servizi di assistenza sociale e sanitaria, la RSA “Abitare il Tempo” situata nel comune di Loreto. Abitare il Tempo è una modernissima struttura residenziale dotata di 120 posti letto suddivisi in diverse unità di degenza che svolgono differenti funzioni assistenziali, dal ricovero per di sabili psichici all’unità per persone in stato vegetativo permanente, dalla residenza sanitaria per disabili al nucleo per persone affette da demenza senile, a conferma del modello della specializzazione per ambiti di disabilità cui corrispondono profili assistenziali diversi e differenti allocazioni di risorse umane e strumentali. Ultima nata, l’Unità di riabilitazione Intensiva di Civitanova Marche, dotata di 20 posti letto e collocata nell’ambito della struttura residenziale Villa Margherita, adiacente e collegata, nelle attività sanitarie e per la gestione con la casa di cura dei Pini”. Anche in questo caso si punta a differenziare l’attività per nuclei di posti letto, in particolare uno per la riabilitazione in senso proprio ed uno per persone in stato vegetativo permanente. Villa dei Pini offre il supporto dei propri reparti specialistici, medici e chirurgici e dei propri servizi diagnostici; inoltre per la prima volta un’unità riabilitativa del S.Stefano può utilizzare una vasca riabilitativa per completare la gamma dei programmi terapeutici con la riabilitazione in acqua delle disabilità motorie.

Centri Ambulatoriali di Riabilitazione
Sono 12:10 in sedi autonome ad Ascoli Piceno, S.Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Porto Potenza Picena, Macerata, Tolentino, Camerino, Matelica, Fabriano e Filottrano, due integrati nei centri di ricovero di Ancona e Macerata Feltria. Si tratta di strutture attrezzate per prendere in carico nelle proprie sale di terapia o a domicilio persone disabili di ogni età, potendo modulare il proprio intervento da forme di assistenza complessa gestite da un’équipe interprofessionale all’erogazione di prestazioni più semplici fino a trattamenti di terapia fisica e manuale affidati ad operatori specificamente formati e dotati di moderne tecnologie come gli apparecchi ad onde d’urto, il LASER ad alta potenza, la TECAR terapia. Inoltre sono molti i centri che hanno stipulato accordi per poter svolgere attività di riabilitazione in acqua.

Riepilogando
Molte e variegate attività, alta qualificazione del personale, tecnologie d’avanguardia, spinta continua al miglioramento caratterizzano il lavoro del S.Stefano, del quale, per completare il quadro, bisognerebbe descrivere altri importanti settori quali la Polisportiva S.Stefano, il Centro di Formazione Permanente e il Laboratorio per l’Analisi del Movimento e della Postura aperto alla fine del 2004 a Porto Potenza Picena come potenziamento del già esistente laboratorio per lo studio delle patologie vertebrali. Per chi volesse conoscere meglio il mondo del S.Stefano è possibile consultare il sito internet www.sstefano.it, dove è possibile trovare la storia dell’Istituto, altre informazioni sulle strutture e le attività, nonché informazioni dettagliate per accedere ai servizi.














 
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A cura di:
Massimo Vallasciani - Direttore Scientifico, Istituto S. Stefano - Porto Potenza Picena (MC)

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