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Premio Sapio per la Ricerca Italiana Edizione 2004





 
Gravi malformazioni del volto, importanti esiti di ustioni, tumori di enormi dimensioni mai trattati, gravi traumi del volto con ferite lacero contuse e fratture dello scheletro facciale. I volontari di Interplast Italy fanno chirurgia plastica nei paesi in via di sviluppo dove mancano le più elementari strutture sanitarie, offrendo in particolare ai bambini la possibilità di avere una vita normale.
Le diverse decine di missioni nei paesi più poveri e bisognosi del mondo hanno dato a centinaia di persone, in larghissima parte bambini, la certezza di non essere fatalmente destinate alla sofferenza e alla solitudine.

Interplast Italy è un'organizzazione di solidarietà sociale senza fini di lucro nata a Bologna nel 1988 di cui fanno parte chirurghi plastici, infermieri, anestesisti e volontari non sanitari che dedicano alla causa il loro tempo libero.
Interplast Italy organizza spedizioni nei paesi in via di sviluppo dove mancano le più elementari strutture sanitarie: fare chirurgia plastica in queste zone significa intervenire su gravi malformazioni del volto, importanti e severi esiti di ustioni, tumori di enormi dimensioni mai trattati, gravi traumi del volto con ferite lacero contuse e fratture dello scheletro facciale.

L'operato dell’organizzazione non si limita ad assistere i pazienti nei loro paesi di origine, ma spesso l’assistenza prosegue anche in Italia. Interplast Italy ha già portato a termine 28 missioni, operando in sedici paesi, intervenendo su più di duemila e cinquecento pazienti. Dal dicembre 1988 sono state effettuate spedizioni in Africa, America Latina e in Asia.

L'attività svolta è generalmente resa difficoltosa dalle condizioni ambientali e dalle centinaia di pazienti che affollano gli ambulatori nella speranza di essere visitati e curati. I medici volontari non fanno distinzioni di razza, sesso o religione, ma tendono generalmente a priviligare i bambini e i pazienti con le patologie più gravi nel tentativo di offrire loro la possibilità di avere una vita normale.

I sanitari partono per le missioni in accordo con il motto: “The boats are save in the harbour, but they are not made to stay there”,“Le navi sono tranquille e sicure nel porto però non sono costruite per rimanere lì” che significa: i professionisti non devono restare nel porto ma muoversi dove il bisogno li chiama.
Anche l'organizzazione delle missioni richiede un grande impegno: la preparazione dura almeno sei mesi e un intenso lavoro, anche di tipo diplomatico, nello stabilire i contatti con i Paesi da visitare, per non rischiare di ledere equilibri etnici, politici, religiosi e per sollecitare l’indispensabile collaborazione dei professionisti presenti sul posto.

Interplast Italy, fornendo la propria opera gratuitamente, rende possibile ai pazienti più poveri, che altrimenti non avrebbero mai potuto essere curati, l’accesso alle strutture ospedaliere. L'organizzazione vive grazie allo sforzo e alla dedizione dei volontari che offrono grande professionalità, tempo, energia, contribuendo il più delle volte anche finanziariamente.


La storia di Interplast Italy
La nascita dell'organizzazione ha origine da una richiesta pervenuta dal vescovo di Dakka, Bangladesh, il quale era rimasto impressionato dai risultati ottenuti su di un piccolo paziente affetto da labiopalatoschisi da noi operato.

Il Vescovo, vivendo in una località dove questa patologia non veniva curata o era trattata da non specialisti in modo sommario, ha sentito il dovere di "far qualcosa" per aiutare quei piccoli pazienti esclusi dal tessuto sociale. Fummo invitati a recarci in quel paese per trattare bambini e adulti affetti da labiopalatoschisi.

Iniziò così l'organizzazione della prima spedizione di volontariato del nostro gruppo.

A quei tempi le comunicazioni con il Bangladesh erano estremamente difficili. Fu complesso individuare chi avrebbe selezionato i pazienti e conoscere quali attrezzature sanitarie avremmo trovato sul posto. Decidemmo di portare tutto lo strumentario e il materiale sanitario per poter effettuare la nostra chirurgia specialistica. Nessuno sponsorizzò quella missione, i partecipanti pagarono le spese di viaggio e di soggiorno.

Il Team era composto da un Chirurgo Plastico, uno specializzando, un'anestesista e una strumentista. Molte erano le incertezze. La missione durò 20 giorni. L'esperienza fu veramente impressionante sia per il numero sia per la gravità dei casi che ci venivano presentati, non solo pazienti affetti da labiopalatoschisi in età adulta, ma terribili esiti d'ustione da fuoco e da acido gettato intenzionalmente al fine di sfregiare, malformazioni, tumori cutanei d'incredibili dimensioni, esiti di traumi facciali mai trattati, severe patologie della mano.

Tutto era moltiplicato all'ennesima potenza rispetto al nostro paese sia per la severità della patologia che per la povertà del trattamento.
Svolgemmo un'attività intensa, 12- 15 ore di lavoro ogni giorno, impegnati in visite ambulatoriali di un numero di pazienti inimmaginabile e attività di sala operatoria.

A confortarci fu la calorosa accoglienza dei medici locali e la gratificazione da parte dei pazienti. Ricevemmo un invito a tornare da parte dei medici e delle autorità locali.

Ritornati in Italia riunimmo tutti coloro che avevano partecipato e vissuto la spedizione con grande pathos, anche se non erano partiti.

Raccontammo l'indescrivibile stato di miseria e l'incredibile necessità della nostra attività specialistica. Un paese con una superficie la metà di quella italiana ospitava una popolazione che era il doppio di quella del nostro paese.

Nessun chirurgo plastico era presente e noi eravamo il primo gruppo straniero ad eseguire la chirurgia plastica specialistica.

Al termine della riunione decidemmo che valeva la pena tornare e che avremmo costituito un'organizzazione per la missione; anche se solo per una missione, l'impegno sarebbe stato giustificato.

Fu cosi che nacque Interethnos, come piccola grande idea di solidarietà umana con l'impegno di continuare l'attività di Chirurgia Plastica in Bangladesh e nei paesi più poveri.

Anche la missione successiva fu intensa sia per l'impegno, sia per le gratificazioni. I medici locali apprezzavano il nostro operato e volevano apprendere le tecniche specialistiche; iniziava la parte riguardante la didattica che divenne da subito impegno prioritario dell'organizzazione.
Interplast USA, organizzazione di volontariato fondata nel 1969 da Donald Laub, (allora direttore della divisione di chirurgia Plastica della Stanford University Palo Alto USA) venne a conoscenza della nostra attività in quel paese e ci chiese di mandare un rapporto sul nostro operato e sulla situazione del paese rispetto alla nostra specialità.

Valutata la documentazione, Interethnos venne invitata a Palo Alto nel settembre del 1991 per entrare a far parte della "World Wide Confederation of Interplast" assumendo appunto il nuovo logo d'Interplast Italy.

Quest'evento ha dato a questa organizzazione una legittimazione ad operare nel mondo come sezione italiana della citata confederazione, ma più importante d'ogni altra cosa è stato il riconoscimento morale e professionale sia della qualità delle missioni svolte, sia della serietà degli scopi d'Interplast Italy.

Niente di più di questo ha però significato questa adesione. Interplast Italy conservando la più completa autonomia organizzativa e finanziaria, ricerca costantemente le vie per tradurre in missioni ogni sua risorsa.
L'ingresso della nostra organizzazione italiana fu contemporaneo all'ingresso dell'Olanda e della Gran Bretagna, in Europa solamente la Germania era presente da più tempo di noi; eravamo orgogliosi di rappresentare il nostro paese al pari degli altri paesi Europei.
Prima di aderire ad una così importante Organizzazione ritenni doveroso inviare un lettera a tutti i direttori di Cattedra, ai responsabili dei servizi e delle divisioni di chirurgia plastica per informarli e per chiedere la loro adesione all'iniziativa.

Fu così possibile costituire un Comitato d'onore da evidenziare in USA al momento del passaggio ad Interplast Italy, che si univa ai già esistenti Comitati Chirurgico-Anestesiologico, Infermieristico, Organizzativo, motori dell'organizzazione.
Da allora l'attività è stata intensa, si sono associati nuovi chirurghi, nuove strumentiste, nuovi anestesisti selezionati con estrema cura per mantenere alto e al di sopra d'ogni critica, il livello di professionalità. Una delle nostre parole d'ordine era "trapiantare" la qualità del servizio del nostro ospedale nell'ospedale che ci ospitava*. Questo coinvolgeva non solo lo standard dei servizi, ad esempio sterilizzazione, materiali, ma anche la professionalità del tipo d'anestesia, sicurezza, affidabilità, e a livello chirurgico l'utilizzo di tecniche con una mentalità scrupolosa tipica della chirurgia plastica. Tutto questo è finalizzato alla qualità del trattamento dei pazienti e per attirare i giovani chirurghi ad abbracciare la nostra disciplina specialistica.

Oggi, Interplast Italy organizza spedizioni nei paesi più poveri del mondo dove cura bambini affetti da malformazioni del volto, delle mani, esiti d'ustioni, traumi e tumori cutanei. L’organizzazione, fornendo la propria opera gratuitamente, rende possibile l’accesso alle strutture ospedaliere ai pazienti più poveri che mai avrebbero potuto essere operati. La nostra organizzazione spesso rappresenta la loro unica possibilità di cura.
Il team è composto da chirurghi plastici, anestesisti, strumentiste, infermieri di rianimazione. Il numero dei partecipanti e il periodo di lavoro è stabilito di volta in volta in base alla necessità dell’ospedale che ospita l’organizzazione. Ogni team è provvisto di tutto il materiale necessario: suture e materiale sanitario, apparecchiature anestesiologiche, strumenti chirurgici, per svolgere in modo autonomo l’attività specialistica nell’ospedale che lo ospita.

Interplast Italy non fa distinzioni di razza, sesso o religione, ha eseguito numerosi interventi di chirurgia ricostruttiva nei paesi in via di sviluppo dove si è recata, visitandone alcuni con periodicità, avendo instaurato con i medici e le autorità locali un rapporto collaborativo estremamente costruttivo, soprattutto riguardo l’insegnamento della chirurgia plastica ricostruttiva.

Oltre alle varie missioni, Interplast Italy, inoltre, ha fatto arrivare in Italia, occupandosi dei costi relativi, tre bambine dal Bangladesh ed una dallo Zambia affette da gravissime malformazioni, non possibili da trattare chirurgicamente nei paesi di origine, affinché potessero essere curate adeguatamente.

Un altro aspetto prioritario dell’organizzazione è la didattica che coinvolge direttamente i medici locali, affinché questi possano apprendere le metodiche chirurgiche specialistiche e possano diventare indipendenti in accordo con il proverbio cinese di Kban Tsu "Se doni un pesce a qualcuno, lo nutri per un giorno. Se gli insegni a pescare, potrà nutrirsi per tutta la vita". Al fine di perseguire questi scopi oltre a svolgere attività di insegnamento durante le missioni l’organizzazione destina borse di studio per Stages finalizzati ad insegnare la specialità medica ai medici dei paesi visitati.

Interplast Italy fa parte di Interplast International che comprende alcuni paesi dell’Europa (Germania, Olanda, Francia e Inghilterra) assieme agli Stati Uniti e all’Australia ed i programmi da portare a termine vengono discussi in accordo con gli altri gruppi internazionali.

Sistematicamente Interplast organizza congressi in varie parti del mondo dove le Interplast dei paesi associati vengono convocate per condividere le esperienze e ricercare le soluzioni migliori.
Molti programmi internazionali educativi per specializzare i medici del paese ospite sono stati portati a termine e altri sono in preparazione. Molti i riconoscimenti ottenuti dall'organizzazione, tra cui quello di Madre Teresa di Calcutta.

Sono le spedizioni e la didattica in realtà l’unico vero scopo dei sentimenti di solidarietà umana che i soci e sostenitori di Interplast Italy sentono così profondamente da tenerla in vita da tanti anni.

Le diverse decine di missioni nei paesi più poveri e bisognosi del mondo, tutte organizzate dal solo volontariato dei soci, hanno dato a centinaia di persone, in larghissima parte bambini, la certezza di non essere fatalmente destinati ad una sofferente solitudine, ma di poter sperare sempre nella solidarietà umana così rara purtroppo, ma proprio per questo così preziosa soprattutto ai livelli di sofisticate professionalità.
Tutti coloro che svolgono attività a favore d'Interplast Italy non vengono retribuiti.

*Testi tratti dal sito:
www.interplastitaly.it



 
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