Gravi malformazioni
del volto, importanti esiti di ustioni, tumori di enormi
dimensioni mai trattati, gravi traumi del volto con ferite
lacero contuse e fratture dello scheletro facciale. I
volontari di Interplast Italy fanno chirurgia plastica
nei paesi in via di sviluppo dove mancano le più
elementari strutture sanitarie, offrendo in particolare
ai bambini la possibilità di avere una vita normale.
Le diverse decine di missioni nei paesi più poveri
e bisognosi del mondo hanno dato a centinaia di persone,
in larghissima parte bambini, la certezza di non essere
fatalmente destinate alla sofferenza e alla solitudine.
Interplast Italy è un'organizzazione di solidarietà
sociale senza fini di lucro nata a Bologna nel 1988 di
cui fanno parte chirurghi plastici, infermieri, anestesisti
e volontari non sanitari che dedicano alla causa il loro
tempo libero.
Interplast Italy organizza spedizioni nei paesi in via
di sviluppo dove mancano le più elementari strutture
sanitarie: fare chirurgia plastica in queste zone significa
intervenire su gravi malformazioni del volto, importanti
e severi esiti di ustioni, tumori di enormi dimensioni
mai trattati, gravi traumi del volto con ferite lacero
contuse e fratture dello scheletro facciale.
L'operato dell’organizzazione non si limita ad assistere
i pazienti nei loro paesi di origine, ma spesso l’assistenza
prosegue anche in Italia. Interplast Italy ha già
portato a termine 28 missioni, operando in sedici paesi,
intervenendo su più di duemila e cinquecento pazienti.
Dal dicembre 1988 sono state effettuate spedizioni in
Africa, America Latina e in Asia.
L'attività svolta è generalmente resa difficoltosa
dalle condizioni ambientali e dalle centinaia di pazienti
che affollano gli ambulatori nella speranza di essere
visitati e curati. I medici volontari non fanno distinzioni
di razza, sesso o religione, ma tendono generalmente a
priviligare i bambini e i pazienti con le patologie più
gravi nel tentativo di offrire loro la possibilità
di avere una vita normale.
I sanitari partono per le missioni in accordo con il motto:
“The boats are save in the harbour, but they are
not made to stay there”,“Le navi sono tranquille
e sicure nel porto però non sono costruite per
rimanere lì” che significa: i professionisti
non devono restare nel porto ma muoversi dove il bisogno
li chiama.
Anche l'organizzazione delle missioni richiede un grande
impegno: la preparazione dura almeno sei mesi e un intenso
lavoro, anche di tipo diplomatico, nello stabilire i contatti
con i Paesi da visitare, per non rischiare di ledere equilibri
etnici, politici, religiosi e per sollecitare l’indispensabile
collaborazione dei professionisti presenti sul posto.
Interplast Italy, fornendo la propria opera gratuitamente,
rende possibile ai pazienti più poveri, che altrimenti
non avrebbero mai potuto essere curati, l’accesso
alle strutture ospedaliere. L'organizzazione vive grazie
allo sforzo e alla dedizione dei volontari che offrono
grande professionalità, tempo, energia, contribuendo
il più delle volte anche finanziariamente.
La storia di Interplast Italy
La nascita dell'organizzazione ha origine da una richiesta
pervenuta dal vescovo di Dakka, Bangladesh, il quale era
rimasto impressionato dai risultati ottenuti su di un
piccolo paziente affetto da labiopalatoschisi da noi operato.
Il Vescovo, vivendo in una località dove questa
patologia non veniva curata o era trattata da non specialisti
in modo sommario, ha sentito il dovere di "far qualcosa"
per aiutare quei piccoli pazienti esclusi dal tessuto
sociale. Fummo invitati a recarci in quel paese per trattare
bambini e adulti affetti da labiopalatoschisi.
Iniziò così l'organizzazione della prima
spedizione di volontariato del nostro gruppo.
A quei tempi le comunicazioni con il Bangladesh erano
estremamente difficili. Fu complesso individuare chi avrebbe
selezionato i pazienti e conoscere quali attrezzature
sanitarie avremmo trovato sul posto. Decidemmo di portare
tutto lo strumentario e il materiale sanitario per poter
effettuare la nostra chirurgia specialistica. Nessuno
sponsorizzò quella missione, i partecipanti pagarono
le spese di viaggio e di soggiorno.
Il Team era composto da un Chirurgo Plastico, uno specializzando,
un'anestesista e una strumentista. Molte erano le incertezze.
La missione durò 20 giorni. L'esperienza fu veramente
impressionante sia per il numero sia per la gravità
dei casi che ci venivano presentati, non solo pazienti
affetti da labiopalatoschisi in età adulta, ma
terribili esiti d'ustione da fuoco e da acido gettato
intenzionalmente al fine di sfregiare, malformazioni,
tumori cutanei d'incredibili dimensioni, esiti di traumi
facciali mai trattati, severe patologie della mano.
Tutto era moltiplicato all'ennesima potenza rispetto al
nostro paese sia per la severità della patologia
che per la povertà del trattamento.
Svolgemmo un'attività intensa, 12- 15 ore di lavoro
ogni giorno, impegnati in visite ambulatoriali di un numero
di pazienti inimmaginabile e attività di sala operatoria.
A confortarci fu la calorosa accoglienza dei medici locali
e la gratificazione da parte dei pazienti. Ricevemmo un
invito a tornare da parte dei medici e delle autorità
locali.
Ritornati in Italia riunimmo tutti coloro che avevano
partecipato e vissuto la spedizione con grande pathos,
anche se non erano partiti.
Raccontammo l'indescrivibile stato di miseria e l'incredibile
necessità della nostra attività specialistica.
Un paese con una superficie la metà di quella italiana
ospitava una popolazione che era il doppio di quella del
nostro paese.
Nessun chirurgo plastico era presente e noi eravamo il
primo gruppo straniero ad eseguire la chirurgia plastica
specialistica.
Al termine della riunione decidemmo che valeva la pena
tornare e che avremmo costituito un'organizzazione per
la missione; anche se solo per una missione, l'impegno
sarebbe stato giustificato.
Fu cosi che nacque Interethnos, come piccola grande idea
di solidarietà umana con l'impegno di continuare
l'attività di Chirurgia Plastica in Bangladesh
e nei paesi più poveri.
Anche la missione successiva fu intensa sia per l'impegno,
sia per le gratificazioni. I medici locali apprezzavano
il nostro operato e volevano apprendere le tecniche specialistiche;
iniziava la parte riguardante la didattica che divenne
da subito impegno prioritario dell'organizzazione.
Interplast USA, organizzazione di volontariato fondata
nel 1969 da Donald Laub, (allora direttore della divisione
di chirurgia Plastica della Stanford University Palo Alto
USA) venne a conoscenza della nostra attività in
quel paese e ci chiese di mandare un rapporto sul nostro
operato e sulla situazione del paese rispetto alla nostra
specialità.
Valutata la documentazione, Interethnos venne invitata
a Palo Alto nel settembre del 1991 per entrare a far parte
della "World Wide Confederation of Interplast"
assumendo appunto il nuovo logo d'Interplast Italy.
Quest'evento ha dato a questa organizzazione una legittimazione
ad operare nel mondo come sezione italiana della citata
confederazione, ma più importante d'ogni altra
cosa è stato il riconoscimento morale e professionale
sia della qualità delle missioni svolte, sia della
serietà degli scopi d'Interplast Italy.
Niente di più di questo ha però significato
questa adesione. Interplast Italy conservando la più
completa autonomia organizzativa e finanziaria, ricerca
costantemente le vie per tradurre in missioni ogni sua
risorsa.
L'ingresso della nostra organizzazione italiana fu contemporaneo
all'ingresso dell'Olanda e della Gran Bretagna, in Europa
solamente la Germania era presente da più tempo
di noi; eravamo orgogliosi di rappresentare il nostro
paese al pari degli altri paesi Europei.
Prima di aderire ad una così importante Organizzazione
ritenni doveroso inviare un lettera a tutti i direttori
di Cattedra, ai responsabili dei servizi e delle divisioni
di chirurgia plastica per informarli e per chiedere la
loro adesione all'iniziativa.
Fu così possibile costituire un Comitato d'onore
da evidenziare in USA al momento del passaggio ad Interplast
Italy, che si univa ai già esistenti Comitati Chirurgico-Anestesiologico,
Infermieristico, Organizzativo, motori dell'organizzazione.
Da allora l'attività è stata intensa, si
sono associati nuovi chirurghi, nuove strumentiste, nuovi
anestesisti selezionati con estrema cura per mantenere
alto e al di sopra d'ogni critica, il livello di professionalità.
Una delle nostre parole d'ordine era "trapiantare"
la qualità del servizio del nostro ospedale nell'ospedale
che ci ospitava*. Questo coinvolgeva non solo lo standard
dei servizi, ad esempio sterilizzazione, materiali, ma
anche la professionalità del tipo d'anestesia,
sicurezza, affidabilità, e a livello chirurgico
l'utilizzo di tecniche con una mentalità scrupolosa
tipica della chirurgia plastica. Tutto questo è
finalizzato alla qualità del trattamento dei pazienti
e per attirare i giovani chirurghi ad abbracciare la nostra
disciplina specialistica.
Oggi, Interplast Italy organizza spedizioni nei paesi
più poveri del mondo dove cura bambini affetti
da malformazioni del volto, delle mani, esiti d'ustioni,
traumi e tumori cutanei. L’organizzazione, fornendo
la propria opera gratuitamente, rende possibile l’accesso
alle strutture ospedaliere ai pazienti più poveri
che mai avrebbero potuto essere operati. La nostra organizzazione
spesso rappresenta la loro unica possibilità di
cura.
Il team è composto da chirurghi plastici, anestesisti,
strumentiste, infermieri di rianimazione. Il numero dei
partecipanti e il periodo di lavoro è stabilito
di volta in volta in base alla necessità dell’ospedale
che ospita l’organizzazione. Ogni team è
provvisto di tutto il materiale necessario: suture e materiale
sanitario, apparecchiature anestesiologiche, strumenti
chirurgici, per svolgere in modo autonomo l’attività
specialistica nell’ospedale che lo ospita.
Interplast Italy non fa distinzioni di razza, sesso o
religione, ha eseguito numerosi interventi di chirurgia
ricostruttiva nei paesi in via di sviluppo dove si è
recata, visitandone alcuni con periodicità, avendo
instaurato con i medici e le autorità locali un
rapporto collaborativo estremamente costruttivo, soprattutto
riguardo l’insegnamento della chirurgia plastica
ricostruttiva.
Oltre alle varie missioni, Interplast Italy, inoltre,
ha fatto arrivare in Italia, occupandosi dei costi relativi,
tre bambine dal Bangladesh ed una dallo Zambia affette
da gravissime malformazioni, non possibili da trattare
chirurgicamente nei paesi di origine, affinché
potessero essere curate adeguatamente.
Un altro aspetto prioritario dell’organizzazione
è la didattica che coinvolge direttamente i medici
locali, affinché questi possano apprendere le metodiche
chirurgiche specialistiche e possano diventare indipendenti
in accordo con il proverbio cinese di Kban Tsu "Se
doni un pesce a qualcuno, lo nutri per un giorno. Se gli
insegni a pescare, potrà nutrirsi per tutta la
vita". Al fine di perseguire questi scopi oltre a
svolgere attività di insegnamento durante le missioni
l’organizzazione destina borse di studio per Stages
finalizzati ad insegnare la specialità medica ai
medici dei paesi visitati.
Interplast Italy fa parte di Interplast International
che comprende alcuni paesi dell’Europa (Germania,
Olanda, Francia e Inghilterra) assieme agli Stati Uniti
e all’Australia ed i programmi da portare a termine
vengono discussi in accordo con gli altri gruppi internazionali.
Sistematicamente Interplast organizza congressi in varie
parti del mondo dove le Interplast dei paesi associati
vengono convocate per condividere le esperienze e ricercare
le soluzioni migliori.
Molti programmi internazionali educativi per specializzare
i medici del paese ospite sono stati portati a termine
e altri sono in preparazione. Molti i riconoscimenti ottenuti
dall'organizzazione, tra cui quello di Madre Teresa di
Calcutta.
Sono le spedizioni e la didattica in realtà l’unico
vero scopo dei sentimenti di solidarietà umana
che i soci e sostenitori di Interplast Italy sentono così
profondamente da tenerla in vita da tanti anni.
Le diverse decine di missioni nei paesi più poveri
e bisognosi del mondo, tutte organizzate dal solo volontariato
dei soci, hanno dato a centinaia di persone, in larghissima
parte bambini, la certezza di non essere fatalmente destinati
ad una sofferente solitudine, ma di poter sperare sempre
nella solidarietà umana così rara purtroppo,
ma proprio per questo così preziosa soprattutto
ai livelli di sofisticate professionalità.
Tutti coloro che svolgono attività a favore d'Interplast
Italy non vengono retribuiti.