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Premio Sapio 2005



 
Regione Lombardia - Sala del Gonfalone
Mercoledì 14 dicembre


PREMI JUNIOR ::..

Dott.ssa Giovanna Elisiana Carpagnano ::..
Nata a Bari, dottoranda di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Mediche e del Lavoro, Ospedale D’Avanzo, Università degli Studi di Foggia.

Titolo dei risultati di ricerca
Alterazioni di DNA nell'esalato respiratorio nella prevenzione e diagnosi del NSCLC: studio di validazione.

Breve descrizione dei risultati di ricerca
Il tumore del polmone rappresenta ancora oggi la principale causa di morte per neoplasia negli uomini; recentemente, inoltre, la sua frequenza è significativamente aumentata anche nel sesso femminile. Sebbene un ampio numero di possibili cause nella cancerogenesi del polmone siano state ipotizzate, un ruolo importante è sicuramente imputabile all’abitudine tabagica, ritenuta responsabile dell’80% dello sviluppo tumorale. Nonostante i grandi sforzi per cercare nuovi sensibili tecniche diagnostiche capaci di prevenire la diagnosi di questo tumore, una significativa percentuale di pazienti non arriva all’intervento chirurgico a causa di una diffusione troppo estesa della neoplasia al momento della diagnosi. Ai fini di una diagnosi precoce è stata anche considerata la possibilità di condurre programmi di screening in gruppi di pazienti ad alto rischio ancora asintomatici. A questo proposito vengono effettuati con risultati interessanti ma non ancora soddisfacenti l’esame citologico sull’espettorato, i biomarkers tumorali ematici, la radiografia del torace, la RMN, ecc. Un approccio completamente differente, riguarda la possibilità di cercare biomarkers molecolari di cancerogenesi polmonare o progressione tumorale, potenzialmente in grado di riconoscere precoci danni cellulari e consentire una stadiazione non invasiva della malattia. E’, infatti, ormai universalmente accettato che nella patogenesi del tumore polmonare intervengano alterazioni genetiche riguardanti gli oncogeni e i geni tumour suppressor, potenziali markers sia di procedure di screening sia di diagnosi precoce in pazienti con tumori polmonari non a piccole cellule. Molte alterazioni del DNA che intervengono durante lo sviluppo del tumore (mutazioni genetiche, instabilità dei microsatelliti, metilazione e superespressione dei promoter) sono già state identificate in diversi campioni biologici di pazienti con tumore polmonare. Comunque, i tessuti usati per gli studi di genetica molecolare risultano difficili da raccogliere poiché essi richiedono tecniche altamente invasive che li rendono poco adatti per più ampi screening. Recentemente, il gruppo di lavoro della Dott.ssa Carpagnano ha dimostrato la possibilità di estrarre il DNA umano nell’esalato condensato (EBC). L’EBC è un liquido proveniente dalle vie aeree che può essere raccolto per mezzo di una procedura molto semplice, riproducibile, completamente non invasiva e ben accettata dai pazienti. Per tale ragione, l’analisi delle caratteristiche genetiche dell’EBC potrebbe realmente rappresentare una nuova metodica d’identificazione di markers precoci di tumori polmonari non a piccole cellule. Recenti scoperte riguardanti le basi molecolari del tumore hanno dimostrato l’intervento di alcuni eventi molecolari scatenanti probabilmente esitanti nello sviluppo di tumore polmonare, includenti instabilità dei microsatelliti e perdita di eterozigosi. I microsatelliti sono sequenze nucleotidiche ripetitive di lunghezza variabile, che sono sparpagliate nel genoma, tra e dentro i geni. Essi sono stati usati come markers per mappe genetiche perché altamente polimorfici. Precedenti studi hanno mostrato la presenza di alterazioni di microsatelliti in tumori polmonari non a piccole cellule, con una frequenza variabile dipendente dal numero e dai loci studiati e dalle caratteristiche clinico-patologiche dei pazienti. Perciò le alterazioni dei microsatelliti sono state recentemente proposte come un marker precoce anche nella carcinogenesi polmonare.

Breve descrizione dell’applicazione pratica dei risultati di ricerca
I risultati di questo studio mettono in luce la possibilità di studiare le alterazioni dei microsatelliti coinvolti nell’oncogenesi del NSCLC nell’EBC proponendo così un test altamente sensibile e specifico oltre che completamente non invasivo e quindi ripetibile, non solo per la diagnosi precoce del tumore del polmone ma anche di possibile utilizzo per uno screening di massa dei soggetti fumatori a rischio per lo sviluppo di questo tumore che rappresenta la prima causa di morte oncologica.





Dott. Vincenzo Di Lazzaro ::..
Nato a Casacalenda (CB), Professore Associato di Neurologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Titolo dei risultati di ricerca
Stimolazione magnetica transcranica ripetitiva della corteccia motoria per il trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Breve descrizione dei risultati di ricerca
L’eccitotossicità da glutammato rappresenta uno dei meccanismi patogenetici della Sclerosi Laterale Amiotrofica, una patologia degenerativa a decorso rapidamente progressivo, per la quale attualmente non sono disponibili terapie efficaci. I circuiti glutamatergici della corteccia motoria umana possono essere attivati in maniera non invasiva utilizzando la tecnica della stimolazione magnetica transcranica cerebrale. Poiché le sinapsi del sistema nervoso centrale umano non sono statiche ma dinamiche, la loro attivazione ripetuta, tramite protocolli di stimolazione ripetitiva, determina delle modificazioni di lunga durata della eccitabilità corticale. E’ ipotizzabile che protocolli di stimolazione ripetitiva della corteccia cerebrale motoria, in grado di ridurre l’eccitabilità corticale, possano interferire con l’eccitotossicità da glutammato riducendo la progressione di malattia nei pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica. In uno studio pilota, i cui risultati sono stati pubblicati nel 2004 sulla rivista Clinical Neurophysiology, sono stati valutati gli effetti di protocolli di stimolazione magnetica transcranica ripetitiva in un piccolo gruppo di pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica. Tale studio pilota ha fornito risultati incoraggianti mostrando una riduzione della velocità di progressione della malattia nei pazienti trattati con protocolli di stimolazione in grado di ridurre l’eccitabilità corticale. Tale osservazione preliminare insieme alla recente definizione di un nuovo protocollo di stimolazione transcranica in grado di produrre una più marcata e protratta riduzione di eccitabilità corticale, ha costituito la base per una sperimentazione, attualmente in corso, in un gruppo più ampio di pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica.

Breve descrizione dell’applicazione pratica dei risultati di ricerca
Ad oggi non esiste ancora un trattamento efficace per la Sclerosi Laterale Amiotrofica. La conferma dei dati preliminari ottenuti dallo studio pilota condotto dal Dott. Di Lazzaro, su un gruppo maggiore di pazienti, potrebbe avere notevoli risvolti dal punto di vista terapeutico determinando una riduzione della velocità di progressione di questa patologia che porta invariabilmente a morte entro 2-5 anni dalla diagnosi.






Dott.ssa Marta Valenza ::..
Nata a Milano, Dottoranda in Scienze Farmacotossicologiche e Farmacognostiche e Biotecnologie Farmacologiche presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Milano.

Titolo dei risultati di ricerca
Alterazione della via biosintetica del colesterolo nella malattia di Huntington.

Breve descrizione dei risultati di ricerca
La malattia di Huntington (MH) è una malattia neurodegenerativa che colpisce i neuroni striatali. La causa è genetica ed è una mutazione nel gene umano IT15 codificante per una proteina ubiquitaria chiamata huntingtina. La mutazione è un’elongazione di una tripletta CAG nel primo esone del gene che si traduce, a livello proteico, in un tratto poliglutaminico espanso che conferisce alla proteina mutata una funzione nuova e tossica. I risultati di ricerca candidati rappresentano la prima dimostrazione di una disfunzione nella biosintesi del colesterolo nella MH. Questo lavoro di ricerca deriva da risultati precedenti ottenuti da studi di microarray condotti in un modello cellulare inducibile di MH, in cui si osservava una riduzione dei livelli di RNA messaggero codificanti enzimi coinvolti nella biosintesi del colesterolo (Sipione et al., 2002). I risultati di ricerca presentati confermano I) una diminuzione dell’espressione di geni codificanti enzimi-chiave della via biosintetica del colesterolo in vivo sia in topi transgenici che in soggetti MH, II) individuano il meccanismo molecolare alla base di questa disfunzione e III) il suo significato biologico.

In particolare, si è dimostrato che:

I. La trascrizione di geni chiave della via biosintetica di colesterolo è severamente alterata in vivo, in tessuti neuronali di topi transgenici MH e in tessuti striatale e corticale di soggetti MH postmortem. Questo effetto è stato visto anche in stadi sintomatici precoci sia nei topi MH che in pazienti MH di grado I e II. Una disfunzione analoga è stata rilevata anche in fibroblasti primari in coltura di soggetti MH, suggerendo un’alterazione generalizzata della via biosintetica di colesterolo nelle cellule MH.

II. Tale disfunzione molecolare è di rilevanza biologica poiché fibroblasti umani di soggetti MH sono capaci di rispondere a livelli esogeni di colesterolo ma non sono in grado di sintetizzare de novo colesterolo quando esposti in un terreno di coltura privo di lipidi. Inoltre, una significativa riduzione di colesterolo totale è stata trovata sia in striato e corteccia di topi MH sia in cellule MH di origine neuronale.

III. La traslocazione del fattore di trascrizione SREBP (Sterol Responsive Element Binding Protein), che attiva la trascrizione di geni della via biosintetica di colesterolo legandosi all’elemento SRE (Sterol Responsive Element) nel promotore di tali geni, nel compartimento nucleare è fortemente ridotto in cellule MH rispetto a cellule controllo. La ridotta traslocazione di SREBP è stata confermata anche in vivo nel cervello di topi MH. Inoltre, si è dimostrato che una ridotta traslocazione di SREBP causa una significativa diminuzione nell’attività del SRE.

IV. Infine, l’aggiunta di colesterolo esogeno a neuroni striatali esprimenti l’huntingtina mutata previene la loro morte in modo dose-dipendente e con un effetto simile a quello ottenuto con il trattamento di BDNF, già dimostrato essere benefico per i neuroni striatali (Zuccato et al., 2001).

Breve descrizione dell’applicazione pratica dei risultati di ricerca
I risultati di ricerca candidati rappresentano la prima dimostrazione di una disfunzione nella biosintesi del colesterolo nella malattia di Huntington (MH), una malattia neurodegenerativa genetica autosomica dominante. L’individuazione per la prima volta di un’alterazione di parametri quali livelli di colesterolo totale, attività di HMGCoA-Riduttasi, e sintesi di colesterolo, nella malattia di Huntington, apre una nuova area d’investigazione che potrebbe essere di potenziale impatto per questa terribile malattia sia dal punto di vista terapeutico che nella ricerca di biomarkers. Inoltre, la valutazione di questi parametri in sistemi in vitro potrà essere un valido read out per identificare composti potenzialmente attivi nella malattia di Huntington.






PREMIO INDUSTRIA
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Dott. Fulvio Uggeri ::..
Nato a Torino, Direttore del Centro di Ricerca di Milano della Bracco Imaging SpA. Titolo dei risultati di ricerca Ricerca e sviluppo di nuove sonde per imaging diagnostico in vivo.

Breve descrizione dei risultati di ricerca
L’attività di ricerca è stata finalizzata all’identificazione di nuove molecole utili quali probes diagnostici nelle diverse modalità di imaging in vivo. In particolare, la ricerca di base ha permesso la realizzazione di prodotti innovativi per imaging con risonanza magnetica che, introdotti sul mercato, hanno generato sensibile progresso nel settore. Parallelamente, sono state perseguite linee di ricerca di processo per la realizzazione di molecole iodurate, utili quali mezzi di contrasto per Raggi X. L’ottimizzazione di tali metodiche ha permesso la realizzazione di processi industriali, originali e ad elevata “sostenibilità”.

Breve descrizione dell’applicazione pratica dei risultati di ricerca
La realizzazione di nuovi mezzi di contrasto è alla base dello sviluppo delle moderne metodologie diagnostiche per immagine. Il Dott. Uggeri e i suoi collaboratori del Centro Ricerche Milano della società Bracco Imaging hanno portato un grandissimo contributo allo sviluppo delle sonde attualmente utilizzate nei principali ospedali nelle modalità di imaging diagnostico basate sull’assorbimento dei raggi X della Risonanza Magnetica




I MOMENTI SALIENTI
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Apresiedere la Cerimonia è stato l’onorevole Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, che ha parlato della capacità di innovazione e della capacità creativa proprie dell’uomo nei termini di vera leva del progresso e di valore aggiunto della nostra società. Il Presidente Formigoni ha poi sottolineato il ruolo della Regione come fucina d’innovazione: la Lombardia rappresenta un polo di riferimento in Italia e uno dei più importanti d’Europa, con un budget per la ricerca pari al 22% del totale nazionale. “Il Premio Sapio per la Ricerca Italiana è una prova che nel nostro Paese è possibile fare ricerca, sviluppando strutture innovative di rete e soluzioni all’avanguardia a beneficio di tutti i cittadini. E testimonia che esistono imprese e singoli ricercatori che si candidano a essere driver di cambiamento”. Hanno preso parte alla cerimonia il Prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi, che con la sua presenza ha voluto ribadire l’importanza della Ricerca e l’impegno profuso dalle Istituzioni per promuoverla, e Diana Bracco, Presidente Assolombarda e Presidente e Amministratore Delegato Gruppo Bracco. Il Prefetto di Milano ha consegnato la targa concessa, anche per questa edizione, dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al Premio Sapio per la Ricerca Italiana. Il riconoscimento è stato assegnato a Maurizio Colombo – Vicepresidente Gruppo Sapio e Presidente Sapio Life e Alberto Dossi – Vicepresidente Gruppo Sapio e Presidente Sapio Industrie. Tra i numerosi interventi, tutti di notevole spessore, meritano una citazione quello di Andrea Felici, Giornalista e Regista RAI, che ha sottolineato l’importanza che riveste per la ricerca la divulgazione scientifica (quindi, indirettamente il sistema dei media), e quello di Piercarlo Cavenaghi, Amministratore Delegato del Gruppo Sapio. Il dott. Cavenaghi ha illustrato il concetto di responsabilità sociale delle imprese portando ad esempio il Gruppo Sapio, che fa della competitività, dell’agire etico finalizzato alla crescita del territorio in cui opera e della ricerca i tre punti fermi della sua politica imprenditoriale. In particolare, il dott. Cavenaghi ha sottolineato come la ricerca rappresenti non un costo bensì un investimento, tanto per le imprese quanto per la società nel suo complesso: è alla ricerca, infatti, che si devono alcune applicazioni che garantiscono l’elevata qualità della nostra vita. “Al di là delle aride statistiche rappresentative della percentuale di PIL dedicata alla ricerca (e dove forse non è inserito il concetto di innovazione), - ha detto il dott. Cavenaghi - esiste ed è vivace un tessuto di ricercatori e di strutture di eccellenza che stanno lavorando e collaborando alla costruzione del nostro futuro. E questo è uno dei risultati più significativi per questo Premio, nato proprio per sperimentare un modo differente di collaborazione tra mondo privato e mondo della ricerca pubblica che vada ad integrarsi con i numerosi accordi di collaborazione che il Gruppo Sapio ha in essere con Università e centri di ricerca, per il finanziamento di progetti e borse di studio per dottorati”.





MENZIONE SPECIALE - “divulgazione scientifica”
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La Cerimonia conclusiva ha poi visto un momento del tutto particolare: il collegamento telefonico dal Cile con Alberto Angela, insignito della Menzione Speciale per il suo impegno a favore della divulgazione e dell’informazione scientifica, nelle molteplici vesti di curatore di mostre, giornalista e conduttore di programmi tv. All’interno della comunità scientifica italiana, Alberto Angela si è da sempre distinto per l’impegno profuso nel favorire la divulgazione scientifica ad un vasto pubblico, sia esso composto di lettori o di telespettatori.

Il suo grande merito consiste nell’aver creato nell’opinione pubblica la percezione dell’utilità di investire fondi nella ricerca e di aiutare gli studiosi: il presupposto è che esistano vari livelli di divulgazione (differenziati in base al medium o agli argomenti affrontati) e che per suscitare interesse sia necessario utilizzare un linguaggio semplice, realmente alla portata di tutti, fatto di concetti basilari (senza per questo venir meno al rigore scientifico).

Ciò è vero soprattutto quando si entra nei dettagli: qualunque particolare comporta, infatti, una piramide di parole e di conoscenze che richiedono ogni volta una spiegazione. L’altra importante qualità del dott. Angela è quella di non porsi mai in veste “professorale” nei confronti dei suoi interlocutori: non vuole cioè insegnare o imporre una verità, bensì semplicemente fornire stimoli e concetti, che suscitino curiosità e voglia di approfondimento.





 
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Cerimonia di Assegnazione del Premio Sapio 2005

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