Avevamo pensato ad un numero “monografico”
dedicato alle nuove tecnologie per la disabilità.
In parte ci siamo riusciti: questa quinta uscita presenta
progetti, idee, esperienze innovative che hanno l’obiettivo
di promuovere l’autonomia e quindi una migliore
qualità della vita per tutti, ma in particolare
per chi è in difficoltà, come disabili e
anziani. Ma come escludere l’articolo sulla compagnia
teatrale creata dal Dipartimento di salute Mentale dell’ASL
Bologna Nord o le testimonianze sull’impegno di
volontari in Africa o l’interessante punto di vista
sulla procreazione assistita? Così, questo numero
è costruito intorno ad un tema principale, ma si
arricchisce di spunti e contributi diversi, che lo rendono
quanto mai composito e intrigante.
Partendo da un diverso punto di vista: costruire
spazi più razionali, pensare città più
vivibili, progettare oggetti a misura di tutti i suoi
utilizzatori, significa superare la vecchia logica dell’assistenzialismo
per approdare ad una visione che privilegia la valorizzazione
delle qualità e che vede l’handicap nell’ambiente
piuttosto che nelle persone.
Ecco, dunque, il Design for All, la progettazione, lo
sviluppo e la commercializzazione di prodotti, servizi,
sistemi e ambienti per il grande pubblico, in modo che
siano accessibili per la più ampia gamma possibile
di utenti. Una prospettiva sulla quale stanno lavorando
tanti professionisti in tutta Europa.
Parliamo, poi, di “Facile” un progetto europeo
che si concretizza in Italia in un prototipo di casa a
misura di disabile, dotata di dispositivi e soluzioni
capaci di offrire alle persone in difficoltà un
ampio margine di autonomia.
Un’intera sezione è dedicata al tema “riabilitazione”:
gli approcci più innovativi, l’importanza
del rapporto medico-paziente e una tecnica innovativa,
la Gait Analysis o analisi computerizzata della deambulazione
che consente di monitorare in modo assolutamente oggettivo
l’efficacia di determinati trattamenti e quindi
di definire il percorso riabilitativo più mirato
alla esigenza del paziente.
Non potevamo poi non dare spazio all’articolo sull’esperienza
esemplare realizzata dal Dipartimento di Salute Mentale
dell’ASL Bologna Nord: artisti speciali, persone
con disagi psichici che hanno saputo, grazie all’attività
teatrale, costruire un rapporto nuovo, autentico, con
se stessi e con gli altri. A dimostrazione che se si lavora
insieme, se non si ha paura di sperimentare strade inedite,
tanto si può fare a favore dell’autonomia
e contro l’assistenzialismo.
Per abbattere le barriere culturali.